In libreria: “Deserto americano” di Claire Vaye Watkins

Arriva nelle nostre librerie l'opera prima della 32enne Claire Vaye Watkins, originaria del Nevada, già autrice della acclamata raccolta di racconti Battleborn. Distopico e biblico, “Deserto americano” è un romanzo visionario che racconta di un’epoca oscura, nella cui desolazione è possibile osservare il volto dell’America contemporanea, con una prosa impeccabile che unisce Steinbeck e Cormack McCarthy. La storia evoca un mondo dominato da disuguaglianze sociali e rapporti di potere, in cui, tra le rovine del sogno americano, germogliano violenza, misticismo e superstizione.

Titolo: Deserto americano
Autore: Claire Vaye Watkins
Editore: Neri Pozza
Collana: Bloom
Pagine: 336
Prezzo: € 18,00

Una terribile siccità si è abbattuta sulla costa occidentale degli Stati Uniti e ha trasformato la California in un unico grande deserto. I fiumi, il verde, i mammiferi, la vegetazione tropicale e subtropicale, il fogliame lussureggiante, gli agrumi… tutto sembra svanito, svaporato pian piano come l’acqua degli ultimi bacini sorvegliati dalla Guardia nazionale. Luz e Ray vivono immersi nella luce, sotto il sole implacabile di un canyon, nella casa appartenuta un tempo a un’attrice: un cubo di vetro e ardesia con gli scorpioni che escono dai tombini, un paio di rane mummificate nella fontana asciutta, la carcassa incartapecorita di un coyote nella forra. Luz è una ex modella venticinquenne, vezzeggiata e poi messa da parte dal mondo della moda. È stata a Parigi, Milano, Londra, ma non ricorda niente di quei viaggi fatti quand’era un’adolescente strappata all’affetto dei suoi. Ray è tornato dalla guerra magro come un chiodo. Anziché raggiungere casa, ha rubato una tavola da surf e si è lasciato alle spalle crisi, carestie e guerre. Volava sulle onde dell’oceano quando Las Vegas è stata sepolta da una duna gigantesca rovente come un mare di lava. Un giorno, i due tirano fuori una vecchia vettura dell’attrice e scendono dal canyon in una Los Angeles riarsa. Durante la danza della pioggia, un libero raduno di sballati e punk che urlano e saltano nei canali di Venice Beach, Luz si imbatte in una misteriosa bambina dai capelli biondi e ne rimane ammaliata. La piccola è sola, i suoi unici parenti paiono essere degli sbandati che la maltrattano e la trascurano; il suo è un destino segnato. Luz e Ray prendono allora un’improvvisa decisione: rapiscono la bambina, la portano con loro e la crescono come figlia propria. Il piano di Ray è di trasferirsi in Wisconsin, oltre il deserto, e cominciare una nuova vita in una terra fertile e verde. È l’inizio di un lungo viaggio su strade arroventate e poco sicure. Un viaggio che li porterà a incontrare un’ine quietante comunità di hippies stabilitasi ai piedi dell’Amargosa, un’enorme duna alimentata dal vento, e il loro leader, Levi, un enigmatico personaggio dotato di capacità rabdomantiche.

Nata a Bishop, California, nel 1984, Claire Vaye Watkins è cresciuta tra il deserto del Mojave e il Nevada. La sua raccolta di racconti d’esordio, Battleborn, ha vinto nel 2012 lo Story Prize, il Rosenthal Award, il National Book Foundation «5 Under 35» e una borsa di studio della Guggenheim Fellowship. Le sue storie sono apparse su «Granta», «One Story», «The Paris Review». Attualmente è assistant professor alla University of Michigan. Assieme al marito, lo scrittore Derek Palacio, coordina la Mojave School, un workshop di scrittura creativa per ragazzi. Per maggiori informazioni: clairevayewatkins.com

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