Intervista: Elisabetta Bricca

Elisabetta Bricca, nata a Roma, è laureata in Sociologia della comunicazione e mass media, è una copywriter e un'insegnante di scrittura creativa. Vive nella verde Umbria con il marito, le loro bimbe, un carlino e due gatte. Ama viaggiare e appena può parte alla ricerca di spunti per i suoi romanzi, accompagnata dall'inseparabile macchina fotografica. É appassionata di storia, vino, equitazione. Non riesce proprio a stare in pace con se stessa senza aver riletto, almeno un paio di volte al mese, le poesie del suo amato Arthur Rimbaud.

Ciao Elisabetta, benvenuta! Sei pronta per iniziare?
Ciao! Contenta di essere vostra ospite e grazie a voi per avermi invitato. Sono prontissima!

Chi è Elisabetta Bricca?
Ehehehe... non è facile avere la consapevolezza, e la percezione, di chi si è. Sono una mamma, una moglie, prima di tutto; e, poi, una quasi quarantenne che si diletta nel raccontare storie. Sono anche una copywriter, un'insegnante di scrittura creativa, una forte lettrice che recensisce libri (quanto mi diverte!) per il blog Diario di Pensieri Persi.

Una donna dai mille talenti! Ma come riesci a destreggiarti tra i tuoi impegni professionali e quelli lavorativi? 
Non riesco sempre a fare tutto, naturalmente. Cerco di organizzare il lavoro giorno per giorno; poi ci sono le priorità, come le mie due bambine e, davanti a loro, tutto il resto può aspettare. Il problema è che la giornata è sempre troppo breve, perciò, spesso, l'unico momento da dedicare alle mie passioni è la sera tardi, quando la tribù dorme serenamente. E meno male che non ho bisogno di molte ore di sonno per ricaricami.

Per Harmony, nella collana Grandi Romanzi Storici, sono stati pubblicati due tuoi romanzi, Sangue Ribelle e D'amore e di Ventura. Raccontaci di Sangue Ribelle?
E' nato dalla voglia di raccontare una storia e di condividerla con persone che non fossero quelle della mia cerchia familiare. Soprattutto, è nato dalla mia passione per l'avventura e per l'Irlanda. Così, ho cominciato a scrivere pezzo per pezzo la storia di Shane e di Satine, senza sapere dove potesse andare a parare. E mi sono ritrovata con il manoscritto finito.

Satine è un personaggio molto forte: affronta tutto con spirito, arguzia e un pizzico di ironia. Ti rispecchi in lei?
Mi rispecchio nella sua tenacia, nel non darsi mai per vinta. Ma di certo non sono bellissima come lo è lei. Tuttavia, nei miei personaggi femminili c'è sempre una parte di me, così come in quelli maschili c'è una parte degli uomini della mia famiglia. Credo che ispirarsi a esperienze vissute personalmente ci aiuti a "sentire" di più i personaggi, a renderli vivi e non solo creatura di carta.

Parlaci di Cesare, il protagonista maschile di D'amore e di Ventura. 
Credo di aver parlato di Cesare fino alla nausea e che le mie lettrici sappiano tutto su di lui, o quasi. Tuttavia, è un personaggio che ho amato molto (e che amo ancora oggi). Cosa aggiungere sul Conte Nero? Mi ha fatto tribolare, sì, ma mi ha dato tante, tantissime soddisfazioni . Per lui ci sarà sempre un posticino nel mio cuore, e spero in quello di tutte coloro che ne sono rimaste affascinate.

Le lettrici italiane avranno sempre nel loro cuore un posto per il Conte Nero, incarna tutto ciò che una lettrice di romance adora. Anche i contesti storici sono parte integrante dei tuoi romanzi: come decidi il periodo di ambientazione? Come svolgi le tue ricerche? E soprattutto cosa ricerchi in un determinato contesto storico?
Scrivo solo di ciò che conosco: per studio o per passione. Perciò, conosco già parte dei contesti storici in cui ambiento i miei romanzi. Tuttavia, come mi disse un giorno una grande autrice di romanzi storici: "Scrivere un romanzo storico non è far muovere due personaggi su uno sfondo con un castello su di una collina. E' sapere ricreare l'atmosfera e la verosomiglianza con la mentalità dell'epoca". Perciò, arricchita da questo consiglio, faccio comunque molta ricerca, mi documento con biografie, contatto specialisti (per D'amore e di ventura, ad esempio, ho chiesto un parere per le date, i pezzi delle armature e gli assedi, a un esperto di capitani di ventura). Insomma, studio. E non mi stanco mai di farlo. La ricerca è, secondo me, la parte più stimolante del lavoro.

