"Io sono Heathcliff" di Desy Giuffrè

Io sono Heathcliff è il romanzo d’esordio della giovanissima Desy Giuffrè pubblicato lo scorso marzo da Fazi Editore.
Presentato come sequel paranormale di un classico della letteratura come Cime Tempestose, il romanzo della Giuffrè ripropone gli indimenticabili protagonisti nati dalla penna di Emily Brontë, Catherine e Heathcliff, in veste di spiriti senza pace disposti a tutto, anche ad appropriarsi dei destini di due ragazzi fragili e tormentati, pur di rivivere il loro sfortunato amore sopravvissuto alla morte e risorto dalla polvere del tempo.

«Quale condanna può essere peggiore di un amore che non si può vivere? Quel sentimento era stato soffocato in vita, e trasformato in uno straziante tormento dopo la morte.»

La protagonista del romanzo è Elena Ray, una ragazza benestante e viziata, la cui apparente frivolezza nasconde però i classici tormenti adolescenziali. Damian Ludeschi, il protagonista maschile, è un attraente ladro di strada, amante del pericolo e romantico sognatore, incapace di accettare l’abbandono del padre e di assecondare i voleri di uno zio prepotente e avido di potere. Le loro vite sembrano non avere nulla in comune, se non fosse per un’antica maledizione che lega entrambi alla vecchia tenuta conosciuta con il nome di Wuthering Heights, e ai loro storici proprietari: Catherine Earnshaw e il suo amato Heathcliff.

«Le rocce ne saranno custodi. La brughiera prigione. Finché una Figlia di Sangue non giungerà per ridare il sale alle loro ossa. E la terra non griderà più i loro nomi».

Elena è l'unica erede della famiglia Ray, nonché ultima discendente di Cathy Earnshaw. E' la Figlia di Sangue tanto attesa dai protagonisti di Cime Tempestose. Il suo incontro con il bel ladro di strada, Damian Ludeschi, la spingerà a sfidare un destino già segnato...


Classificare Io sono Heathcliff come sequel del grande classico della letteratura anglosassone firmato Emily Brontë mi sembra eccessivo e soprattutto rischioso, quanto meno per l’imponenza “storica” del raffronto evocato. Non me ne voglia l’autrice: sotto certi aspetti, sottoporsi a una sfida del genere può essere cosa coraggiosa e audace, ma il suo romanzo non mi ha convinta pienamente.

Sono infatti parecchi gli aspetti che mi hanno lasciata piuttosto perplessa. L’idea del ritorno di Catherine e Heathcliff come spiriti vendicativi intenzionati a prendere possesso dei corpi di due giovani innamorati al fine di poter rivivere il loro tormentato amore è interessante, ma lo sviluppo della stessa mi è sembrato forse troppo scontato e prevedibile. In buona sostanza, dopo la lettura delle prime pagine, avevo già capito come sarebbe terminato il romanzo.

Gli eventi, pur se ben congegnati, sono troppo precipitosi e a volte sembrano forzati. Ad esempio, Elena e Ray, dopo i loro primi due incontri, già non vogliono perdersi. Mi pare inverosimile. E anche i loro dialoghi sono spesso improbabili, il che naturalmente non agevola la plausibilità della storia. Forse anche per quanto appena osservato, i personaggi non suscitano empatia. Non hanno carisma e sono poco caratterizzati. Gli spettri di Catherine e Heathcliff mancano in modo evidente della forza espressiva che possedevano in Cime Tempestose – inevitabilmente, mi verrebbe da dire, visto appunto il suddetto ostico raffronto al quale è sottoposto il romanzo.

La Giuffrè scrive bene, senza dubbio, ma spesso cerca di infondere alle parole un tocco poetico che spesso risulta fuori luogo, o quanto meno non adatto alla narrazione in corso. La riproposizione di ambienti, personalità e atmosfere di un certo calibro necessita di grandi capacità linguistiche e di un certo ingegno, ma l'inesperienza della Giuffrè e l'editing poco curato - il testo presenta parecchi refusi - hanno contribuito a rendere Io sono Heathcliff non all'altezza delle aspettative - almeno delle mie. Ciò non toglie che il romanzo possa piacere agli amanti del genere paranormale. E' proprio a questi ultimi, infatti, che consiglio la lettura del romanzo di Desy Giuffrè.

Io sono Heathcliff, Desy Giuffrè
Fazi, 2012
pp. 300 - euro 18,00

© Riproduzione riservata

1 commento:

  1. Sono pienamente d'accordo. Questo libro l'ho letto in due giorni e mi ha profondamente delusa e penso che avrebbe deluso anche l'autrice di Cime Tempestose, Emily Brontë. Cime Tempestose è in assoluto il mio libro preferito e Io Sono Heathcliff non si può considerare un sequel. In primo luogo i personaggi di Catherine e Heathcliff non ricordano affatto i personaggi di Cime Tempestose, penso che solo Emily Brontë sia capace di dar vita ai suoi personaggi, soprattutto se così complicati. Credo che gli Heathcliff e Catherine della Brontë, o meglio i loro spiriti, non avrebbero mai fatto, o soltanto pensato di fare, ciò che viene descritto in Io Sono Heathcliff. Anzi, da ciò che ho capito della fine di Cime Tempestose, i loro spiriti vagano in pace nella brughiera. Ora che sono morti entrambi, sono davvero in pace, e non tormentati come descritti in questo libro.
    Leggendo questo libro speravo di ritrovarmi di nuovo immersa nella magia di Cime Tempestose, invece mi sono solo annoiata.
    Un'altra cosa che non mi è piaciuta è che, essendo un sequel, questo libro racconta il continuo della storia narrata in Cime Tempestose. Quindi le vicende di Heathcliff e Catherine sono accadute realmente, eppure in Io Sono Heathcliff viene anche precisato che Cime Tempestose è un romanzo scritto da Emily Brontë. A questo punto qualcosa non quadra. O è una storia vera che ha un seguito, o un romanzo.
    Come hai detto è troppo frettoloso. Quando Elena scopre del romanzo "Cime Tempestose" perchè non si incuriosisce e lo legge? Dati gli eventi, sarebbe stata la cosa più logica da fare. Un'altra cosa che non quadra sono le tombe di Heathcliff e Catherine. Il primo errore è il fatto che sarebbero dovute esserci tre tombe, perchè accanto a Catherine era stato seppellito suo marito Edgar. E quella iscrizione della Figlia di Sangue la trovo molto ridicola.
    Se qualcuno leggesse questo libro senza aver letto Cime Tempestose penso che non capirebbe niente, e soprattutto non coglierebbe la vera essenza dei personaggi di Catherine e Heathcliff.

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