Anteprima: "Avevano spento anche la luna" di Ruta Sepetys

Venduto in 28 paesi, è balzato in testa alle classifiche del New York Times a pochi giorni dall’uscita. È stato definito all’unanimità da librai, lettori, giornalisti e insegnanti un romanzo importante e potente, perché oltre a essere bellissimo, racconta una vicenda della storia moderna rimasta segreta troppo a lungo.

"Mi hanno tolto tutto. 
Mi hanno lasciato soltanto il buio e il freddo. 
Ma io voglio vivere. 
A ogni costo"

Titolo: Avevano spento anche la luna 
Autore: Ruta Sepetys 
Editore: Garzanti 
Pagine: 304 
Prezzo: 18,60 € 
Pubblicazione: 25 agosto 2011

Lina ha appena compiuto quindici anni quando scopre che basta una notte, una sola, per cambiare il corso di tutta una vita. Quando arrivano quegli uomini e la costringono ad abbandonare tutto. E a ricordarle chi è, chi era, le rimangono soltanto una camicia da notte, qualche disegno e la sua innocenza. È il 14 giugno del 1941 quando la polizia sovietica irrompe con violenza in casa sua, in Lituania. Lina, figlia del rettore dell'università, è sulla lista nera, insieme a molti altri scrittori, professori, dottori e alle loro famiglie. Sono colpevoli di un solo reato, quello di esistere. Verrà deportata. Insieme alla madre e al fratellino viene ammassata con centinaia di persone su un treno e inizia un viaggio senza ritorno tra le steppe russe. Settimane di fame e di sete. Fino all'arrivo in Siberia, in un campo di lavoro dove tutto è grigio, dove regna il buio, dove il freddo uccide, sussurrando. E dove non resta niente, se non la polvere della terra che i deportati sono costretti a scavare, giorno dopo giorno. Ma c'è qualcosa che non possono togliere a Lina. La sua dignità. La sua forza. La luce nei suoi occhi. E il suo coraggio. Quando non è costretta a lavorare, Lina disegna. Documenta tutto. Deve riuscire a far giungere i disegni al campo di prigionia del padre. È l'unico modo, se c'è, per salvarsi. Per gridare che sono ancora vivi. Lina si batte per la propria vita, decisa a non consegnare la sua paura alle guardie, giurando che, se riuscirà a sopravvivere, onererà per mezzo dell'arte e della scrittura la sua famiglia e le migliaia di famiglie sepolte in Siberia. Ispirato a una storia vera, Avevano spento anche la luna spezza il silenzio su uno dei più terribili genocidi della storia, le deportazioni dai paesi baltici nei gulag staliniani. Venduto in ventotto paesi, appena uscito in America è balzato in testa alle classifiche del «New York Times». Definito all'unanimità da librai, lettori, giornalisti e insegnanti un romanzo importante e potente, racconta una storia unica e sconvolgente, che strappa il respiro e rivela la natura miracolosa dello spirito umano, capace di sopravvivere e continuare a lottare anche quando tutto è perso.

Ruta Sepetys  
Nata in Michigan, da una famiglia di rifugiati lituani. Non ha mai dimenticato le sue origini e la storia della sua famiglia. Per questo è andata in Lituania, nel tentativo di recuperare la memoria paterna. Per  scrivere Avevano spento anche la luna le ricerche sono state impegnative e l'hanno portata a visitare i campi di lavoro in Siberia e a conoscere storici e tantissimi sopravvissuti, che l'hanno aiutata a descrivere i particolari più importanti di quel passato di atrocità.

«Avevano spento anche la luna è un romanzo duro e poetico al tempo stesso. Un'opportunità per colmare un vuoto troppo a lungo dimenticato.»    
The Wall Street Journal

«I commenti entusiastici dei librai dimostrano la potenza di questo romanzo.»     
Publishers Weekly

«Pochi libri sono ben scritti, pochissimi sono importanti, questo romanzo è entrambe le cose.»    
The Washington Post

«Morirono più di venti milioni di persone. Ma c'è ancora chi nega questa realtà. Ruta Sepetys, figlia di un rifugiato lituano, dimostra che la verità è un'altra. Commovente. Un romanzo importante, che merita il maggior pubblico possibile.»     
Booklist   


LE TAPPE DI UN SUCCESSO EDITORIALE 
 
Gennaio 2011 Stati Uniti. Non è ancora uscito, eppure tutti parlano di Avevano spento anche la luna di Ruta Sepetys, un romanzo d'esordio venduto in ventotto paesi, definito già dalla stampa un romanzo fondamentale, un'opportunità per colmare un vuoto dimenticato. Garzanti è stato uno dei primi editori al mondo ad acquisirne i diritti.    
Febbraio 2011 Il web è già peno di commenti entusiastici di librai, lettori e insegnanti che hanno letto il romanzo in anteprima.     
Marzo 2011 Avevano spento anche la luna esce negli Stati Uniti e dopo pochi giorni balza in testa alla classifica del «New York Times». Fine marzo «The Washington Post», «The Wall Street Journal», «Publishers Weekly» e tutte le più importanti testate giornalistiche statunitensi sono concordi: si tratta di un romanzo importantissimo, che colpisce al cuore, e illumina per la prima volta una parte di storia sconosciuta. 
Aprile 2011 I giornali italiani si occupano già del libro, anche se non è ancora uscito. Alessandra Farkas sul «Corriere della Sera» scrive che «affronta una delle pagine più dolorose della storia moderna».       
Maggio 2011 Molti insegnanti adottano il libro nelle scuole.     
Estate 2011 Il passaparola continua: il romanzo mantiene la sua posizione nella classifica dei bestseller più venduti in America. Intanto gli editori europei preparano il lancio internazionale.     
Settembre 2011 Avevano spento anche la luna esce finalmente in Italia.  

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