Claire Messud
Elisabeth von Arnim
Gordana Kuić
Libri
Novità Bollati Boringhieri
Finalista al PEN/Faulkner Award.
La donna del martedì
In libreria dal 17 aprile 2015
Quando la mattina di un martedì, Maria entra come sempre nell’appartamento di Mrs Ellington per fare le pulizie, e vede la striscia di sangue che imbratta la parete dall’ingresso alla camera da letto, pensa che sia arrivata la fine. Invece trova la vecchia signora addormentata nel suo grande letto, con le spalle appoggiate a tre cuscini e coperte dalla liseuse di lana rosa, in perfetta salute. La routine può riprendere intatta: Mrs Ellington e il lavoro del martedì sono sempre state l’unica realtà sicura, in mezzo alla tempesta delle relazioni di Maria con il figlio, la nuora e i nipoti; anche dopo esser stata licenziata a male parole dalla scorbutica signora, e poi richiamata in servizio grazie alla mediazione di una figlia preoccupata più per sé che non per la madre, Maria ha ripreso a frequentare la casa di Mrs Ellington tutti i martedì, sedendosi in salotto con la tazza di tè che la padrona di casa serve immancabilmente alla domestica. Ma la scoperta di quella striscia di sangue sulla parete rende le cose più difficili, e la routine rischia di sparire, come tutto il resto intorno a Maria, rimasta sola a fare i conti con un passato molto ingombrante, dall'Europa in guerra al Canada, dalla vedovanza precoce ai contrasti con il figlio, un percorso che rischia di soffocare con il suo peso anche il presente. «La donna del martedì», come «la donna del piano di sopra» del fortunato, eponimo romanzo della Messud, deve fare i conti con la delusione, la frustrazione e la solitudine conseguenze di un marcato senso del dovere e del sacrificio: due storie diversissime, che hanno in comune protagoniste femminili troppo generose di sé, e lo stile sicuro di un’autrice di successo.
Claire Messud, nata nel Connecticut cresciuta tra Stati Uniti, Australia e Canada, è autrice di La donna del piano di sopra (Bollati Boringhieri, 2013), I figli dell’imperatore (2007) scelto come Miglior Libro dell’Anno dal «New York Times», dal «Los Angeles Times» e dal «Washington Post». Il suo primo romanzo When the World Was Steady e The Hunters, composto da due romanzi brevi, La donna del martedì e un altro di prossima pubblicazione, sono stati finalisti al PEN/Faulkner Award; il suo secondo romanzo The Last Life è stato il Miglior Libro dell’Anno per «Publishers Weekly» e per «The Village Voice». Claire Messud è stata premiata con lo Strauss Living Award dall’American Academy of Arts and Letters e ha ricevuto Fellowship Guggenheim e Radcliffe. Vive a Boston con il marito, il critico letterario James Wood, e due figli.
più illuminante quanto più si fa complessa».
«The Guardian»
«Una storia e una scrittura forti, sottili e commoventi, ricche di effetti visivi, intense, compassionevoli ma prive di ogni sentimentalismo.
Un’opera di perfezione quasi miracolosa».
«The New York Times»
«Un libro di straordinario rigore, una scrittura che va dritta allo scopo».
«The London Review of Books»
«Messud costruisce una storia di grande potenza e risonanza con semplici, ordinarie scene di vita domestica: due donne che prendono il tè,
i mobili di un salotto coperti di fogli di plastica, il modesto dipinto di un paesaggio tropicale».
«Publishers Weekly»
«La storia di Maria è raccontata in un solo lungo respiro di nostalgia, delusione e conquista».
«Kirkus Reviews»
*** *** ***
«Difficile dire qual è il mio libro preferito tra quelli della von Arnim, ma questo è forse quello che mi ha fatto ridere di più. Ho riso forte per moltissime scene! È davvero una scrittrice meravigliosa».
Un lettore
Elisabeth a Rügen
In libreria dal 17 aprile 2015
Mentre la siccità minaccia l’amato giardino, Elizabeth decide di intraprendere un viaggio in compagnia della cameriera e del cocchiere, in un’isola del Baltico, Rügen. Dapprima tutto procede per il meglio: Elizabeth fa il bagno in mare, visita la sperduta Vilm, si gode le bellezze della natura evitando i luoghi frequentati dai turisti. Ma all’improvviso spunta la cugina Charlotte, una trentenne laureata a Oxford, sposatasi giovanissima con un eminente filosofo molto più vecchio di lei, e ora accesa sostenitrice della causa femminile. La presenza di Charlotte e i caratteri diversi delle due cugine rischiano di turbare la vacanza solitaria di Elizabeth. Al settimo giorno, il colpo di scena: le due cugine si imbattono nel marito di Charlotte, il celebre quanto bizzarro professor Nieberlein, che alla passione intellettuale abbina quella per le donne. Il viaggio si trasforma presto in una serie di rocambolesche avventure che vedono la protagonista e il simpatico vegliardo alla ricerca della fuggitiva Charlotte. Una sussiegosa gentildonna inglese dai modi spocchiosi e dalle vedute ristrette e il figlio, un giovane di bell’aspetto innamorato della cultura tedesca, si uniscono al vorticoso carosello di fughe e inseguimenti. Nato con il finto pretesto di un semplice vademecum per il turista di Rügen, il libro diventa presto un romanzo d’amore e d’avventura, sempre temperato dal buon senso e dall’ironia, con momenti di pura comicità che si inseriscono a pieno titolo nella linea del miglior humour inglese.
