"Le lettere d’amore (al tempo delle chat)" di Andrea Mazzolini e Gioia D’Olivo

C’erano una volta le lettere d’amore... Parole semplici oppure auliche scritte su carte prestigiose, ma a volte pure su fogli di fortuna, profumate da essenze inebrianti ovvero bagnate da lacrime di struggimento... Talmente ricolme di passione da divenire spesso piccoli gioielli letterari, al punto che anche la letteratura ne ha derivato un genere, il cosiddetto romanzo epistolare, il quale ha avuto in passato mirabili esponenti – il pensiero corre subito a Les Liaisons Dangereuses (Le relazioni pericolose) di Choderlos de Laclos, forse il capolavoro assoluto del genere...

Eppoi... Poi è arrivata l’era digitale, il web, internet, i social network e le chat. Quei fogli di carta e le buste che li contenevano hanno quasi del tutto smesso di intasare le cassette postali, e la gran parte della corrispondenza d’amore ha preso a sua volta a transitare sulla rete... E viene da chiedersi: scritte su carta o digitate su un pc e lette su un monitor, le “lettere d’amore” sono sempre le stesse?

Gioia D’Olivo e Andrea Mazzolini rispondono a modo loro a questa domanda, grazie a Le lettere d’amore (al tempo delle chat), sorta di riproposizione in chiave contemporanea del suddetto romanzo epistolare la quale porta sulla carta scritta e stampata, con un interessante “testacoda mediatico” i dialoghi telematici di Alex e Gaia, due persone accomunate da una storia simile: suppergiù coetanei, prossimi ai quarant’anni ovvero in quell’età per la quale non ci si può più dire così giovani ma forse nemmeno tanto adulti, entrambi separati con figli a carico, entrambi in cerca di qualcosa o qualcuno che possa lenire la solitudine della propria vita quotidiana. Alex affida ad una chat questo suo desiderio di ricercare e trovare una persona con cui condividere il proprio tempo, Gaia gli risponde e tutto quanto comincia: dal primo contatto alla conoscenza, al “dimmi qualcosa di te” quindi la prima confidenza, il primo incontro e così via, con un incedere molto classico, tradizionale, ma d’altronde si sa che l’amore queste regole segue e ben difficilmente altre, dacché quando scocca la mirabile scintilla dell’innamoramento – o del presunto tale – è il cuore a comandare, non più la mente e la sua razionalità...

E’ un romanzo d’amore, quello della D’Olivo e di Mazzolini – non ci vuole un gran intuito per affermare ciò, vero? - e peraltro il titolo è già di suo ben esplicativo: molto classico, appunto, semplice e “semplificato” anche dalla struttura dello stesso, a sua volta classicamente epistolare con la continua e regolare alternanza delle “lettere” (o messaggi, sarebbe meglio dire) di lui e di lei, poi di lui e poi di lei e così via. Tuttavia la facilità del testo, e la sua linearità, riesce comunque a gettare qui e là occhiate su altri aspetti del “chattare d’amore” contemporaneo: a partire dall’evidenza sottolineata dagli autori con la scelta dei protagonisti che tale mezzo espressivo non è poi totalmente riservato a giovani/giovanissimi, vista l’età dei suddetti, e di come su di esso possano certamente non viaggiare soltanto stupidaggini e banalità ma anche vicende personali importanti, dai retroscena tristi e a volte anche amari, unitamente a richieste più o meno struggenti di rivincita dalle sfortune che il destino ha riservato a chi le ha subite... E la storia narrata dai due protagonisti mette in luce pure una dimensione parimenti molto contemporanea nel senso, senza dubbio oggi piuttosto diffusa, come quella dei separati/divorziati ovvero dei neo-single, impegnati a ricostruirsi una vita affettiva e sociale il che significa, molto spesso, ricostruire sé stessi dai traumi emotivi causati dalle situazioni vissute.

Lo stile di Le lettere d’amore (al tempo delle chat) rispecchia in buona sostanza il proprio contenuto narrativo: la scrittura è molto semplice e quotidiana – inevitabilmente, per certi versi, dacché scrivere d’amore in una chat in terzine dantesche suonerebbe di sicuro originale ma pure potenzialmente ridicolo! – e il dipanarsi della vicenda è quasi sempre logico e lineare anche grazie alla struttura del testo, appunto. Da buon romanzo d’amore, la ricerca in esso del romanticismo e del sentimentalismo passionale è costante, certo senza raggiungere vette poetiche così sublimi ma d’altro canto mai così banale, il che indubbiamente è un pregio. E non credo nemmeno, d’altronde, che gli autori volessero inseguire e ricreare il mood intenso e vibrante – ad esempio – della poetica amorosa shakespeariana (ma è fatalmente presente, Shakespeare, nelle citazioni in principio di testo), semmai fissando su carta una storia “normale”, comune e persino ovvia, ma proprio per questo endemica nella vita di chissà quante e quanti di noi. Il che renderà la lettura di Le lettere d’amore (al tempo delle chat) piacevole a tanti, e “rispecchiante” momenti e situazioni che certamente qualcuno avrà similmente vissuto e “digitato”, sul proprio pc, in una chat, in Facebook o chissà dove.

Consigliato a (come gli stessi autori affermano) chi creda che nelle chat si trovino solo maniaci.
Che si trovano, certo, ma viva l’ottimismo che (forse ancora) l’amore può donare!

Le Lettere d'Amore (al tempo delle chat), Andrea Mazzolini - Gioia D’Olivo
pp. 124 - euro 12,99

© Riproduzione riservata

2 commenti:

  1. Grazie mille per la recensione! Recentemente ho scritto altri racconti "romantici". Si possono leggere su http://raccontidiquasiamore.wordpress.com/

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  2. molto interessante come libro, anche perchè è pur sempre un tema attualissimo di cui si parla molto spesso! Esso, in più, mi fa rivivere quando avevo conosciuto il mio attuale ragazzo, in chat, quando avevo 14 anni... :)

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