“Dov'è finita Audrey?” di Sophie Kinsella

Dov’è finita Audrey?” segna il debutto di Sophie Kinsella, regina della chick-lit, nel genere young adult. La scrittrice inglese abbandona le vicende della shopaholic Becky Bloomwood e ci stupisce affrontando, con sapiente maestria, il delicato e quanto mai attuale tema del bullismo, nonché le problematiche riguardanti il divario generazionale che separa genitori e figli - e che sembra incolmabile quando si è adolescenti.

Audrey ha quattordici anni, è intelligente e ironica, e da qualche tempo ormai non esce più di casa. Soffre di attacchi di panico e ansia, sintomi comparsi a causa di una terribile e traumatica esperienza di bullismo scolastico. Si protegge dal mondo con grandi occhiali scuri ed è in terapia.

Accanto a lei ci sono: un fratello quindicenne appassionato di videogames, in particolare Land of Conquerors; una madre iperansiosa che crede religiosamente a tutto quello che viene riportato sul «Daily Mail»; un padre con la sindrome di Peter Pan che cerca sempre di assecondare la moglie per evitare discussioni e un adorabile fratellino vero entusiasta della vita dall'alto dei suoi quattro anni suonati. Insomma, “una famiglia affettuosa e serena”, come Audrey stessa la definisce nel suo spassoso documentario a scopo terapeutico.

Tanto perché possiate immaginarmi, sono parecchio pelle e ossa, parecchio insignificante, porto un top nero e jeans skinny. E tengo sempre gli occhiali scuri, anche in casa. È... be'. Una particolarità. Una mia particolarità. Ecco perché il vicino fa la sua battuta sulla "diva". Mi ha vista scendere dalla macchina sotto la pioggia con gli occhiali scuri e ha detto tipo: "Perché hai gli occhiali da sole? Sei Angelina Jolie?". Non è che voglio fare la strafiga. C'è un motivo.”

Guardi una persona negli occhi e in un nanosecondo ti senti risucchiare l'anima. La sensazione è questa. Gli occhi degli altri sono senza limiti e per questo mi fanno paura.

La protagonista è vittima di una grave depressione che ha profondamente condizionato l'esistenza dell'intera famiglia. Audrey non interagisce con nessuno all'infuori dei suoi familiari e della sua terapeuta, la dott.ssa Sarah, e soffre di potenti attacchi di panico che la spingono a isolarsi dal mondo e talvolta la costringono a letto per giorni. Ma lei conosce bene la sua malattia e i meccanismi del suo “cervello lucertola”, responsabile della paura, sul quale tenta di prevalere, facendo ricorso a tutta la razionalità che possiede, ma inutilmente. Finché non arriva Linus.

Se normalmente Sophie Kinsella è capace di farci ridere anche a crepapelle attraverso storie leggere e intrise di vitalità, con “Dov’è finita Audrey?” dimostra di riuscire, pur mantenendosi fedele al suo stile scoppiettante, a diventare profonda, riflessiva e universale. La scrittrice inglese, infatti, mantiene intatte tutte le caratteristiche che l’hanno resa una narratrice di questi tempi dalla sensibilità sociologica sopraffina. Come in “I love shopping” trattava con eleganza la dipendenza da shopping senza trasformarla in una tragedia, in “Dov’è finita Audrey?” maneggia il disturbo da attacchi di panico conseguente a episodi di bullismo con la delicatezza di una farfalla.

Fobia sociale, disturbo d’ansia generalizzato ed episodi depressivi” questa la diagnosi della protagonista, questa la diagnosi della società moderna. Ecco perché romanzo universale: Audrey è il simbolo della società moderna, nascosta dietro un paio di lenti scure e dietro la tecnologia, che dialoga col mondo solo attraverso il computer, il cellulare o, magari, dei bigliettini.

Lo stile spigliato in prima persona di Audrey consente di immergersi completamente nel mondo della protagonista, di entrare in contatto con il suo io interiore, con i suoi demoni ma anche con le sue speranze. La scrittrice utilizza un registro colloquiale e alterna testo narrativo e forme di espressione più originali. Il ritmo incalzante e la narrazione lineare invogliano il lettore a proseguire nella lettura.

Dov’è finita Audrey?”: un romanzo sincero e divertente che tocca tematiche serie e attuali, scritto con la magistrale leggerezza della penna di Sophie Kinsella.

Leggetelo, non rimarrete delusi. Audrey vi coinvolgerà nel suo universo. Sarà come guardare alle nuove generazioni, ma dal buco della serratura.

 “E' possibile che ci sia troppa vita ficcata in un unico corpo? Perché è così che mi sento. Va tutto troppo in fretta. Il mio cuore, i miei pensieri, i miei piedi, le mie braccia come artigli…”.

Dov'è finita Audrey?, Sophie Kinsella
Mondadori, 2014
pp. 285 - euro 16,00 

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