Piemme, le novità di ottobre

pp. 462 - € 19,90
La guerra delle rose - Bloodline
Conn Iggulden
Disponibile da: 27 ottobre 2015

Riccardo duca di York è stato ucciso: le sue ambizioni di regnante si sono dissolte come nuvole dopo un temporale, e la sua testa decapitata, con una corona di carta e paglia, è stata posta sulle porte delle mura di York, macabro memento per tutti quelli che pensano di opporsi ai Lancaster. Nel frattempo, mentre il re Enrico VI è ancora prigioniero, la regina dei Lancaster Margherita d’Angiò è in marcia verso sud, con il suo seguito di guerrieri scozzesi, un esercito che sembra ormai inarrestabile.  Ma uccidere un padre vuol dire scatenare l’odio dei figli. Così Edward di March, ora duca di York, si proclama legittimo re d’Inghilterra. Nuove fazioni si formano e si disfano come fiocchi di neve, e molto sangue dovrà ancora scorrere, molte vendette dovranno ancora compiersi, fino al momento finale, in cui un re fronteggerà l’altro. Perché due uomini possono sempre contendersi una corona. Ma solo uno potrà tenerla.

CONN IGGULDEN, il più grande autore inglese di romanzi storici, è nato a Londra nel 1971. Ha esordito con la fortunatissima serie dedicata alle imprese di Giulio Cesare (Le porte di Roma, Il soldato di Roma, Cesare padrone di Roma, La caduta dell’aquila), seguita dall’altrettanto amata saga di Gengis Khan (Il figlio della steppa, Il volo dell’aquila, Il popolo d’argento, La città bianca e Il signore delle pianure), entrambe pubblicate in Italia da Piemme. Bloodline è il terzo episodio della nuova serie bestseller dedicata alla Guerra delle due Rose, dopo Stormbird e Trinity, che hanno ottenuto un successo straordinario in Inghilterra e nel resto del mondo. Per maggiori informazioni: www.conniggulden.com

pp. 432 - € 19,50
Dark Places - Nei luoghi oscuri
Gillian Flynn
Disponibile da: 20 ottobre 2015

Dall’autrice bestseller di L’amore bugiardo, un nuovo capolavoro di suspense – anche questo approdato sul grande schermo, con Charlize Theron nella parte della protagonista. 


Libby aveva sette anni quando sua madre e le sue sorelle vennero brutalmente uccise. Fu lei, subito dopo, ad accusare il fratello Ben di essere l’autore della strage. Ventiquattro anni più tardi, Ben sconta la sua condanna e Libby, che non si è mai ripresa del tutto, vive grazie agli aiuti delle associazioni di beneficenza. A cambiare le carte in tavola sarà il Kill Club, una società segreta di “feticisti del crimine”, i cui membri amano scavare nelle ragioni profonde e nei retroscena dei delitti più atroci. Convinti dell’innocenza di Ben, ora sono sulle tracce di Libby: vogliono che scagioni il fratello, che ripensi e riviva quei momenti e dia una “nuova versione” della storia. Libby è infastidita da quei fanatici che vogliono ficcare il naso nella sua memoria, ma i soldi che le offrono le servono. Così accetta di cominciare una dolorosa, e stupefacente, ricerca nei propri ricordi e nei luoghi più oscuri del suo passato. Fino a capire che la verità è molto più complicata di quanto sembri – in modi fino a quel momento inimmaginabili. È impossibile leggere questo romanzo senza restare completamente avvinti, lasciandosi trascinare verso il suo sconvolgente finale.

GILLIAN FLYNN, cresciuta in Missouri, vive a Chicago con il marito. Due dei suoi thriller, entrambi successi tradotti in tutto il mondo, sono diventati film di successo: L’amore bugiardo – Gone Girl nel 2014 e ora Dark Places – Nei luoghi oscuri, che vede Charlize Theron nella parte della protagonista Libby Day. Per maggiori informazioni: www.gillian-flynn.com

pp. 420 - € 22,00
Good morning, Mr. Mandela
Zelda La Grange
Disponibile da: 13 ottobre 2015

Quando vivi nelle comodità non ti fai domande, e io non avevo motivo di farmene su quello che succede­va oltre i muri di casa mia. Nessuno nasce razzista. Lo diventi per colpa dell’ambiente che ti circonda. E a tredici anni, io ormai lo ero. Per questo, in teoria, non avrei mai potuto diventare la segretaria personale di Nelson Mandela. Invece è proprio quello ho fatto.

