"Sono il numero quattro" di Pittacus Lore

Titolo: Sono il numero quattro
Autore: Pittacus Lore
Editore: Nord
Pagine: 384
Prezzo: € 18, 60
Pubblicazione: febbraio 2011

Sono il numero quattro di Pittacus Lore, pseudonimo di Jobie Hughes e James Frey, è stato presentato come una delle novità più interessanti di quest'anno. Basti pensare che i diritti cinematografici sono stati acquistati mesi prima della commercializzazione del libro. Il film, dal titolo omonimo, è uscito nelle nostre sale quasi in contemporanea con la pubblicazione del libro ed è prodotto da Michael Bay e Steven Spielberg.

Primo di una serie, Sono il numero quattro presenta una trama che sembra un incrocio tra Superman e The Running Man. Lorien è uno dei diciotto pianeti dell'universo in cui è possibile la sopravvivenza dell'uomo. E' abitato da Gard, individui dotati di poteri chiamati Eredità che iniziano a manifestarsi al compimento dei 15 anni di età, e Cepan, combattenti assegnati a ciascun Garde, al fine di proteggerli ad aiutarli nello sviluppo delle loro abilità. Lorien è un pianeta fiorente, che possiede molte risorse, tecnologicamente evoluto. Tuttavia, ad un certo punto della sua esistenza, si trova a dovere affrontare gli stessi problemi che la Terra sta cercando di combattere in questo periodo storico: inquinamento, sovrappopolazione, riscaldamento globale, scarsità di cibo. E' in questo momento di particolare debolezza che Lorien viene attaccato dai Mogadorian, creature aliene crudeli e spietate, le quali invadono e distruggono il pianeta. Solo nove Garde, ancora bambini, con i rispettivi Cepan, riescono a fuggire e a trovare rifugio nella Terra. Questi, una volta arrivati nel nostro pianeta, vengono separati e iniziano a mescolarsi con gli esseri umani, in attesa di essere pronti per combattere, affrontare i Mogadorian e salvare Lorein. I nove bambini vivono tranquilli per molti anni fino a quando i Mogadorian scoprono il loro nascondiglio e si recano sulla Terra per ucciderli, ma c'è una particolarità: è possibile eliminare i Garde solo in ordine numerico.

Il protagonista del romanzo è il numero quattro. Arrivato sulla Terra quando aveva cinque anni, trascorre la sua esistenza, spostandosi continuamente da un luogo all'altro con il suo Cepan, Henry. Fino a quando non incontra Sara e se ne innamora. Tuttavia, il pericolo è in agguato. I Mogadorian hanno già ucciso i primi tre Garde e adesso è il turno del nostro protagonista. 
Riuscirà a salvarsi? Sconfiggerà i Mogadorian?

La trama presenta tutti i cliché tipici dei romanzi adolescenziali: il bullo che si diverte a prendere in giro quelli più sfigati, la bella cheerleader (qui ex-cheerleader) che dietro all'apparenza cela un lato molto profondo, il nerd deriso continuamente e oggetto di scherzi crudeli.

La storia d'amore non mi ha colpita particolarmente: troppo frettolosa, anche un pò piatta. Priva di carattere. Tuttavia, sono presenti fantastiche scene di azione, molto intense, che consentono di ignorare la mancanza di profondità altrove.

Mi è piaciuto il protagonista, con le sue lotte interne, anche se ritengo che i suoi pensieri vadano un pò in contraddizione con la sua età.

Lo stile è molto semplice, scorrevole, quasi elementare. Il mio insegnante di letteratura, a proposito dell'abilità nello scrivere, diceva sempre "Show, don't tell", tuttavia, a volte stato difficile continuare a leggere di fronte all'ovvietà e, mi permetto, quasi banalità, di alcune frasi.

Nonostante tutto, sono riuscita ad andare oltre i cliché e la scrittura un pò banale, perché la storia è davvero interessante. Riesce a coinvolgere. Inoltre, l'idea di raccontare di alieni è relativamente nuova, soprattutto di fronte al proliferare di storie riguardanti vampiri, licantropi e affini.
In definitiva, consiglio questa lettura. E' piacevole, intrigante e senza troppe pretese.

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