Intervista: Leonardo Romanelli

Oggi accogliamo nel nostro salotto letterario Leonardo Romanelli.

Buongiorno Leonardo e benvenuto tra noi. Parlaci di te. Cosa fai nella vita? Quali sono i tuoi interessi?
Buongiorno a voi ;-) Il mio nome è Leonardo Romanelli, ho 39 anni e sono di origini pugliese ma attualmente vivo in Toscana con la mia compagna di vita. Dove lei mi tiene un pò fermo, altrimenti continuerei a viaggiare su e giù per il Mondo. Sono una persona molto curiosa e mi piace sperimentare la vita di persona. Questo mi ha portato a viaggiare molto e, a conoscere diverse realtà. “Chi non viaggia nella vita è come leggere solo la prima pagina di un libro!” Mi guadagno da vivere lavorando in agricoltura e giardinaggio. Non ho alti titoli di studio, ma mi piace leggere e studiare di tutto, soprattutto nel settore della scienza, spirito e mente. Ho praticato tecniche di meditazioni di ogni genere in varie comunità nel mondo, per cui mi reputo  uno gnostico. Ho sperimentato riti sciamani dove ho compreso la realtà che siamo tutti connessi dai filamenti di DNA animale-umano-vegetale. Non siamo INDIPENDENTI  ma INTERDIPENDENTI. Mi piace scrivere e viaggiare, un connubio perfetto per chi ama scrivere. Mi affascina la scienza e tutto ciò che ha a che fare con il DNA. Una cosa che credo fortemente è che la natura ci ha dato l’intelligenza per migliorare la natura stessa.

Liò viaggio in Giapponeè un diario di viaggio molto particolare, un progetto che è nato grazie al WWOOF. Prima di procedere potresti spiegarci cos’è il WWOOF?
Circa dieci anni fa ho scoperto questa associazione su internet: WWOOF. Un sistema che ti permette di lavorare (collaborare) in aziende agricole biologiche in cambio di vitto-alloggio. Da quando l’ho scoperta non mi sono più fermato. L’associazione è stata creata da una signora Inglese e lo scopo era quello di far conoscere l’agricoltura biologica e lo scambio culturale. Oltre a lavorare con le piante la cosa più affascinante è che si vive  la realtà della cultura del posto!

Veniamo al libro. Che cosa ci racconti?
Il titolo del libro  è:  Liò Viaggio IN-Giappone, dove la grafia IN sta a INTERIORE  e Liò è il nome d’arte. Quando mi chiamavano i bambini giapponesi Leo, con la loro pronuncia usciva Liò.
In questo diario di Viaggio ho voluto raccontare e condividere un modo di conoscere il mondo esteriore e interiore divertendosi. Il viaggio è stato senza un programma e pianificazione, dove si sperimenta la bellezza dell’ignoto e dell’inevitabile ( come nel film INTERSTATE 60). Sperimentare la fiducia ,dove ci si trova in un posto che non si conosce niente della loro cultura e della loro lingua. Durante la lettura del libro si può avvertire quel senso di fiducia nella vita e con il cercare di godermi tutto quello che mi arrivava in modo spontaneo e naturale, con la sensazione che tutto si incastrava come un puzzle. Questa è la frase che è scritta sulla quarta del libro e, descrive molto bene il senso del libro: "Il viaggio sembra prendere forma, senza un programma e senza pianificazioni. Il viaggio si crea viaggiando, cosi dovrebbe essere la vita senza programmi, osservare e godersi come la vita prende forma momento per momento, dove niente è scritto e cosa accadrà. Qualunque cosa accada fa parte del viaggio!!"
Quando si viaggia in un paese diverso da dove si è vissuti per lungo tempo, tutto viene scombussolato; abitudini, regole, condizionamenti, pregiudizi. Nonostante tutto questo gran movimento di emozioni, ho cercato di stare  presente e distaccato. Ecco questo è il messaggio nel libro; PRESENZA.

Com’è stata la tua esperienza nel meraviglioso Sol Levante?
La mia esperienza in Giappone è stata fantastica! Questo lo si può intuire leggendo il libro.
Non esiste la perfezione, per cui anche il Giappone non è un popolo perfetto. Un pò diversa dalla nostra cultura, con servizi più efficienti e  con maggior senso di collaborazione. Io sono innamorato del popolo giapponese. Questo è un proverbio giapponese che descrive bene la loro cultura: “Il bel tempo arriva a colui che sa attendere”. Una volta ero in macchina con il mio amico giapponese e avevo notato che non c’erano i cartelli dello STOP  e gli chiesi come mai non c’erano. Lui mi rispose che non servono perché  quando c’è un incrocio  è normale che ti devi fermare! ;-) Un paese pieno di contraddizioni, mantenendo le tradizione e al tempo stesso aperti al nuovo.

Cosa ti ha colpito maggiormente di questo popolo?
La cosa che mi ha colpito di questo popolo è la gentilezza e la professionalità in tutto quello che fanno.  Quando lavorano lo fanno quasi con devozione e lo concludono nei migliore dei modi e non come in Italia che si inizia a fare un lavoro e poi si dice: tanto c’è qualcun altro che lo aggiusterà o lo finirà per noi.
Quando ero ospite in una azienda vicino Fukuoka ho visto che la padrona dell’azienda a fine giornata di lavoro ha salutato e ringraziato con un inchino l’operaia! Cosa per me da altro mondo.
Credevo che i giapponesi bevessero solo te, ma sono anche forti bevitori di caffè.

Sei stato in altri paesi oltre che in Giappone?
Si, sono stato in molti altri paesi, la maggior parte sempre come WWOOFER;  sono stato in  Australia, Nuova Zelanda, Malesia, India, Nepal, Tibet, Cina, Argentina, Cile, Bolivia, Perù, Colombia, Venezuela, Brasile e Europa.

Chi ha curato la pubblicazione e la distribuzione?
La pubblicazione l’ha curata la casa editrice "Io Sono Edizioni". Le indicazioni su come impostare il libro e la copertina le ho fatte io. Per la distribuzione la casa editrice vende solo il libro sul loro sito internet, io ho stampato le mie copie e le vendo da me, e loro si sono stampate le copie vendendole sul sito con il guadagno del 50%. C’è anche la versione e-book di cui io guadagno il 35%.

Ti eri già cimentato nella scrittura prima di questa esperienza?
Questo è stato il primo libro che ho scritto. Scrivere un diario non è molto difficile e la libertà di esprimersi e di condividere delle cose è imparagonabile. Ho scritto di getto non soffermandomi molto sulla forma grammaticale. Nella lettura si avverte freschezza, leggerezza e semplicità. Tutto quello che ho scritto è stato spontaneo senza pensarci più di tanto, è  stato solo mettere per iscritto tutto quello che notavo e osservavo come un semplice spettatore presente.

Pensi di scrivere altre opere sulla stessa linea?
Sì, avrei voglia di scrivere altre opere, più o meno sulla stessa linea. Avevo in programma di andare in Messico, ma per ora è stato rimandato.

Grazie per essere stato con noi. Buona fortuna per tutto.
AMORE e PACE! Buon Viaggio a Tutti!

1 commento:

  1. Questo libro mi incuriosisce da tempo!
    L'ho cercato tempo fa in qualche libreria, ma forse è reperibile via internet. Vero?

    RispondiElimina

Powered by Blogger.