"La città delle ribelli" di Meg Wolitzer

Titolo: La città delle ribelli
Autore: Meg Wolitzer
Editore: Garzanti
Collana: Narratori Moderni
Pagine: 252
Prezzo: 16,60 euro
Pubblicazione: aprile 2012

«Racconto la storia di un singolare sortilegio che ha fatto sì che le donne disdegnassero i loro uomini. O eros! Questo incantesimo ha pervaso le giovani, attaccate agli specchi, le donne mature, attaccate ai doveri, e quelle anziane, attaccate alla vita. Perchè queste gentili donne si sono negate così in fretta, e senza pietà? Non le giudicate, non sapevano ciò che stavano facendo o che cosa era stato fatto loro. Il rifiuto scaturiva dall'inconsapevolezza, dalla buona fede. In un letto, poi in un altro e un altro ancora.»

Dopo La stagione delle cattive madri, per mesi nella lista dei bestseller del «New York Times», Meg Wolitzer ci regala un romanzo pungente che da subito è stato acclamato dalla critica e dal pubblico americano. La città delle ribelli, pubblicato lo scorso 5 aprile da Garzanti Editore, usa l'ironia come un bisturi e penetra nelle camere da letto in punta di piedi, svelandoci i segreti e i desideri nascosti di ogni donna.

«Lui le si avvicina, e lei si allontana. Lui la sfiora, e lei ha brividi di freddo. Lui cerca di baciarla, e lei prova nausea e orrore.»

Smettere di fare l'amore con i propri uomini per ritrovare la felicità. La vera felicità. Questa è la strategia che le donne di Stellar Plains, nel New Jersey, adottano, più o meno consapevolmente, per ritrovare sé stesse e i loro desideri. Una dopo l'altra iniziano a rifiutare qualsiasi contatto con i loro compagni. Nessuna vuole essere sfiorata: ogni bacio, ogni carezza vengono accuratamente evitati. Un vento freddo inizia a soffiare tra le lenzuola di ogni camera da letto.

L'ispirazione per la rappresaglia è data da Fran Heller, la nuova, anticonvenzionale professoressa di teatro del liceo, che ha deciso di mettere in scena Lisistrata, la commedia di Aristofane rappresentata per la prima volta nel 411 a.C., che racconta di una donna che guida le cittadine ateniesi in uno sciopero del sesso per mettere fine alle estenuanti guerre del Peloponneso.

Eppure Stellar Plains sembra un luogo felice. Niente turba la serenità delle coppie che vi abitano. O almeno così appare...
Dory e Robby Lang, insieme dai tempi dell'università, dicono di amarsi come il primo giorno, ma stanno scivolando verso una stanca sopportazione; la moglie del preside è afflitta da una sindrome di stanchezza cronica, mentre il marito se la intende con la consulente scolastica; Ruth, la neosposa, ha sempre più evidenti problemi di peso.

Un quadro allarmante, fatto di nevrosi quotidiane, piccoli screzi, rancori sopiti da anni. Gli uomini fingono di non vedere le crepe celate dietro le facciate linde e ordinate e le erbacce che infestano le aiuole immacolate. E allora è compito delle donne guardare la realtà in faccia, riprendere in mano il loro destino e combattere la battaglia per salvare le coppie, e la passione delle loro notti.

«Sono in rivolta. E combattono per la felicità.»

La città delle ribelli è un romanzo straordinario. Arguto e intenso, appassiona dalla prima all'ultima riga. Meg Wolitzer è una narratrice eccezionale, che incanta il lettore grazie al suo stile narrativo fluido ed elegante, mediante il quale con garbo s’insinua nell’universo femminile descrivendone i desideri inconfessati e le passioni nascoste. La trama è avvincente e ben strutturata, l'intreccio narrativo è costituito da tanti preziosi tasselli che come quelli di un puzzle si incastrano perfettamente.

La tematica affrontata dalla Wolitzer è molto realistica e più comune di quanto s’immagini. La Lisistrata è sì un’antica commedia greca, ma è anche una potente, ficcante, comica ma terribilmente seria opera d’arte. Qualcuno pensa che sia un importante testo femminista. Altri pensano che essenzialmente irrida le donne e non le prenda affatto sul serio in quanto agenti di cambiamento. Quello che è certo è che i temi trattati sono ancora tristemente attuali: gli uomini continuano a combattere le guerre e ancora oggi, al di sopra e al di là di ogni altra cosa, vogliono il sesso dalle donne. Li manda in brodo di giuggiole.
Ma le donne greche si ribellarono a tale stato di cose. Si servirono della loro malizia, del loro fascino e del fatto di avere qualcosa senza la quale gli uomini non potevano vivere. Così si accordarono: l'avrebbero loro negata fino a che non fosse stata messa fine alla guerra.
A questo punto mi domando: quanto può diventare potente il sesso se utilizzato al fine di ottenere ciò che si desidera? Secondo Lisistrata può addirittura riuscire a fermare le guerre...

Una lettura trascinante e magnetica che scivola via tutta d'un fiato. Un romanzo che tutte le ragazze e tutte le donne consapevoli della loro vita sessuale dovrebbero leggere.

3 commenti:

  1. lo sto leggendo.....di arguto mi pare ci sia veramente poco. è noioso ed eccessivamente focalizzato su banalità. eviterei di associarlo alla storia di lisistrata che trovo sia un particolare buttato lì un po' a caso. sono quasi a metà e si è appena fatto un accenno alla sparizione del desiderio senza peraltro spiegarne niente. finora solo una ripetitiva descrizione de personaggi.
    deludentissimo.

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  2. Punti di vista, anonimo.
    Prima di esprimere un giudizio su un libro, è sempre meglio leggerlo per intero.
    Non si può non associare alla Lisistrata visto che da questa trae ispirazione. Ripeto: finisci la lettura.
    Mi sembra un atteggiamento molto superficiale, il tuo.

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