"Cuore Nero" di Amabile Giusti

Titolo: Cuore nero
Autore: Amabile Giusti
Editore: Dalai
Pagine: 528
Prezzo: 22,00 €
Pubblicazione: maggio 2011

Urban fantasy at its best, in calabrese sauce... Se si dovesse ricercare, tra gli scaffali in libreria, un testo che si possa più d’altri considerare una sorta di “enciclopedia” dello urban fantasy di oggi, certamente Cuore Nero, prima uscita della calabrese Amabile Giusti con Dalai Editore, avrebbe ottime possibilità di buona considerazione... Lo è per la trama, lo è per le idee che si scorgono dietro l’intessitura della stessa, lo è per i vari tasselli che la compongono – personaggi, figure, simboli, eventi... – e lo è anche per il target editoriale verso cui sembra evidentemente mirare, che sotto molti aspetti esula dalla storia narrata per ricercare un consenso più... Immediato e semplice, ecco...

Senza dubbio, Dalai è andata sul sicuro con Cuore Nero, intercettando una storia che del fantasy urbano coglie una visione assai ampia e ricca - oltremodo ricca: storia che narra delle avventure di Giulia, diciassettenne calabrese che con tutta la propria ordinaria realtà adolescenziale fatta di piccole cose quotidiane (la scuola, la sorella, il fedele bassotto, la madre separata da un padre dappoco... ) si ritrova suo malgrado nel mezzo di una inopinata guerra tra vampiri e cacciatori degli stessi, invaghita del più bel ragazzo della scuola ma anche d’un altro misterioso giovane dall’affascinante accento francese che vive in una vecchia dimora in perfetto stile “Famiglia Addams”, tanto simile a un vampiro ma che invece è l’opposto, è un cacciatore di succhiasangue dacché il vampiro è l’altro, il bel Max, a sua volta tormentato tra la propria originaria natura vampiresca e un inaspettato istinto di salvaguardia di Giulia, dal suddetto Victor cacciatore di vampiri nonché da un’ampia e variegata serie d’altre creature più o meno demoniache, che pare abbiano scelto la pur ridente Palmi – amena cittadina del litorale calabrese tirreno - quale luogo di svolgimento d’una terribile assise del male...

Ecco, tale rapido sunto della vicenda di Cuore Nero vuole anche darvi un’idea piuttosto indicativa del fitto e incalzante succedersi di eventi, che appunto dona l’impressione di una narrazione che veramente si apre come il mantello d’un uomo pipistrello, coprendo buona parte dell’orizzonte tematico che il genere UF offre attualmente, un orizzonte sempre più vasto oltre il quale il Sole è calato da un pezzo, dominando ormai le tenebre... In molti sensi, se non in tutti...

Urban fantasy at its best – lo scrivevo in principio... E citavo anche il consenso immediato e semplice che Cuore Nero con tutta evidenza ricerca: per ottenerlo, la Giusti sceglie uno stile narrativo molto molto facile, che sovente sembra quasi sfuggire all’indietro rispetto al tempo indicato dalla storia – i diciassette anni di Giulia, e l’adolescenza di buona parte dei personaggi – forse confluendo in esso le precedenti esperienze della Giusti nella narrativa per ragazzi... Fin troppo semplice, in più parti, al punto che una tale scrittura rischia di minimizzare certe immagini ed eventi descritti, nonostante qui e là poi compaiano riferimenti di letteratura “alta” presumibilmente aulici a loro volta un po’ dissonanti con il contesto generale, che certo mai parte alla ricerca della sperimentazione letteraria – giustamente, penso, per come il genere lo imponga.

Di contro, lo ribadisco, Cuore Nero punta chiaramente dritto al cuore (ehm, giochi di parole, pardon!) del pubblico di genere, di quello che resterà affascinato da questo Twilight-da-cortile-sotto-casa e si emozionerà nel rimirare la copertina, si immedesimerà – generazionalmente, soprattutto – nella sua storia, e si commuoverà col suo finale che più armonico alla vicenda non poteva essere, dunque che scivolerà sopra e oltre la narrazione pura per girare le pagine più alla svelta possibile e correre sospirando a più non posso verso la fine, con adeguata scorta di fazzoletti accanto... Senza magari arrivare proprio fino in fondo in fondo, ovvero dove si può notare un prezzo di copertina veramente eccessivo e poco giustificabile, anche per tutto quanto sopra.