Elizabeth von Arnim (Mary Annette Beauchamp 1866-1941), nata a Sydney in Australia e cresciuta in Inghilterra, fu cugina di Katherine Mansfield e amica di E. M. Forster. H.G. Wells nella sua autobiografia la descrisse come «la donna più intelligente della sua epoca». Tutti i suoi romanzi sono pubblicati da Bollati Boringhieri, gli ultimi sono: La moglie del pastore (2003), Vera (2006), Il padre (2007), Vi presento Sally (2008), La storia di Christine (2009), Colpa d’amore (2010), La fattoria dei gelsomini e Il circolo delle ingrate (2011), Uno chalet tutto per me (2012), Una principessa in fuga (2013), Una donna indipendente e Due gemelle in America (2014).
Una storia vera di donne coraggiose, di amori e legami difficili, sullo sfondo dei Balcani tra le due guerre.
Vero e proprio «caso» letterario, oltre che un best seller, Il profumo della pioggia sui Balcani, grazie a uno spontaneo passaparola, ha avuto, ad oggi, 17 ristampe. Tradotto in inglese, francese, ebraico, tedesco e polacco, Il profumo della pioggia sui Balcani è una vera e propria saga di famiglia, un romanzo d’amore, di avventura, di sentimenti. Un grande affresco famigliare che, attraverso le figure e le scelte coraggiose di cinque sorelle, la madre e le zie dell’autrice, ripercorre oltre trent’anni di storia, e restituisce un ritratto indimenticabile di Sarajevo come crocevia di culture, religioni e tradizioni diverse. Come Un’eredità di avorio e ambra di Edmund de Waal, il romanzo è basato sulle memorie famigliari dell’autrice, sulle figure di donne forti che nelle vicende della loro famiglia ebraica travolta dagli eventi, si rivelano capaci di scelte di libertà in un’epoca e in un luogo tra i più difficili e violenti della Storia. Offrendo dall’interno la visione di una società e una cultura pervase da contrasti estremamente attuali.
In libreria dal 24 aprile 2015
Le sorelle Salom vivono a Sarajevo, con una madre energica e affezionata ai valori tradizionali, e un padre che resta in secondo piano per tutto il romanzo. Ci sono anche due fratelli, ma la storia, fin dall’inizio, inquadra e ritrae fin nei dettagli soprattutto le ragazze, e soprattutto il loro carattere. Cinque donne forti, cinque ebree sefardite che in casa parlano ladino e ubbidiscono ai dettami della religione di famiglia, coinvolte nella frenesia che segue l’assassinio dell’arciduca Ferdinando e lo scoppio del primo conflitto mondiale, e che fanno poi scelte di vita anticonformiste e ribelli, fino all’invasione della Serbia durante la seconda guerra mondiale, e alla liberazione. Le due sorelle più interessanti, perché fanno difficili scelte di libertà, sono Blanki, la madre dell’autrice, e Riki, la più piccola. Blanki si innamora giovanissima di Marko, serbo, cattolico di famiglia colta e ricca, e resta testardamente legata a lui nonostante l’uomo rifiuti di presentarla in pubblico e di sposarla per non contravvenire alle regole della società del tempo: e nonostante l’ira della madre e lo sgomento delle sorelle, per non parlare della riprovazione generale. Riki sceglie il teatro, la danza, diventa una ballerina famosa, e ha a sua volta una storia impossibile con uno di quegli uomini sposati che non lasceranno mai la moglie. La Storia fa da sfondo a vicende personali raccontate nei dettagli. I sentimenti, amore o ribellione che siano, sono in primo piano rispetto alla città e ai problemi tra etnie e religioni, anche se all’inizio poco fa presagire quello che succederà negli anni novanta. Ma man mano che la narrazione procede, si hanno segnali sempre più evidenti sulla possibilità che si ripetano le tragedie già sperimentate in passato nei Balcani dalle comunità ebraiche: storie che vengono trasmesse da una generazione all’altra. E quello che fa di questo romanzo un vero tesoro è proprio la descrizione della vita, delle regole, dei riti, dei timori, delle paure, della comunità sefardita: che reagisce alla sfida del passato con un’energia, una forza e un coraggio straordinari.
Gordana Kuić nasce a Belgrado. Si laurea in Lingua e Letteratura inglese all’Università di Belgrado e allo Hunter College di New York. Lavora all’ambasciata americana di Belgrado come consulente per l’insegnamento della lingua inglese, alla Ayusa International come consulente speciale, e alla fondazione Soros come consulente per la diffusione della lingua inglese nell’Europa orientale e gli aiuti umanitari alla ex Repubblica Jugoslava. Vive tra Belgrado e New York. È autrice di altri sei romanzi, tre dei quali vincitori del premio Golden Bestseller, e una raccolta di racconti.
Da questo libro sono stati tratti:
Una serie televisiva:
14 puntate, andate in onda sulla TV nazionale serba
Una pièce teatrale:
la première al teatro Madlenianum di Belgrado
Un balletto:
Il profumo della pioggia. Un balletto per Riki
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