“L'estate del coniglio nero” di Kevin Brooks

Titolo: L'estate del coniglio nero
Titolo originale: Black Rabbit Summer
Autore: Kevin Brooks
Traduttore: Paolo Livorati
Editore: Piemme
Collana: Freeway
Serie: Dark
Pagine: 434
Prezzo: 15,00 euro
Ebook: 9,99 euro
Anno di pubblicazione: 2014

E' rivolto agli adolescenti ma è un romanzo così autentico che si fa apprezzare anche dagli adulti. Arriva dritto al fulcro del disagio adolescenziale, L'estate del coniglio nero dell'inglese Kevin Brooks, uno scrittore che avrebbe voluto essere una rock star, e che, prima di diventare romanziere a tempo pieno, ha lavorato come benzinaio, alle poste, allo zoo e persino in un crematorio.

Brooks racconta in una fotografia di gruppo la gracilità adolescenziale, elettrizzante e sofferente, è preciso nei dettagli e massiccio nella sostanza, prorompente come un pugno nello stomaco.

Io cerco di rappresentare il mondo con il massimo realismo consentito all'interno di un contesto d'invenzione”, spiega lo scrittore il cui stile è scrupoloso nel ritrarre la facilità con cui gli adolescenti cercano l'eccitazione, l'alcol e la droga, ma anche straordinariamente evocativo nel descrivere la loro incondizionata abnegazione per l'amicizia vera, collante di solitudini e di speranze negate.

Il romanzo si apre con l'immagine di Pete che, nel caldo afoso, se ne sta in casa a ciondolare, quando squilla il telefono. In quell’istante, a causa di quel piccolo e insignificante accadimento, la vita del ragazzo cambia per sempre. Loro sono un gruppo di vecchi amici, stanno crescendo e presto ciascuno andrà per la propria strada. Così la sua amica, Nicole, gli propone di incontrarsi un'ultima volta tutti insieme. Ci saranno lei, Pete, Eric e Pauly, si sballeranno e si saluteranno. Pete accetta, ma le chiede di invitare anche Raymond, l'amico “strano” della comitiva al quale lui è molto legato. Quando i cinque ragazzi si ritrovano al luna park, però, Raymond scompare misteriosamente. Anche Stella Ross, una ragazza del loro liceo, sparisce improvvisamente. Tutti pensano che i due eventi siano collegati, ma Pete vuole dimostrare a tutti i costi che si sbagliano…

L'estate del coniglio nero è un thriller che si alimenta di psicosi adolescenziali - a tratti ricorda “Donnie Darko”. Le emozioni estreme dominano la scena, come gli eccessi, le droghe, lo sballo.

Questo romanzo è tante cose - un ritratto della confusione esistenziale dei teenager, una riflessione su come può mutare la natura di un’amicizia quando si cresce, un’inquietante rappresentazione della comune paura adolescenziale di essere sull’orlo della psicosi - ma soprattutto è un tesissimo, allucinato e meraviglioso thriller.

Insomma, non male per un ex benzinaio, addetto alle pompe funebri, venditore allo zoo di Londra e impiegato alle poste.

1 commento:

  1. In questo romanzo si può vedere il passaggio dall'infanzia all'adolescenza-tutte le sfumature dell'adolescenza, a seconda del contesto e dell'educazione ricevuta- dove i passatempi cambiano, da innocenti a molto pericolosi, con il rischio poi di non sapere gestire le situazioni, arrivando a conseguenze drammatiche, ed è anche il periodo dove si comincia a capire chi sono i veri amici. Il Coniglio Nero in questa vicenda è una sorta di Grillo Parlante, che avverte Pete del pericolo, ma come Pinocchio, anche il giovane non l'ascolta e solo dopo alcuni eventi tragici comincia a prestarli attenzione. L'estate del Coniglio Nero è una storia young a tinte scure, un giallo ben scritto, che in un'atmosfera cupa porta il lettore a provare angoscia, a far congetture fino alla fine. L'inizio è abbastanza lento, ma la storia riesce a prendere il ritmo con le strane sparizioni, in un turbine di eventi, interrogatori e segreti svelati. Peccato per alcuni errori di battitura. L'autore mostra anche i pericoli dell'alcool e della droga, due mostri che trasformano le persone. Il finale è molto aperto, l'enigma viene risolto solo a metà, e spero quindi che l'autore abbia già messo in cantiere il seguito.

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