In libreria: "La terapia dei dolci" di Susan Shapiro

Proust aveva le madeleine. Susan Shapiro i cupcake.
Se Woody Allen portasse i tacchi a spillo si chiamerebbe Susan Shapiro.
«Dottore, piangere mentre si divorano cupcake, wafer, gelati, ciambelle, orsetti gommosi, cioccolatini è sintomo di crisi?»

Titolo: La terapia dei dolci
Autore: Susan Shapiro
Editore: Dalai
Pagine: 288
Prezzo: 17,50 €
Pubblicazione: maggio 2011

Che fare quando i tre pilasti emotivi della tua esistenza ti abbandonano all’improvviso? È quello che si chiede a Julia Goodmans – trentasettenne newyorchese d’adozione e autrice di una serie di manuali di auto-aiuto di successo – quando la sua migliore amica Sarah si sposa e si trasferisce in Ohio con il marito; quando Jake, la sua dolce metà, deve volare a Los Angeles per la registrazione di una nuova serie tv; e quando anche il dottor Ness, il suo «Superman della psicoterapia», sta per partire definitivamente alla volta dell’Arizona.
In preda alla sindrome da abbandono, Julia ricade nella «schiavitù» da cui a fatica si era liberata, ben conosciuta da intere generazioni di donne: la compensazione del vuoto affettivo con il cibo, con una predilezione per i cupcake, squisiti e coloratissimi dolcetti ricoperti di glassa. Una delizia per il palato e per l’ego disastrato di Julia, ma non per la bilancia, specialmente ora, alla vigilia della pubblicazione del suo ultimo libro su come sconfiggere la dipendenza da zuccheri.
In una sorta di disperato speed dating, Julia consulta otto strizzacervelli in otto giorni alla ricerca del dottor Rimpiazzo, o di qualsiasi altro guru che la aiuti a ridurre ansia e girovita in tempo per il grande evento. Riuscirà a ritrovare il peso ideale e l’equilibrio emotivo?
Susan Shapiro ha scritto molto di più di una storia, il suo è un romanzo-terapia che scava con sarcasmo tra le pieghe della psicologia femminile, ironizzando sui tic degli addetti ai lavori e sugli stereotipi della psicoterapia.

Estratto
«Non crederai mai a quello che è successo», urlo fiondandomi nel nostro appartamento nel Greenwich Village, dove in camera da letto trovo mio marito. «Sarah si trasferisce! Andrew ha accettato di seguire i lavori di restauro del Museo di Storia Naturale di Cleveland.» «Ho sentito dire che hanno un planetario fantastico». «Cosa c’entra il planetario, adesso? È nell’Ohio, capisci? Mi sta abbandonando!» Mi chiedo come faccia Jake a non cogliere l’impatto catastrofico di questo annuncio. Ma perché sta tirando fuori dall’armadio la sua camicia preferita, quella grigia, e la mette in valigia? «Cosa stai facendo?» «Ho una notizia fantastica. Hanno comprato la puntata pilota di Dottori su Marte. Iniziamo le riprese lunedì a Studio City». «È in California». «Volevano che partissi per Los Angeles stasera». «Non puoi! Tutta la mia famiglia sta venendo qui per il matrimonio di Sarah!» «Non preoccuparti. Gli ho detto che non posso mancare al matrimonio della migliore amica di mia moglie. Così hanno spostato la riunione. Parto domenica mattina.» Sembra fiero di sé come se questa fosse la prova che è il Marito dell’Anno. Ma sta facendo le valigie con due giorni di anticipo. È fuori discussione. Con la mente, ormai, è già lì. «In fondo, Julia, sto facendo quello che mi hai detto tu.» Ricordo le mie parole esatte: «Questo è un ambiente spietato, devi farti pubblicità, perché nessuno lo farà per te». Da quand’è che mi dà retta?

Susan Shapiro
Docente di giornalismo presso la New York University, collabora con «New York Times Magazine», «Washington Post», «People», «Cosmopolitan» e «Glamour». La sua autobiografia sentimentale è stata pubblicata in Italia con il titolo Cinque uomini che mi hanno spezzato il cuore (2008). Vive nel Greenwich Village con il marito.
Sito web dell'autrice

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