“Sanne. So qual è il mio posto” di Giada Pedemonti

Il romanzo si apre con un prologo che già entra nel vivo del tema principale di tutta la storia, e cioè il dover combattere per una causa “buona”, ossia difendere gli innocenti dai feroci assalitori. Ci mostra la distruzione e un fuoco. Difatti le fiamme hanno distrutto l'accampamento, le vedette sono state uccise, in trenta si sono avvicinati alle tende. Gli altri, in quaranta tra ragazzi e ragazze, sono tutti sotto la guida del giovane e biondo Zhann. Mentre i nemici sono i terribili Azahi, guerrieri che hanno iniziato la conquista tre anni prima, quando la protagonista, Sanne, aveva solo dodici anni.
I nostri, se così possiamo chiamarli, camminano tra i morti che devono essere bruciati. Fatto questo, Zhann dice agli altri di riposarsi perché al tramonto si metteranno in marcia verso la prossima postazione. Quindi se ne va con lei.

Ed ecco che la storia ha inizio per “voce” della protagonista che, in prima persona e in un tempo passato, ci racconta gli sviluppi incredibili che ha avuto la sua vita, e che cominciano da lei studentessa che al mercoledì va al mercato del suo paese, Loasie, mentre quando si addormenta sogna proprio Zhann tra gli altri, e sogna se stessa più grande.

Spesso i sogni si alternano a quella che è la vita di Sanne, e difatti, torniamo a Loasie. Sanne non smette di salire ogni sera sul tetto di casa sua, perché le volte che non l'ha fatto, i sogni non sono comparsi. Questi stessi sogni sono iniziati proprio la prima volta che è salita sul tetto, e ci sono ogni notte, anche se la maggior parte delle volte la mattina non ricorda niente.

Ma i giorni nel suo paese sono senza attrattive, rispetto ai sogni che paiono reali. Smette così anche di frequentare gli amici, nessuno tiene veramente a lei, e litiga con i genitori perché secondo loro quello che esiste oltre Loasie e che vede dal tetto non è affar suo. Sanne deve sfogarsi e, seppure abbia una sorella più piccola, Jenny, scrive su un diario cosa succede nei sogni sui campi di battaglia. Credere a ciò che vede in sogno è sempre più facile, osservando le luci delle città spegnersi come candele. Si spengono insieme alla vita della città a cui appartengono.

Intanto qualcosa succede. Due oggetti che suo padre le ha regalato si trasformano in una spada e in una scure bellissime. I sogni la colgono anche di giorno. Se vuole osservare le luci lontane senza destare sospetti nei suoi deve uscire con gli amici, così da trovare un altro posto da cui osservare i monti. E a scuola fa amicizia con Megan, anche se aspetta il momento giusto per uscire dal gruppo, e che arriva, seppure debba farsi male ad una gamba.

Giunge poi a casa ferita e Jenny l'aiuta. Sanne le racconta che Loasie non durerà a lungo e di non andare mai in giro senza armi addosso. Ma Jenny sa già che la caduta del loro paese avverrà presto, sa dei suoi sogni, e le dice che entrambe sono speciali. É il momento delle confidenze anche sugli Azahi; confidenze che però non devono essere diffuse alla gente o agli amici o regnerà il caos, l'odio e la paura. Sanne le dice che i suoi sogni sono il futuro a ritroso, quindi è al corrente che sarà l'unica a poter sopravvivere, anche se farà di tutto per salvarla. Al termine, sorretta dalla sorella, Sanne si prepara alla battaglia.

Arrivano le tre di notte. Sanne mormora “Azzuhen” come se quel nome l'avesse saputo da sempre e si perde nei sogni su Zhann e gli altri, ma lei non è presente. Poi sogna ancora una creatura alata, un drago, in agonia. E il risveglio non è dei migliori. Ha una visione e capisce che le truppe di cui fa parte forse non arriveranno in tempo e che i nemici sono quasi lì. Ecco perché nel suo sogno lei non c'era, perché stava sognando il presente. E il presente è pieno di Azahi che uccidono, che danno fuoco, che trasportano uomini svenuti che diventeranno schiavi.

Quando sta per salvare la sua amica Megan, vede Zhann dall'alto e perde la presa sul corpo dell'amica che viene uccisa. E anche l'amata sorella muore, dicendole che un giorno tornerà. Ovviamente la furia di Sanne a quel punto è comprensibile, anche se precipita anch'essa a terra,
sollevata proprio da Zhann.

Da questo momento per Sanne inizia una nuova vita, un nuovo e lungo percorso da guerriera, insieme a nuovi compagni, a nuovi amici, ad un drago, con i quali inizierà tante avventure volte ad unico scopo comune. Le domande sono tante, ma rispondere già ora significherebbe privare i lettori del piacere di addentrarsi nel mondo della protagonista, con tutti i suoi pro e contro.

Fino all'ultimo le scoperte non mancano, la quiete poco presente, perché sempre qualcosa accade. L'autrice non fa mancare nulla al suo testo, affrontando tutti i temi possibili, anche quelli non propriamente femminili. Quindi, una grande inventiva per un libro ricco di suspense, battaglie, amicizie, e chi più ne ha più ne metta.

Infine, anche il finale rivela una sorpresa, facendoci intendere che le avventure di Sanne non sono di certo finite!

Evelyn Storm

Sanne. So qual è il mio posto, Giada Pedemonti
Gruppo Albatros Il filo, 2011
pp. 238 - € 16,50


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