“Sylvia” di Leonard Michaels


Buona domenica, amanti dei libri!
Oggi vi parlo di un'opera meravigliosa ambientata nella Greenwich Village degli anni Sessanta - la terra di nessuno fra la Beat Generation e i figli dei fiori - che racconta della turbolenta relazione dello scrittore Leonard Michaels e la sua prima moglie, Sylvia Bloch. Una di quelle storie che, terrificanti nella loro profonda verità, si insinuano quasi inavvertitamente nella mente del lettore e vi rimangono per sempre.

"Un contagio visionario" percorre il Greenwich Village dei primissimi anni Sessanta la terra di nessuno fra la Beat Generation e i figli dei fiori. E proprio nel cuore del Village, mentre "un bizzarro delirio aleggia nell'aria", una coppia di studenti, imprigionati in una livida ossessione d'amore, sprofonda giorno dopo giorno in un allucinato inferno coniugale. Sotto le loro finestre MacDougal Street è "un carnevale demente", scandito da Elvis Presley e Allen Ginsberg; e intanto la loro folie à deux, "impigliata nel suono delle proprie urla", precipita fatalmente verso un esito devastante. Ispirato alla storia vera del suicidio della prima moglie di Leonard Michaels, "Sylvia" è uno di quei romanzi che, terrifici nella loro profonda verità, si insinuano quasi inavvertitamente nella mente del lettore e vi rimangono per sempre.


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