In libreria: “Café Julien” di Dawn Powell

«Café Julien è irresistibile, grandioso in mezzo a tanta fuffa che cala prensile nelle librerie soffocandole. Sarà il definitivo innamoramento per questa scrittrice così americana, così moderna, divertente, spregiudicata, cruda, nuova nel raccontare gli abissi dell’amore, la stoltezza di certe amicizie femminili. Buon divertimento, sul serio».
Dall’introduzione di Natalia Aspesi

Titolo: Cafè Julien
Autore: Dawn Powell
Traduttore: Silvia Castoldi
Editore: Fazi
Collana: Le strade
Pagine: 265
Prezzo: € 18,00
Disponibile da: 15 ottobre 2015

Il Café Julien (nella realtà il famoso Lafayette Hotel di Manhattan) è il centro di gravità di un gruppo disparato e vivace di clienti fissi, il luogo dove vanno per dimenticare gli amori falliti e trovarne di nuovi, per scroccare denaro, per rovinare la reputazione altrui, per ritirare messaggi, per vedere e farsi vedere. Rick Prescott è in cerca del suo amore perduto. Jerry Dulaine, arrampicatrice sociale, ed Elsie Hookley, matrona della buona società bostoniana, si uniscono in un’alleanza scellerata per infiltrarsi fra i ricchi newyorchesi. Dalzell Sloane e Ben Forrester sono una coppia di sconosciuti pittori che architettano un piano per far soldi sfruttando il nome del loro amico Marius, un artista i cui dipinti sono saliti alle stelle subito dopo la sua morte.

Con il suo umorismo tagliente e spietato, mescolando a queste trame le lotte, gli intrighi e i desideri di una manciata di personaggi secondari, Dawn Powell prende di mira il mondo degli artisti e si fa beffe della vita bohémien di Manhattan. E la storia della New York degli anni Quaranta, di quel Greenwich Village che l’autrice ha conosciuto, amato e catturato meglio di qualsiasi altro scrittore americano, diventa un ritratto corale e ironico della società moderna, con tutte le sue contraddizioni, ipocrisie e assurdità.

Dawn Powell (1896-1965), è nata in una piccola cittadina dell’Ohio e si è trasferita a New York giovanissima. Riscoperta negli ultimi anni grazie a Edmund Wilson e Gore Vidal, è oggi considerata una delle maggiori scrittrici americane del Novecento. È stata accolta nella Library of America, insieme a Ralph Waldo Emerson e Edith Wharton, e nel giugno 2015 è entrata a far parte della New York State Writers Hall of Fame, al fianco di scrittori del calibro di Henry James e Herman Melville.

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