"Immagina" di Yami

Tutti noi abbiamo un personale regno fantasy a nostra disposizione: la dimensione onirica, quel misterioso ambito regalatoci dal sonno il quale sfugge a tutt’oggi alla comprensione scientifica e filosofica, sia che si manifesti in visioni piacevoli oppure meno, ovvero quando prende la forma dell’incubo.

E per tale sua natura il sogno, inevitabilmente, si trova parecchio bene quando se ne può andare a braccetto con la fantasia per le vie dell’immaginazione: vie che ha voluto percorrere anche Yami Yume, giovane scrittrice-cosplayer “proveniente da un luogo imprecisato della costa est dell'isola più grande d'Italia” (sic), con il suo “Immagina”, edito da Sangel Edizioni.
Sulla dualità sogno/incubo, infatti, Yami ha costruito una narrazione dal forte sapore fiabesco, ovvero un romanzo fantasy che predilige la dimensione della fiaba piuttosto che del mito, miscelandola con quel vago sapore metafisico che la cornice onirica dona allo stesso.
La storia di Immagina si origina da un sogno, appunto, vissuto da Feo, il protagonista, un ragazzo che per vari motivi si sente sempre più avulso dal mondo che lo circonda, al punto di desiderare di dormire quanto più a lungo possibile, per ricercare nel sonno il conforto che la veglia non gli dona più. In quel sonno invece Feo trova un sogno, e nel sogno un bizzarro personaggio - uno strano vecchio che si presenta a lui come “Custode di Chiavi” - gli propone di restare effettivamente nell’agognato ambito onirico, entro il quale egli potrebbe trovare sé stesso ben più e in miglior modo che nel mondo “reale”, a costo però di affrontare incognite assolutamente imprevedibili, come appunto solo il sogno può formulare. Le “chiavi” che il “Custode” offre a Feo servono proprio a entrare in quell’ambito: il ragazzo accetta, e comincerà così un’avventura nell’incredibile reame di Immagina, fatto della materializzazione dei sogni e degli incubi di tutti gli esseri umani, del quale - la storia rivelerà - Feo ne fa’ parte ben più che soltanto per via di un semplice sogno...
L’idea di fondo del romanzo, la citata dualità antitetica tra il sogno e l’incubo, è effettivamente interessante, semplice e tuttavia suggestiva, e viene sfruttata da Yami in maniera classicamente (per il fantasy, e lo dico in senso positivo) “manichea”. La vicenda di Feo, e degli altri personaggi, vi si svolge sopra con un incedere nemmeno troppo rapido, come forse ci si potrebbe aspettare dagli stilemi tipici del genere, grazie a una narrazione generalmente ben scritta, molto semplice, tranquilla e piuttosto lineare, che può ricordare assai facilmente – anche in questo caso - il linguaggio della fiaba più che della prosa di genere. A questo, invece, e ai suddetti suoi stilemi, “Immagina” si accosta molto di più, grazie alla presenza dei tipici elementi di esso – esseri fantastici, castelli, incantesimi, magie e via dicendo, come di certe situazioni narrate – e forse pure troppo, dacché verrebbe facile aspettarsi, da un regno fatto di sogni e di incubi, ben maggiore “stravaganza scenografica” e relativa verve letteraria. Ma ovviamente c’è da supporre che l’autrice abbia preferito mantenere una coesione tematica più funzionale alla vicenda narrata, a scapito di una più interessante originalità, da un lato, e a costo di rischiare la scivolata su scontate banalità e prevedibilità dall’altro, che tuttavia, in un mondo fatti di sogni, possono anche non essere così opinabili.
“Immagina”, insomma, è un fantasy tutto sommato gradevole che nella sua natura fiabesca – di tema e di stile - ha il suo maggior pregio e parimenti un potenziale “difetto” – se tale si può definire – soprattutto per il gradimento che potrebbe riscontrare negli appassionati del genere forse più che nel lettore onnivoro, per i motivi di cui ho detto prima. Ed è vero quanto scrive Yami nel finale del romanzo, ovvero che i “terrestri”, per la vita che conducono nell’era contemporanea, stanno perdendo la facoltà di sognare... Ma i più giovani, probabilmente, per la leggera spensieratezza che l’età dona loro, lo sanno fare. A questi “Immagina” potrà certamente piacere.

Immagina, Yami  
Sangel
pp. 400 - 18,00 €

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