Due storie nate dal sodalizio tra due autrici: Cristina Contilli e Laura Gay

Un amore mai dimenticato: Silvio Pellico e Cristina Archinto Trivulzio

Romanzo epistolare, edito dalla Lulu, che racconta dell’amore contrastato e apparentemente impossibile tra Silvio Pellico  e la contessa Cristina Trivulzio. Amore che troverà il suo compimento solo nell’età matura dei due protagonisti ma che forse, proprio per questo, risulta ancor più indimenticabile.
Le lettere presenti in questo libro non sono autentiche, anche se i fatti raccontati in esse corrispondono alla realtà storica, almeno per come è stato possibile ricostruirla attraverso i documenti e i libri, citati nell'introduzione. Le lettere di Silvio Pellico sono state scritte da Laura Gay, quelle di Cristina Archinto Trivulzio sono state scritte da Cristina Contilli.

Un libro così ben costruito, con abbondanza di fonti storiche e di immagini dell’epoca, da apparire quasi come un vero e proprio saggio storico. Fin dalle prime righe è difficile non credere che le lettere che il lettore si trova a sfogliare non siano state scritte proprio dai protagonisti. Pur non essendo io una lettrice assidua di biografie storiche ed epistolari, mi sono ritrovata a desiderare di sapere di più dei fatti descritti nel volume. Unico neo la brevità dello scritto. Avrei voluto avere più pagine in cui affondare i denti e magari godermi un finale un po’ più risolutivo. Un’opera comunque piacevolissima e originale.

I misteri di Goodrich Court


Inghilterra, 1815: Emma, dopo aver completato gli studi in collegio, giunge nel castello dei conti Burroughs a Goodrich Court nella regione dell’Herefordshire, dove è stata assunta come istitutrice. Oltre ad Ophelia, la bambina di cui si occupa Emma e a suo padre, il conte Duncan Borroughs, nel castello si aggira, però, anche un’altra inquietante presenza: il fratello di Duncan, il conte William, che dovrebbe essere morto due anni prima durante la guerra in Spagna contro Napoleone, ma la realtà spesso è molto più complessa di come viene raccontata… dall’Inghilterra all’India tra leggende e misteri da svelare, Emma sarà nel giro di pochi mesi costretta a trovare dentro di sé un coraggio che non immaginava neppure di avere.

Il libro, dalle innegabili atmosfere gotiche, pare, almeno nella prima parte, voler ricalcare le orme dell’ormai usurato “Jane Eyre” (una ragazza orfana lascia il collegio per diventare istitutrice in un cupo e misterioso castello) ma la svolta soprannaturale che presto prende, rinfresca i toni e ne fa un prodotto decisamente più interessante.

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