“L’amore domani” di Gregory Sherl

Nelle librerie dallo scorso maggio, “L’amore domani” è l’opera prima di Gregory Sherl, ventisettenne di Oxford, finalista al premio di poesia del Believer. Il giovane autore firma un romanzo d’esordio frizzante e romantico, narrato con humor e freschezza che ricordano Nick Hornby e David Nicholls.

Per trenta dollari, a New York, esiste un posto dove puoi collegarti a un computer, inserire il nome della persona che ami, e vedere cosa sarete diventati tra dieci, venti, trent’anni. Basta prendere un appuntamento col dottor Chin, creatore del “visionismo”, dare in pasto al computer informazioni sulle vostre vite, e come per magia una sfera di cristallo a forma di pc ti mostra il film del tuo futuro.

Anche Evelyn, giovane bibliotecaria, l’ha fatto: e ha visto se stessa e il suo ragazzo Adrian litigare mentre cantavano buon compleanno a un chihuahua in t-shirt... non esattamente una promessa di felicità. Abbastanza per mollarlo, per sempre.

Godfrey, invece, ha appena chiesto a Madge, la sua fidanzata, di sposarlo, e non capisce perché lei prima di dire sì gli chieda di fare una capatina preventiva dal dottor Chin per sbirciare nel loro futuro di coppia.

Ma in amore è davvero possibile prevedere qualcosa?

A volte mi chiedo se il futuro non sia solo uno e se, indipendentemente dalle proprie scelte, non si possa fare altro che andargli incontro. Una macchina lanciata a grande velocità, uno sparo, una bicicletta accartocciata. E se fosse tutto inevitabile? E se ogni bivio della nostra strada portasse alla stessa conclusione?!

Il romanzo cattura l’attenzione del lettore sin dalle prime pagine, coinvolgendolo in un’atmosfera quasi surreale eppure così evidentemente umana. L’autore fa ricorso alla scienza del “visionismo” per rappresentare l’imprevedibilità e la prepotenza inarrestabile dell’amore che, come l’acqua, segue sempre il suo corso scavalcando ogni resistenza. Alla fine è l'amore a scegliere e a scegliersi.

Sherl racconta le vicende con delicatezza, utilizzando uno stile semplice e scorrevole. La narrazione vede l’alternarsi continuo dei punti di vista dei due protagonisti, espediente che rende la trama di grande impatto emotivo.

Evelyn e Godfrey si assomigliano molto: fragili, insicuri e alla ricerca disperata del “vero” amore. Interessante e curioso è il dottor Chin: non crede più nella scienza del “visionismo”, cui lui stesso ha dato vita. Queste le sue parole: “Vivere è un continuo disincanto. Il futuro è cupo e sconcertante. Che senso ha bruciare le tappe? Non prendere per vero tutto quello che ti dico. Scopri da solo la tua verità”.

Evelyn e Godfrey si incontrano per la prima volta nell’anticamera dello studio del dottor Chin. Cosa accade successivamente a questo momento lo lascio scoprire ai lettori, ma una cosa è certa: in amore non esistono sfere di cristallo. Perché il futuro, a volte, è meglio coniugarlo al tempo presente.

A volte vale la pena impegnarsi in qualcosa, anche se non è perfetto. Impegnarsi per un futuro che non si conosce, che non si può controllare. Questa è la vita. Il sole sorge tutti i giorni, ma tu non sai esattamente cosa ti porterà la giornata.”

L’amore domani, Gregory Sherl
Piemme, 2015
pp. 336 - euro 17,50

© Riproduzione riservata

1 commento:

  1. Che carino, sembra anche un po' diverso dai soliti romanzi sull'amore. Magari gli concedo una possibilità (:

    Sonja

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