"L'allegra apocalisse" di Arto Paasilinna

Titolo: L'allegra apocalisse
Titolo originale: Maailman paras kylä
Autore: Arto Paasilinna
Traduttore: Nicola Rainò
Editore: Iperborea 
Pagine: 320
Prezzo: 16,00 euro

Diosanto, è su questa pietra che edificherò la mia chiesa.”
Asser Toropainen, comunista e bruciachiese, in punto di morte sceglie di rimediare almeno in parte al danno fatto e lascia un compito piuttosto arduo al suo esecutore testamentale: costruire un tempio. Non fa in tempo a dare ulteriori indicazioni in dettaglio perché la morte lo raggiunge, ma il suo ligio erede - Eemeli Toropainen - sceglie sia il luogo dove erigere la chiesa che la struttura architettonica dell'edificio con grande attenzione.
Sarà un tempio con 800 posti a sedere, luminoso, accogliente e soprattuto molto adatto alla meditazione, totalmente isolato dal resto del mondo.

Con l'abituale ironia che lo contraddistingue, Paasilinna ci fa assistere alla scelta del terreno nella Finlandia centrale, all'estremità nord-occidentale del Lago delle Tempeste, il Poggio del Diavolo - in quel santuario incontaminato della natura regnava la pace di cui aveva bisogno un poveretto stressato dal ritrmo frenetico dell'esistenza -, all'edificazione del tempio, alla scelta delle maestranze, alle dificoltà che sopraggiungono ma anche alla facilità relativa nell'eseguire il progetto, senza minimamente preoccuparsi di vincoli urbanistici, passaggi burocratici e ricadute religiose e legali.

E, come accade abitualmente nei romanzi dello scrittore finlandese, a un personaggio pricipale, già molto estroso di per sé, si uniscono via via altri protagonisti originali che conducono esistenze inusuali, con abitudini non comuni, in luoghi spesso inospitali.
E così accanto al santuario si crea una piccola comunità molto nordica, a metà tra la comune anni Settanta e i gruppi New Age, talmente isolata dal resto del mondo al punto di non accorgersi di essere circondata dalla distruzione progressiva della società e del pianeta.

Una storia nordica, per certi versi quasi esotica e assolutamente imprevedibile, ma che anticipa (il romanzo è del 1992) ciò che si sta verificando puntalmente nel nuovo Millennio: dal crollo economico delle nazioni più ricche, alle catastrofi ambientali, ai venti di guerra, ai disastri tecnologici.
Se il sistema capitalistico non può più reggere bisognerà pur trovare nuove soluzioni, magari utopiche e quasi irrealizzabili, ma un tentativo - seppur quasi inconsapevole come quello di Eemeli Toropainen - deve essere fatto.

E chissà che i protagonisti di una simile svolta epocale siano poi premiati, non sommersi ma salvati il giorno dell'Apocalisse, nel non lontano 2023.

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