Zelda è nata in un mondo in cui la distinzione tra bianco e nero non era solo un modo di dire. A Johannesburg, in Sudafrica, negli anni Settanta, leggi scritte e non scritte stabi­livano che sugli autobus i neri non dovevano occupare i posti dei bianchi, né bagnarsi nello stesso mare, tanto meno usare le stesse stoviglie. La famiglia di Zelda apparteneva alla piccola borghesia bianca ligia alle leggi dello stato e della chiesa. Ed entrambe le istituzioni sostenevano che l’apartheid era giusto. Per lei, nel suo protettivo bozzolo bianco, quella vita era normale. A tredici anni era ormai sostanzialmente razzista, an­che se ancora non lo sapeva. Niente lasciava pensare che la persona che le avrebbe fatto cambiare idea sarebbe stato un uomo di cui aveva paura. Un uomo peri­coloso, questo le aveva detto suo padre nel 1990, alla scarcerazione di Nelson Mandela dopo 27 anni di carcere per opposizione all’apartheid. Dopo essere stata per quasi vent’anni a fian­co di Madiba, il soprannome di Mandela, lavorando per lui prima come segretaria per­sonale poi come assistente dal 1994 alla sua morte, Zelda traccia la storia di una giovane ragazza bianca intrisa di pregiudizi e paure e di come l’incontro con Mandela le abbia rivoluzionato la vita. Ne emerge un ritratto intimo, leale e toccante di un grande uomo che ha saputo pacificare una nazione e ispirare il mondo conquistan­do
e rinnovando un cuore dopo l’altro.
ZELDA LA GRANGE, nata in Sudafrica nel 1970, nel 1994 è en­trata come dattilografa nell’ufficio del neo­eletto presidente Mandela. Ha lavorato al suo fianco per quasi vent’anni, fino alla sua morte avvenuta il 5 dicembre 2013, prima come segretaria personale, poi, dopo le sue dimissioni, come portavoce e assistente per­sonale. Lo ha seguito in moltissimi incontri e missioni internazionali. Oggi vive a Pretoria con i suoi due cani.

True story
Michael Finkel

Sono le dieci di sera quando a casa di Michael Finkel squilla il telefono. È un giornalista. Anche Michael lo è, un reporter che ha coperto le zone più calde del mondo, ma la sua carriera ha le ore contate. Il New York Times, il suo giornale, uscirà il giorno dopo con una pubblica condanna a  suo carico per un articolo che si è rivelato falso.  Ma non è quella la ragione della telefonata. Lo sconosciuto lo informa che un uomo appena accusato di aver trucidato la moglie e i tre bambini, durante il tentativo di fuga in Messico ha rubato l’identità di un giornalista che ammira: Michael Finkel del New York Times. Il nome del presunto assassino è Christian Longo.  Prima inquietato e inorridito dall’efferatezza dei crimini di cui Longo sarebbe colpevole, Michael incomincia a esserne intrigato, non solo perché Longo gli ha rubato il nome proprio nel momento in cui sta per perderlo, ma anche perché capisce che la storia può essere la sua redenzione.  Inizia così un rapporto ambiguo e pericoloso tra i due uomini. Un gioco mentale sul filo della verità, un’amicizia interessata, da cui entrambi sperano di ottenere qualcosa, ma molto intensa. Anche un’esplorazione di sé sul filo dell’ossessione e dell’identificazione, che farà capire a Michael come la vita di una persona possa finire completamente fuori controllo e smarrirsi in una vertigine di disonestà e perdizione. Fino alle conseguenze più estreme.

MICHAEL FINKEL, giornalista, ha scritto per Rolling Stone, Esquire, Sports Illustrated e The New York Times. Vive in Montana. Da True Story è stato tratto un film con James Franco, Felicity Jones e Jonah Hill, prodotto da Brad Pitt.

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