"Un bacio dagli abissi" di Anne Greenwood Brown

Titolo: Un bacio dagli abissi
Titolo originale: Lies Beneath
Autore: Anne Browne
Traduttore: Maurizio Bartocci
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Pagine: 300
Prezzo: 16,00 euro
Anno di pubblicazione: 2012

Dopo vampiri e licantropi, è ora giunto il turno di sirene e tritoni. E come è accaduto per le precedenti due creature, l'immagine che ce ne dà la letteratura - o per meglio dire, il prodotto commerciale che vende al momento - è decisamente diversa rispetto a quella a cui ci saremmo detti abituati fino a qualche anno fa.

Se in Bram Stoker il vampiro Dracula rappresentava l'incarnazione del male e un nemico da uccidere a tutti i costi, in Twilight & Co i vampiri possono anche essere vegetariani e innamorati persi di un'insignificante umana; se i licantropi e i lupi mannari erano esseri dannati appartenenti alla notte e nemici degli umani, nei libri essi diventano molto spesso uomini pronti a trasformarsi in cani da guardia per proteggere la ragazza - umana il più delle volte - di cui si sono perdutamente innamorati.

Allo stesso modo, le creature degli abissi di Anne Greenwood Brown non hanno nulla dell'innocente Ariel, ma sono molto più simili, per certi aspetti, alle sirene greche dell'antichità. Anche se, a differenza di queste, esse trascinano gli umani sul fondo di laghi e oceani per nutrirsi delle loro emozioni, che esse non sono in grado di provare.

Ma a parte questo - e mi dispiace dirlo, visto le aspettative che avevo - non c'è molto altro di originale in questo romanzo. La trama, nel complesso, è un qualcosa di già visto, con molti risvolti prevedibili, o per lo meno intuibili, e scontati. Chi non ha mai sentito parlare di un ragazzo che, per vendicare un torto subito dalla sua famiglia, cerca di sedurre la figlia del "nemico" ma poi finisce che se ne innamora?

La storia tra Clader e Lily, non si può negare, appassiona e interessa abbastanza da proseguire la lettura, soprattutto per chi è incline a lasciarsi trasportare dai racconti d'amore, ma nell'insieme l'autrice non riesce a dimostrare in modo convincente l'intensità dell'affetto dei due. Si parla, è vero, di sentimenti, anche perché la storia viene raccontata dal punto di vista di Clader, ma è come se questi non riuscissero a staccarsi dalla pagine, a prendere consistenza, rimandendo soltanto qualcosa di "detto".

I personaggi, sia umani che sirene, non si possono dire propriamente stereotipati, ma l'autrice, una volta illustrati i loro caratteri, procede - quasi sempre - su quella linea, senza cercare di approfondire un po' di più. Anche il protagonista, di cui pure conosciamo i pensieri, per quanto sia un soggetto affascinante, non si può dire a tutto tondo. Tuttavia, per questo c'è ancora tempo, dal momento che, come fa capire il finale, ci saranno dei seguiti. Chissà, magari molte questioni verranno approfondite nei volumi successivi.

Infine, agli amanti dei mondi magici e misteriosi delle sirene consiglio di cambiare libro: perché nemmeno un accenno viene fatto su di esso. A parte il fatto che le sirene vivono nel Lago Superiore e in genere in mari e laghi, del loro "habitat" non sappiamo nulla.

Se devo dare un giudizio complessivo, dico che si possono trascorrere ore piacevoli a leggere queste pagine, ma che alla fine resta ben poco al lettore se non una sorta di indiffrenza, anche se ciò potrebbe sembrare in contraddizione con quanto detto appena sopra.

La copertina è sicuramente bella, presenta un'atmosfera cupa e tormentata che non può fare a meno di attrarre i lettori, soprattutto di genere femminile, interesse che però si smorza a causa della generale piattezza della storia: se non mancano i momenti di azione, è vero anche che essi non sono sufficienti per far parlare di un romanzo "dinamico", o quantomeno questa è l'impressione che resta al lettore.

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