"Demoni: istruzioni per l'uso" di Christopher Moore

Titolo: Demoni, istruzioni per l'uso
Autore: Christopher Moore
Editore: Elliot
Pagine: 256
Prezzo: 16,50 euro
Pubblicazione: giugno 2011

Pine Cove. Classica provincia americana. Cittadina sulla costa, qualche velleità turistica, la solita vita tranquilla, i soliti negozi, i soliti pub, i soliti tipi umani. Il tipico luogo, insomma, in cui pare che nulla possa turbare l’ordinaria routine quotidiana... Oh, beh, a parte per il fatto che tra le case in stile Old England che si affacciano sul mare si sta per combattere una terrificante battaglia tra il bene e il male...

Sgombriamo subito il campo dal dubbio che potrebbe sorgere nel leggere il titolo del romanzo o la trama, e nel considerare quanto sia tanto in voga nelle librerie di questi tempi: Demoni. Istruzioni per l’uso, ultima opera dell’americano Christopher Moore edita in Italia, NON E’ l’ennesimo libro urban fantasy su vampiri, licantropi, mostri vari e assortiti e quant’altro! Anzi: se anche di UF si può e si vuole parlare, bisognerebbe considerarlo al contrario uno dei capostipiti del genere contemporaneo, visto che in verità il romanzo è uscito in origine nel 1982, quale opera di debutto dello scrittore americano. D’altro canto, vuoi per questa sua “vetustà”, vuoi perché Moore ne qui e ne successivamente lo si può considerare un autore di storie UF (per come oggi si intende la definizione) Demoni. Istruzioni per l’uso, edito adesso, pare quasi una divertente e stralunata parodia delle storie sprizzasangue così d’appeal attuale, per come presenti in effetti figure tipiche di uno UF contemporaneo ma, nello stile “pazzoide” di Moore, rese in maniera assolutamente comica e fuori da qualsiasi schema classico di genere.

Troviamo così all’improvviso, a stravolgere l’assonnata tranquillità di Pine Cove, una torma di personaggi tremendi e pericolosi, giunti lì per chissà quale ancestrale richiamo a combattersi una volta per tutte e decretare chi, tra bene e male, debba dominare il mondo. Catch, il demone cannibale tanto malvagio quanto, alla fine, simpatico e divertente – soprattutto per le sue battute fulminanti – spande il terrore in città insieme al suo ultracentenario custode Travis, che in realtà è d’animo buonissimo e non vede l’ora di sbarazzarsi del suo “ingombrante” amico. Dalla parte opposta Gian Hen Gian, re dei Ginn, personaggio ambiguo e mellifluo nonché nemico eterno di Catch, cerca di accaparrarsi l’aiuto del buon Augustus Brine, tipico “bravo cittadino” di Pine Cove. per scovare l’avversario e poterlo così sconfiggere. Attorno a loro circola una bella girandola di altri personaggi, che in un modo o nell’altro verranno coinvolti nel sovrumano scontro finendone più o meno male – quando non inesorabilmente divorati dal famelico demone squamoso, nonostante i tentativi di Travis di tenerne a bada tale mangereccia efferatezza...

Christopher Moore fa’ parte di quella schiera di scrittori che non si sofferma troppo a riflettere su che quanto scriva sia più o meno fuori dall’ordinario ovvero pure folle, o che tale possa essere considerato – d’altronde è in buona compagnia, tra i vari (solo per fare qualche altro “buon” nome americano) Tom Robbins, Joe Lansdale, per certi versi Foster Wallace, per altri Palahniuk... Anzi, il sistematico utilizzo dell’assurdo, del surreale ovvero del grottesco diviene la propria arma migliore per raffigurare nel modo più ampio possibile – dunque anche oltre la mera realtà visibile – la società americana ordinaria, la sua quotidianità, la vita, le paure, le manie, le ossessioni, la provinciale (provincialotta!) e inguaribile visione manichea del mondo e quant’altro. Come detto, Pine Cove è chiaramente una rappresentazione ideale di tale “ordinarietà” americana contemporanea, sconvolta dalla comparsa dei personaggi demoniaci ovvero dall’imprevisto, dal “non possibile”, da qualcosa che l’esistenza quotidiana relega sovente nell’ombra per pura mentalità conservatrice, o peggio per mera paura del doverla affrontare.

Tuttavia, è proprio da quella normalità che può – e deve – venire la volontà, la forza e la capacità di risolvere l’imprevisto, e in fondo Moore pare proprio volerci dire questo: demoni o non demoni, mostri o non mostri, comunque la vita presenta degli eventi imprevedibili e spesso illogici da affrontare, e non si può non avere la prontezza di spirito di affrontarli e l’abilità di superarli... Meglio ancora se si è capaci di riderci sopra, come la lettura di Demoni. Istruzioni per l’uso consente di fare – risata intelligente, mai volgare, sempre ironica e sagace.
Leggetelo Moore: col suo stile così particolare e fuori dagli schemi, se vi piacerà lo amerete parecchio, se no, probabilmente non lo sopporterete molto. Ma in ogni caso è una lettura che merita assolutamente di essere fatta.

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