"Il dilemma dell'onnivoro" di Michael Pollan

Titolo: Il dilemma dell'onnivoro
Autore: Michael Pollan
Editore: Giunti Y
Pagine: 320
Prezzo: € 13,50

Da dove vengono i cibi che ingeriamo? Che cosa stiamo mangiando davvero? Michael Pollan decide di improvvisarsi «detective del cibo» per conoscere l'evoluzione e i segreti nascosti dietro quello che si mangia, dal seme al frutto, dalla storia del «cibo con una faccia» alla carne lavorata e anatomicamente irriconoscibile. Inizia così una ricerca che lo porta a conoscere varie realtà, dalla produzione industriale a quella dei produttori diretti. Fast food, supermercati, fabbriche, macelli e piccole fattorie diventeranno il terreno della sua instancabile marcia verso la consapevolezza. In questo viaggio pieno di scoperte ma anche di incertezze, Pollan dovrà affrontare molte esperienze che lo metteranno a dura prova, dovrà combattere e accettare compromessi, dovrà forzare la sua indole e imparare a cacciare e a uccidere per nutrirsi. Alla fine però ritroverà la strada di un rapporto diverso con madre natura e sarà in grado di scegliere come comprare, cucinare e mangiare. La sua ricerca si conclude con un menù a quattro portate dove finalmente quello che c'è nel piatto non è più un dilemma ma la storia appena raccontata.

Il giornalista americano, Michael Pollan, in occasione della stesura di un articolo sui cibi geneticamente modificati, ha avuto l'opportunità di dare una sbirciatina dietro il sipario della moderna catena alimentare americana. E dopo un'esperienza traumatica sulle modalità con cui vengono coltivate le patate: mediante l'utilizzazione di un potente pesticida contro gli insetti, talmente tossico che impedisce di accedere al campo di coltivazione per i cinque giorni successivi, ha iniziato a porsi degli interrogativi sulla provenienza di ciò che mangiamo.

«Solo perchè il cibo si trova al supermercato, non significa che sia un bene mangiarlo.»

Michael Pollan fa notare come tutti noi siamo vittime di una forma di Dilemma dell'Onnivoro. Si tratta di un problema molto antico, che si perde nella notte dei tempi e oggi ci troviamo di fronte ad una sua versione molto moderna. Gli esseri umani sono onnivori. Ciò significa che mangiano praticamente di tutto e proprio per questo non hanno un istinto innato molto sviluppato per capire cosa fa bene e cosa fa male.
Ecco il dilemma: possiamo mangiare di tutto, ma come facciamo a sapere che cosa mangiare?
Il giornalisto americano, ha deciso, così, di sciogliere il dilemma dell'onnivoro, indossando le vesti di un detective del cibo, per scoprire esattamente che cos'è e da dove viene quello che mangiamo.
E in questo modo che inizia l'avventura del nostro giornalista - detective, il quale sceglie di seguire ogni tappa costitutiva della catena alimentare e osservare ciò che accade al cibo nel suo tragitto prima di arrivare nel nostro stomaco.
Nel suo percorso Pollan, ci mostra come, anche se in apparenza i nostri supermercati contengono una varietà di cibi, se guardiamo con maggiore attenzione, cominceremo a scoprire che in realtà... è tutto mais!
Beh, forse non tutto, ma ce n'è parecchio nascosto tra i nostri cibi, più di quanto possiamo sospettare.
Più di un quarto dei prodotti presenti nei supermercati contiene mais, compresi gli articoli non alimentari: dai dentifrici ai cosmetici, dai sacchetti della spazzatura alle pile.
Interessante la sezione dedicata al cibo dei fast food. Qui, Pollan, fa notare come questo cibo ha un sapore tutto suo, che non ha niente a che vedere con il sapore dell'hamburger e delle patatine che si fanno in casa, in quanto si tratta di un sapore creato in laboratorio con le sostanze chimiche.

«La gente ormai sa che il fast food è cibo di cattiva qualità, ma non sa che per produrlo occorre una grande quantità di petrolio e farmaci. Quando mangi fast food mangi letteralmente petrolio.»

«Tra le sostanze chimiche aggiunte ad una crocchetta di pollo c'è una sostanza chiamata butylhydroquinone terziario o TBHQ, che deriva dal petrolio e che si spruzza direttamente sulla crocchetta o all'interno della confezione. Il suo compito è quello di aiutare a mantenere la freschezza. Il TBHQ è una forma di butano ( il liquido degli accendini). Mangiare un solo grammo di TBHQ può causare nausea, vomito, fischi all'orecchio, senso di soffocamento, collasso. Ingerirne cinque grammi può portare alla morte. Ma il governo consente ai produttori di alimenti di spruzzarne una minima quantità sul vostro cibo perchè si mantenga.»

Adesso, ditemi, di colpo quell'happy meal di hamburger e patatine non vi sembra molto meno "happy"?

Il volume si conclude con una serie di consigli del giornalista sul mangiare sano.
Consiglio caldamente l'acquisto di questo libro davvero interessante. Lo scopo di questa lettura non è quello di spaventarvi, bensì aiutarvi a riscoprire i piaceri del cibo e imparare a gustare i pasti in maniera del tutto nuova.

2 commenti:

  1. bella recensione. Effettivamente il problema cibo sta diventanto sempre più un sos disperato. Abbiamo fatto un largo uso di sostanze nocive e adesso pian piano stiamo tornando indietro. :)

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  2. Grazie Giuli!
    Il libro è molto interessante, ma mi ha fatto passare la voglia di mangiare quasi tutto! Ahahah!

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