“L'ultima neve di primavera” di Blanca Busquets

E’ stato definito “Un omaggio alle donne che in ogni epoca hanno avuto il coraggio di prendere in mano la penna per raccontare la propria solitudine, rompendo il silenzio a loro imposto”.

Difficile trovare parole più adatte per condensare l’essenza del romanzo di Blanca Busquets, “L’ultima neve di primavera”. Parole che risultano più che mai attuali oggi, quando ancora è indispensabile difendere diritti che credevamo consolidati, condannare violenze che sembravano appartenere a una società patriarcale ormai superata.

L’ultima neve di primavera” racconta, attraverso la storia delicata e commovente delle due protagoniste, come il pericolo maggiore per la libertà e la dignità delle donne si nasconda nel non avere voce. E mostra come entrambe, in tempi e modi molto diversi, riescano a trovare la propria grazie alla lettura e alla passione per i libri.

Un paesino, la Carena, sui monti della Catalogna. Due donne, Tònia e Lali. Una passione in comune: la parola. Parola da scrivere e parola da leggere.

Quando Tonia vive nel suo amato paese siamo agli inizi del ‘900, quando Lali ci si trasferisce ad abitare sono trascorsi un centinaio di anni.

 «Non lasciarti scappare la vita». Tònia non riesce a togliersi dalla testa questa frase, mentre scrive a lume di candela, di notte, terminati i mille lavori di casa. Scrive per confidare ai fogli sparsi cosa le è toccato in sorte, con un marito che – come capita a tutte le ragazze di quel paesino sui monti della Catalogna – non si è certo scelta lei, ed è già fortunata se non è violento. Così come è fortunata a saper leggere, per l’epoca e il luogo in cui vive. Sulla carta libera pensieri cui altrimenti non potrebbe dare voce, emozioni che cerca di soffocare perché non sta bene, perché non si fa. Perché è una donna.

Lali è nata con un libro sotto il braccio. Divora pagine una dietro l’altra: porte di mondi magici che le offrono un rifugio dalla realtà, quella in cui Lali, vittima dei dispetti delle compagne di scuola, si chiude in un mutismo pieno di paura. Cose da bambini, minimizzano i grandi, ma che possono segnarti per tutta la vita. Crescendo, la scrittura darà un senso alla sua vita, diventerà una professione, in un’epoca in cui scrivere, per una donna, non è più una scandalosa stranezza. E la metterà anche sulle tracce di Tonia, cui è legata da molto più di qualche semplice coincidenza. E, dall’“incontro”con lei, Lali avrà molto da imparare.

A distanza di un secolo l’una dall’altra, Tònia e Lali sono unite da un filo invisibile che pian piano prenderà corpo: ha i colori di un misterioso dipinto che solo loro sembrano in grado di interpretare, la magia di un fascio di carte messe in salvo da un incendio e poi svanite chissà dove, la forza di una passione irrefrenabile, per i libri e le parole. E sarà il bisogno di scrivere, pari solo a quello di respirare, che aiuterà entrambe a trovare il proprio posto nel mondo.

L’ultima neve di primavera” ci invita a lasciarci contagiare dal coraggio delle donne che, lottando per essere ascoltate, ci hanno spianato il cammino. E ci invita a lasciarci conquistare dal potere che hanno i libri di accendere una luce dentro di noi.

L'ultima neve di primavera, Blanca Busquets
Piemme, 2013
pp. 252 - € 16,50

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