“La favorita” di Leda Melluso

Titolo: La Favorita
Autore: Leda Melluso
Editore: Piemme
Collana: Narrativa
Serie: Storica
Pagine: 378
Prezzo: 17,50 euro
Ebook: 9,99 euro
Anno di pubblicazione: 2014

E' la Palermo della seconda metà del XVI secolo da cui parte e si snoda l'avvincente storia narrata con maestria dalla scrittrice, ormai matura e di consolidata esperienza, Leda Melluso nel suo ultimo sforzo narrativo “La Favorita”.

Raramente un romanzo storico è capace di regalare al lettore un’immagine così vivida e puntuale del tempo in cui si svolge la storia narrata. Eppure Leda Melluso con il suo La favorita ci riesce, accompagnando chi legge dentro la Palermo spagnola di fine cinquecento sulla quale si stendono le ombre cupe del clima controriformista; una città dove la corruzione dilaga, le sopraffazioni sono all’ordine del giorno e la miseria è pane quotidiano. Una Palermo, ancora, dove gli intrighi di palazzo, le invidie e i bizantini giochi di potere riempiono lo stanco fluire del tempo. Ma, anche, una Palermo che vive la stagione inquietante della lotta all’eresia sotto l’occhiuta presenza del Tribunale della Santa Inquisizione, protetto dai sovrani spagnoli e in grado di sfidare il potere civile ma, anche, quello della Chiesa ufficiale.

Il romanzo si apre con Palermo in festa per l'arrivo e l'investitura in cattedrale di Marco Antonio Colonna, nominato da Filippo II di Spagna viceré della Sicilia e imparentato con l'aristocratica famiglia romana degli Orsini. Ad animare la giornata palermitana è il singolare spettacolo della gara delle bagasce voluto proprio da Colonna e inviso all'occhiuto e malevole inquisitore Diego Haedo da poco a Palermo per reprimere vizi e malcostumi. Dieci tra le più belle e giovani cortigiane dovevano disputarsi l'ambito premio legato al palio di Santa Maria Maddalena tra le grida festanti e le espressioni colorite del popolo e gli sguardi gelosi delle nobildonne palermitane.

Un incipit senza dubbio accattivante che ha il merito di coinvolgere con effetto immediato il lettore nel clima del tempo e nella fitta trama di rivalità di potere, di tradimenti, di assassinio, di passioni di cui si intesse il romanzo.

Indiscussa protagonista è la fascinosa e sensuale Isabella, la Castigliana, dai capelli rossi, amante di Cesare Gallo, un nobile spregiudicato che non esita a portarla in Sicilia, abbandonandola al suo destino per un matrimonio di convenienza. E' lei, fiera e libera, al centro della storia che s'intreccia nel corposo racconto della Melluso. Ora come desiderio di possesso carnale e di amore, ora come vittima da sacrificare a Satana individuata da un'oscura Confraternita segreta, assieme alla sacra reliquia della spina della Croce trafugata dalla Cattedrale di Monreale, ora come schiava privilegiata ad Algeri da parte di Hasan Pascià, sanguinario pirata delle rotte del Mediterraneo.

L'autrice, sostenuta dalla conoscenza di documenti, testimonianze, studi, cronache sul periodo della dominazione spagnola in Sicilia e sull'opera di Inquisizione dispiegata con ferocia da parte del Sant'Uffizio contro gli infedeli o, semplicemente, contro chi era ad arte accusato di stregoneria, riesce a consegnarci un'opera narrativa di pregevole respiro creativo, non mancando di cogliere e indicare alcuni germi del malaffare che dovevano attecchire ed espandersi sull'Isola.

E' il caso del personaggio Geronimo Colloca, malandrino indiscusso della Bocceria e antesignano già nella seconda metà del XVI secolo del fenomeno mafioso in Sicilia. Come pure troviamo altri suggestivi rimandi culturali, di cui la Melluso dà conto nelle note finali del libro, come quelli del rapporto omosessuale fra Hassan Pascià e Miguel Cervantes, prigioniero ad Algeri e inspiegabilmente graziato dal sultano nonché dell'amicizia dello stesso Cervantes con il poeta siciliano Antonio Veneziano.

Un romanzo dunque a tutto tondo, dove non mancano rivelazioni e colpi di scena finali, e che ha il pregio di una lettura scorrevole e sorvegliata con innesti riusciti di dialettismi siciliani che servono a meglio rappresentare luoghi, ambienti, personaggi, fatti dell'epoca descritta.

2 commenti:

  1. Il romanzo si legge d'un fiato ma sono poco credibili le situazioni: Cervantes che, prigioniero ad Algeri, diventa l'amante del terribile pirata Hasan Pashà e lo sottomette facendolo diventare la sua amabile pecorella!!! Ben scritto, anche se dietro si avverte la professione dell'Autrice, prof di Scuola media. Ben documentato, buon intreccio e perfetta scelta dei momenti storici veridici. Lettura piacevole.

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  2. Romanzo storico piacevole, trama ben congegnata, personaggi credibili. Si lascia leggere, ma nulla più.

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