FEDERICA PINI
Interviste
Intervista: Federica Pini
Dopo essermi diplomata all'istituto Cavazzi e Sorbelli di Pavullo come “Perito aziendale e corrispondente in lingue estere” mi sono allontanata dalla mia piccola e tranquilla culla montanara per immergermi nella caoticità cittadina. Nel 2006 ho infatti iniziato a frequentare la facoltà di Economia Aziendale a Modena, dove mi sono laureata nel Settembre del 2009. È proprio durante questo percorso che è nato, tra le mille esperienze che ho vissuto, il romanzo La Morte d'argento."Per saperne di più: La morte d'argento
Come hai avuto la possibilità di pubblicare il tuo romanzo?
In realtà sono rimasta sorpresa anch’io per l’iter. Prima di mandare il mio manoscritto ho fatto una selezione tra le varie case editrici e dopo qualche tempo ho deciso di inviare a Runde Taarn Edizioni. Sono bastati pochi giorni e la responsabile mi ha contattato per metter in moto tutto l’iter per la pubblicazione. Una procedura standard direi.
Cosa ne pensi dell’editoria italiana e degli scrittori come te esordienti nella rete?
La rete è un grande mondo d’incontro dove tutti sono influenzati, e possono conoscersi senza alcun limite. Qui gli esordienti hanno spazio per poter proporre le proprie opere e anche per la valutazione delle stesse. Bisogna però stare attenti a chi allo scopo di guadagnare cerca dei contributi iniziali, la cosiddetta editoria a pagamento, che si ti pubblica il libro, ma pur sempre dietro un tuo pagamento.
Per la pirateria informatica?
Se dovesse succedermi direi che mi metterei “le mani tra i capelli”. Attualmente la pirateria informatica, e con l’espandersi degli ebook gli emergenti come i grandi autori rischiano il più delle volte di vedersi le loro opere pubblicate in rete senza alcun rispetto, riguardo loro e le case editrici.
Parlaci de "La morte d’argento", a cosa ti sei ispirata per la sua stesura?
L’idea mi è venuta quando un giorno andando all’università mi si è smagnetizzato il tesserino (evento che accade anche nel libro) e da lì ho cominciano a fantasticare. Se arrivasse un controllore? E se qualcuno mi salvasse… e se qualcuno fosse un vampiro? Un evento che ha portato ad una trama vera e propria.
Mentre le innovazioni che proponi come sono nate?
Molte cose sono legate al fantasy, leggendo molto di questo genere sono riuscita a prendere piccoli sprazzi magari cose insignificanti per altri e aggiungerli al mio libro creando invece una vera e propria trama che si ricollega appunto a questo innovazioni come gli occhi che cambiano colore a seconda dell’età, la profezia, la pozione e altre cose descritte nel libro.
Perchè hai scelto di dare un tocco drammatico alla storia?
Perché a me piace scrivere della vita reale, quest’ultima non è mai rose e fiori, tutt’altro! Per questo il tocco drammatico di alcuni eventi.
Inoltre mi piace complicarmi la vita lo ammetto! Per questo inserisco queste scene per far vedere al lettore anche l’aspetto psicologico dei vari protagonisti in base a queste particolari “situazioni”.
Progetti futuri?
Quando mi lascio prendere dalla fantasia tutto crea nuovi progetti. Attualmente però dopo questa seria, composta da 4 libri, vorrei iniziare a scrivere una serie fantasy classico; ovvero con elfi, nani e tutto ciò che popola il mondo fantastico. È un grosso progetto che pian piano porterò a compimento.
Parlaci del tuo processo creativo, come inizi a scrivere?
Direi che parto con una scaletta. Imprimo bene a modo cosa voglio in quel libro, e pian piano descrivo cosa ci voglio mettere, dove e quando. Solitamente faccio così, ma anche d’istinto possono venire molte illuminazioni.
Cosa ne pensi della saga Twilight?
Devo esser sincera tra i 4 ho preferito sicuramente il primo, e il quarto un po’ meno. Il mio vampiro classico assomiglia un po’ troppo ai Volturi per questo tifavo per loro. Edward è un vampiro un po’ troppo tormentato anche per la loro storia d’amore, diversa dai canoni “classici” dell’amore per un eterno.
Inoltre Jacob per me è molto più sveglio di Edward!
Cosa ti accompagna mentre scrivi?
Solitamente ascolto della musica di diverso genere: colonne sonore, celtiche, rock, metal oppure canzoni trovate in qualche contesto fantasy… telefilm, giochi tipo Final Fantasy dipende anche da cosa sto scrivendo.
Parlaci un po’ dei tuoi protagonisti!
Dunque:
Christian è affascinante, un giovane vampiro che risente ancora dei suoi impulsi umani. Spesso cambia idea e passa da razionale a frenetico in pochi secondi.
Erika risulta essere in questo primo libro immersa sempre nei suoi problemi e scelte. Si trova ad un bivio importante rimanere mortale oppure divenire artefice della profezia e poter rimanere accanto a Christian il suo amore, tra la famiglia e lui.
Einar per me è il classico vampiro né buono né cattivo, ma che segue semplicemente le proprie idee… e lui avrà una svolta considerevole nel secondo volume.
Violette il tocco drammatico, ma a anche qui avremo tutte le spiegazioni nel secondo volume.
Quali sono i tuoi scrittori preferiti?
Adoro Terry Brooks, ma anche Marion Bradley Zimmer di cui ho letto tutta la serie di Avalon.
(Parlando di Anne Rice…) Io ho visto solo il film “Intervista con il vampiro” però non nascondo qualche similitudine tra Claudia e Crielle, ma sono minime.
Cosa pensi del genere urban fantasy??
Allora tra i YA e Adults debbo fare una distinzione. I primi sono letture molto leggere, e preferisco quelli che hanno qualcosa in più vedi la serie degli “Shadowhunters” di Cassandra Clare che ho adorato.
Mentre per gli Adults sono un po’ titubante, non mi piace la volgarità di cui sono piene alcune serie… preferivo di gran lunga i primi libri della Hamilton che ho divorato.
Ultima domanda, due esordienti che hai letto e apprezzato.
Vediamo… “ La Maschera” di Manuela Raffa e ho cominciato da poco, ma da subito mi ha preso quello di Virginia De Winter.
Grazie per la tua disponibilità, Federica. In bocca al lupo, per tutto!
Grazie a voi. E' stato un piacere. A presto!
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