Anita Borriello
Interviste
Intervista: Anita Borriello
Ciao Anita, benvenuta su Spaginando. Ti va di raccontarci qualcosa di te? Ho letto che tieni molto all’ambiente ed agli animali.
Ambiente e animali sono strettamente collegati e se tieni all’uno hai l’obbligo di avere un occhio di riguardo anche per l’altro. Purtroppo più passa il tempo e più l’uomo regredisce, sta eliminando dalle proprie città ogni angolo di verde per costruire orrori di cemento infischiandosene di vincoli e buon senso.Stesso discorso per gli animali, trattati come beni materiali vengono gettati in strada quando l’euforia del momento passa e ci si rende conto che hanno un costo e ahimè, sporcano!
Nel maggio dello scorso anno ho organizzato nella città in cui vivo un evento per promuovere la comunicazione fra uomo e cane, ha avuto un gran successo grazie ai consigli di due educatrici cinofile della zona che utilizzano il metodo cognitivo-zooantropologico.
Come è nata la tua passione per la magia?
La magia mi ha affascinata sin da ragazzina ma al contrario delle mie coetanee non credevo che fosse possibile realizzarla grazie ad una bacchetta magica e a delle parole dette in rima.
Avevo l’assurda convinzione, o percezione se vogliamo, che chiunque potesse praticare la magia perché questa risiede dentro ognuno di noi e che fosse utile non per ottenere beni materiali come spesso si crede ma per il più nobile degli scopi: quello dell’evoluzione spirituale, per migliorarci.
Come è nata l’idea di scrivere Brûlant?
Brûlant è nato perché da lettrice e appassionata di magia ed esoterismo ero stufa di leggere sempre i soliti romanzi scopiazzati qua e là. Volevo offrire un punto di vista nuovo sull’argomento che oltrepassasse i limiti imposti da retaggio culturale, religione e mentalità. Per questo motivo il lettore troverà numerosi riferimenti alle filosofie orientali durante lo svolgimento dei rituali. Siamo abituati a dividere tutto in settori ben delimitati quando invece dovremmo vedere la visione d’insieme e capire che fa tutto parte di un quadro generale molto più grande. Magia, religione e scienza non sono tre nemiche secolari ma strettamente correlate.
Qual è il tuo autore preferito? Quello che più ti fa sognare di più? E quello magari a cui ti ispiri?
Perdonami ma se te ne dicessi soltanto uno mi sentirei in colpa verso tutti gli altri, posso ridurre la lista a tre: Paulo Coelho, Banana Yoshimoto ed ovviamente Marion Zimmer Bradley. Coloro che hanno letto i romanzi di questi tre autori ritroveranno fra le righe di Brûlant: l’amore per il sacro di Coelho, la riverenza verso il mondo spirituale della Yoshimoto e l’affezione per la vecchia tradizione della Zimmer Bradley.
C’è qualcuno che ti è stato vicino e ti ha supportata per questo primo romanzo?
Brûlant è stato scritto di nascosto, nessuno sapeva della sua stesura. Volevo puerilmente che fosse una sorpresa per amici e parenti, persino mio marito l’ha scoperto una volta terminato. C’è stato però qualcuna che mi è stata vicina e mi ha supportata, a modo suo: la mia piccola lupa Freyja!
I personaggi di Christian e Brigitte sono nati dalla tua fantasia o richiamano tratti di qualche persona che conosci, anche solo per dei dettagli fisici o particolari sfumature della personalità?
Brigitte ha il fisico (capelli rossi, occhi verdi e pelle color latte) e la bontà d’animo dell’omonima dea celtica alla quale mi sono ispirata per la sua creazione, la dea Brighid che è anche la protettrice della congrega. Per quanto riguarda Christian invece mi sono ispirata ad Andrea, mio marito, non nella descrizione fisica ma per la sua capacità di saper affascinare una donna con la propria cultura. Probabilmente perché in un uomo ho sempre preferito quest’ultima al fisico mozzafiato. Il carattere invece è decisamente il mio, con una punta di cinismo ed insofferenza che lo rende unico nel suo genere.
Come procedi per la stesura di un romanzo in genere? Ti appunti le idee dove capita, in viaggio, mentre ascolti della musica… o hai bisogno di una stanza completamente immersa nella penombra e nel silenzio?
Ho una memoria pessima e non mi vergogno nel dire che ho sempre la mia Moleskine nera in borsa sulla quale prendo appunti per strada, metro, auto, ovunque insomma. Mi capita di passeggiare e rimanere colpita dalla carezza di una mamma al suo bambino o di un folle che strattona il proprio cane, di conseguenza devo fissare quell’emozione su carta prima che svanisca, descriverla e poi cercare di riutilizzarla nei romanzi una volta arrivata a casa.
E’ soltanto osservando attentamente che si può fare propria l’esperienza altrui e una volta acquisita disporne come se fosse nostra da sempre.
C’è un personaggio particolare a cui sei più affezionata?
Molte delle recensioni o commenti che ho letto da parte dei lettori esaltavano la mia capacità nel descrivere le emozioni provate da Christian, il protagonista maschile, nell’arco di tutto il romanzo. Se i lettori sapessero che caratterialmente assomiglio molto di più ad un uomo che ad una donna capirebbero che non è stata così difficile per me l’immedesimazione.
Per questo motivo è sicuramente Christian quello alla quale sono più affezionata, in fin dei conti i suoi pensieri, quelli in corsivo per intenderci, sono i miei.
Se tu potessi associare una colonna sonora a Brûlant, quale sarebbe?
Durante la stesura mi sono stati di grande aiuto gli “Ashram”, alcune pagine bianche sono state superate grazie ad una loro canzone intitolata: “Maria and the violin’s string”. Se dovessi associare al romanzo una colonna sonora sarebbe sicuramente questa, ha dentro di sé l’angoscia, la rabbia e la frustrazione vissute da Christian nell’arco di tutto il libro per poi liberarsi, come avviene per il protagonista, nelle ultime note in un’esplosione di gioia e fierezza.
Ho letto sul tuo sito ufficiale che per la prossima primavera è prevista la pubblicazione del secondo capitolo della saga. È vero? Ci vuoi dire qualcosa su Indigo?
Sì, è vero. E’ in fase di stesura e – impegni permettendo – dovrebbe uscire in primavera. Indigo riprende la questione lasciata irrisolta nel primo volume, ovvero, quella della “guerra” fra le Brûlant e le Zeussites. Le seguaci di Zeus vogliono portare a termine il loro piano a tutti costi e non si faranno molti scrupoli per poterlo fare, per loro vale in pieno il machiavellico “fine che giustifica i mezzi”. Inutile descrivere il disappunto delle Brûlant che difenderanno con le unghie il proprio Archetipo.
Chi vincerà fra le due congreghe? Ancora poco e lo scoprirete ;)
Blessed Be )O(
Grazie ancora Anita per il tempo che ci hai dedicato. In attesa di leggere presto il seguito e di risentirci tra qualche mese ti auguriamo un grosso in bocca al lupo!
Solo una parola, che pero' e' riduttiva: MAGNIFICA!
RispondiEliminaAnita è stata capace di coinvolgerci in questo appassionante romanzo, trasmettendoci, attraverso i personaggi, le sue emozioni.
RispondiEliminaNon vedo l'ora di leggere il suo prossimo lavoro. Anita è una grande!
Mi ero persa la recensione ma l'intervista mi ha conquistato! Per ora metto in wish list, intanto complimenti, Anita.
RispondiEliminaGrazie ragazzi. Blessed Be )O(
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