La vita secondo Banana è la fotografia di un mondo che cambia, i cui abitanti, tuttavia, non riescono a adeguarsi al cambiamento. È il mondo di oggi, delle società moderne, nelle metropoli e nelle piccole comunità, è il mondo di tutti i giorni, più attuale che mai. E questo romanzo, senza filtri, ce lo racconta attraverso lo sguardo ingenuo di una ragazzina.
In libreria dal 14 aprile 2016
pp. 320 - € 15,00
Un forno a microonde esplode nella cucina di un ristorante cinese, causando la morte di diverse persone. Xing Li e il fratello sedicenne Lai Ker, rimasti orfani, vengono affidati alla nonna, donna rigorosa e fiera delle proprie origini cinesi. Dalla periferia di Londra i due fratelli sono costretti a trasferirsi a Kensington, da una scuola pubblica a un esclusivo istituto privato, dall’isola felice del loro piccolo nucleo famigliare alla vita con la nonna, lo strano zio Ho e la dolce zia Mei. A casa ci sono nuove regole: è vietato parlare durante i pasti, si mangia solo cibo cinese e lo zio ha sempre la precedenza per fare la doccia; a scuola ci sono i nuovi compagni e ci sono i bulli, quelli che di lei vedono soltanto i tratti orientali e il nome quasi impronunciabile. Agli occhi dei suoi concittadini britannici Xing Li è solo una dei tanti immigrati; poco importa che sia nata a Londra, parli con l’accento cockney e non sappia spiccicare una parola di mandarino, che adori il fish and chips e che non abbia mai viaggiato oltre Bath. Finché c’era sua madre, punto di riferimento e ponte tra Occidente e Oriente, la vita aveva le sue difficoltà ma era felice. Ora, nonostante la nonna sia ricca, le mancano le cose più importanti: le amiche, la sua gatta Miao Miao, la mamma, il suo affetto. E la propria identità. Stretta fra due realtà, Xing Li non sa bene chi è, dove siano le sue radici, non capisce perché l’accettazione debba passare per i tuoi tratti somatici e non dall’essere una dodicenne come tante altre, almeno finché un amico, una tartaruga e la scoperta di tante verità ancora sconosciute le permetteranno di fare chiarezza nei suoi sentimenti.
PP Wong, giornalista sino-britannica, caporedattore di bananawriters.com, è laureata in Antropologia forense e in Giurisprudenza presso la London School of Economics. È la prima cinese nata in Gran Bretagna ad aver ottenuto un contratto di pubblicazione nel Regno Unito. In precedenza, ha svolto più di cinquanta lavori, uno più strano dell’altro, il primo a 15 anni come «ragazza vietnamita che urla» in un film di James Bond. La vita secondo Banana è stato tra i finalisti del Baileys Women’s Prize for Fiction (già Orange Prize), uno dei premi letterari più prestigiosi assegnati nel Regno Unito.
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