A cosa lavori attualmente? Puoi darci qualche anticipazione?
Diciamo che ho parecchie cose in ballo. Mi sono divertita a sperimentare generi diversi :-) Appena saprò qualcosa di certo, sarete tra le prime a saperlo :-)

Cosa pensi dell'editoria italiana?
Credo che ci troviamo in una situazione di transizione; la crisi, inutile negarlo, ha coinvolto anche il campo dell'editoria. Non tanto per la domanda, quanto riguardo l'offerta. Ho la sensazione che ci troviamo in una fase di stallo. Si parla molto di crossover, di contaminazione tra i generi, ma, in realtà, quando mi guardo intorno, noto un ancoramento a vecchi schemi del passato. L'editoria non osa più. Non investe più. Ed è un vero peccato.

Parli di osare. Tu cosa faresti?
Investirei su nuovi autori e nuovi generi. Darei più spazio a chi ha storie da raccontare. Nel mio, nel nostro piccolo, "O" art and skills cerca di fare proprio questo: smuovere, portare alla luce nuove voci della narrativa femminile e non, con un approccio che è quello della Factory collettiva di scrittura. Non ci siamo solo noi. Basta navigare su Facebook per rendersi contro che le "voci" che hanno qualcosa da dire, e che lo dicono bene, sono tante. Penso ai Poeti del Trullo, un collettivo di giovani poeti che ha trasformato la romanità e la vita di borgata in versi meravigliosi. Penso all'impegno di tanti scrittori nel cercare di sdoganare generi ormai obsoleti, tentando di attingere a diverse esperienze: visive, testuali, teatrali. Basterebbe avere un occhio attento per rendersi conto che sotto la cenere, arde ancora del fuoco creativo.

Da Officina Romantica a "O" art and skills. Sei la fondatrice di questi due siti web dedicati alla  narrativa, come sono nati? E che progetti avete per il futuro?
L'ex Officina Italiana del Romance è diventata "O" Art and Skills gestita da me insieme ad Arianna Giorgi, è nata per abbracciare a 360° diverse forme di arte narrativa, non solo al femminile. Siamo un social network (o-art-and-skills.socialgo.com) con lo stampo di una vera e propria Factory, nata dal desiderio di dare spazio a chi ama scrivere e vuole cimentarsi nella scrittura, ma non ha un nome ancora abbastanza famoso per farsi ascoltare. Abbiamo pubblicato due antologie, l'ultima delle quali, "Nell'antro di Eros", per Lite Editions, e siamo in procinto di realizzarne un'altra ispirata alle Contaminazioni tra i generi. Per il futuro, la nostra intenzione è quella di portare avanti il progetto con passione e impegno, cimentandoci in nuove sfide, organizzando workshop di scrittura e mini eventi.

Siamo arrivati alla fine della nostra intervista. Elisabetta, grazie per il tempo che ci hai dedicato. Lasciamo a te la chiusura.
Sarete i benvenuti in Officina. Grazie a voi, vi auguro di continuare sempre così. E' stato un piacere essere vostre ospiti. Perciò: grazie di cuore e grazie a tutti coloro che continuano a seguirmi in questa avventura. Vi lascio con una frase a me molto cara, alla quale penso nei momenti in cui non mi sento proprio al massimo. E' di San Francesco d'Assisi, un grande uomo: Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile.

4 commenti:

  1. Grazie ancora per avermi ospitato nel vostro blog!
    Un affettuoso saluto :-)

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  2. Grazie a te Elisabetta per la partecipazione!!! :)

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  3. Grazie per la tua gentilezza e disponibilità, Elisabetta!

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