Insomma: a chiunque alla vista d’un semplice succo di pomodoro o alla fragola balzino in mente sangue e canini lunghi e affilati, troverà qui parecchia polpa per i propri denti (appunto!), a costo di non desiderare una reale sazietà letteraria, che peraltro credo proprio non sia tra gli scopi di Cuore Nero – e, lo dico ancora, è giusto così, credo (temo?).

Buon appetito agli appassionati di UF! E tranquilli, Palmi resta sempre una bella e ridente località calabrese...

5 commenti:

  1. Piccantina questa recensione della nuova arrivata.
    Leggerò e vi saprò dire.

    Fabrizio

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  2. Non comprendo lo stile serpentensco con cui è stata scritta questa recensione: perchè tanta acredine? Tanta bramosia di gettare squallore su questo romanzo evidenziandone l'ammasso confuso di ipotetici elementi negativi mi fa asserire con certezza che se è stato letto davvero, tale lettura era già fuorviata da pregiudizio. Fermo restando che c'è libertà di pensiero, definisco io questa di Hel una "critica-da-cortile-sotto-casa"....pardon!

    Mimmo

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  3. Risponde una "non" appassionata del genere...Non posso non dissentire con questa recensione, posso garantire che questo romanzo ti rapisce fin dalle prime pagine, ti trasporta in una dimensione parallela. Non capisco il perchè di tutta questo veleno...Non amo Twilight come tutte le altre saghe di vampiri&co, ma parogonarvi Cuore nero è una blasfemia a mio parere, sono completamente discorde...ho 20 anni e nessuna cultura vampiresca, ma garantisco il risultato positivo, e considero questa recensione densa di pregiudizio e molto tendenziosa...!

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  4. Gentili Mimmo e “non appassionata del genere”,
    ovviamente avete tutto il diritto di dissentire dall’idea che mi sono fatta su Cuore Nero, ed è bello che sia così: alla fine è tutto sommato il libro che ne guadagna – “parlarne bene o male, l’importante è che se ne parli!” recita un noto assunto – e vi assicuro, non avevo nessuna acredine, pregiudizio o prevenzione sullo stesso. In quanto ho scritto vi sono anche denotazioni positive su Cuore Nero, ma come spesso accade il dissenso le pone nell’ombra, esaltando solo ciò verso cui ci si sente in disaccordo, appunto. Mi preme comunque denotare come il paragone con Twilight non sia stata la sola a identificarlo (vedi ad esempio Valentina nel blog Universi Incantati: “in certe situazioni lo si possa trovare molto simile a Twilight"... – e, Mimmo, definirlo “da-cortile-sotto-casa” non è che un altro modo per segnalarne la natura nostrana, sicuramente particolare! Quanti grandi e appassionanti romanzi avremmo voluto che potessero prodigiosamente accadere sotto casa!), e che se date un occhio alla chat qui sul blog noterete che alcuni degli appunti di cui ho scritto nella recensione erano già stati fatti da altri lettori del romanzo – sullo stile della scrittura, oppure sull’eccessivo prezzo di copertina, a mio parere comunque ingiustificabile, che temo finisca per danneggiare la diffusione del libro stesso.
    D’altro canto, sul web, è possibile leggere anche ottime recensioni di Cuore Nero, quindi la mia voce fuori dal coro non può che animare la discussione e, sotto certi aspetti, la curiosità, no?

    Hel

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  5. Non capisco perchè ogni volta che si recensisce negativamente un romanzo, arrivano i difensori della giustizia.
    Ma che problemi avete?
    OGNUNO HA IL SUO PENSIERO! RASSEGNATEVI!

    Diana

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