Intervista: Gregorio Antonuzzo

Sono felice di annunciarvi l'intervista a Gregorio Antonuzzo, autore di “I Demoni di Eukora”, edito da Il Ciliegio Editore.

Raccontaci qualcosa sulla tua vita.
Sono un cosmopolita. No, non sono uno che vive ovunque, sono un figlio di gente del sud, Sicilia e Calabria, ma sono nato e cresciuto in Germania e ora vivo nelle Marche da ormai 25 anni. Dirvi del mio lavoro sarebbe inutile, troppo noioso. Preferisco incentrare tutto sui miei sogni che appaiono in ogni situazione, quando guido, quando aspetto, persino quando mi parlano. La mia mente vola subito lontana. Qualcuno direbbe che ho un deficit d'attenzione o concentrazione. Ma preferisco pensare di essere un vero sognatore.

Cosa significa il fantasy per te?
Il fantasy è il modo con cui il tuo cuore vorrebbe vedere la realtà che ci circonda. Per me è stato proprio questo: un mondo dove rifugiarmi quando le cose non mi piacevano. Ogni volta che mi sorgeva un brutto pensiero, la mia mente proiettava cariche di cavalieri, magie, duelli e avventure, facendomi soffrire meno ciò che mi affliggeva. Si, anche qui potremmo trovare una spiegazione più razionale al tutto, dire che fuggivo in modo codardo dalle responsabilità... è sempre questione di punti di vista, no?

Hai iniziato a scrivere storie dopo che uno sconosciuto ti ha invitato a partecipare ad un gioco di ruolo fantasy. Spiegaci bene come è andata.
Ahahahah. La racconto sempre ben volentieri questa storia. Io sono da sempre stato innamorato di personaggi in armatura e armi ravvicinate. Ma non avevo mai avuto modo di approcciarmi al classico Dungeon&Dragons. Un giorno, colui che poi diventerà una persona importantissima nella mia vita, squilla il telefono di casa (1994, quasi 20anni fa). Mi dice: “Ciao, sono Gino. Noi non ci conosciamo. Volevo sapere se ti andava di venire a giocare a Dungeon?” “Ok, dove?” Si, questa fu la conversazione. Mi ritrovai con gente sconosciuta del mio stesso paese a giocare. Da allora siamo sempre rimasti insieme. Amici, ecco cosa siamo diventati.

Cosa ti ha ispirato il mondo di Eukora?
Inizialmente era un modo di trascrivere tutte le immagini che sorgevano nella mia testa. Unii alcune avventure creando una storia tutta mia. Ma poi, con il tempo, i personaggi presero il sopravvento, iniziarono a muoversi per proprio conto, mi parlarono facendomi notare che loro non si sarebbero comportati come descritto da me. Spiccarono le loro personalità, le loro ambizioni e io non dovetti fare altro che assistere impotente all'evolversi dei fatti. Si, anche qui la spiegazione più logica sarebbe schizofrenia, ma vi assicuro che fu proprio questo il passaggio che mi portò dall'iniziale “Gli Angeli di Eukora” a gli odierni “I Demoni di Eukora”. Una storia che mi è sfuggita di mano. Insomma, mi sono ritrovato ad essere un bardo che raccontava, anziché l'autore di un libro.

Di cosa parla il libro “I demoni di Eukora?”
Parla di un quesito: se decidi di sterminare il nemico già sconfitto, solo per paura che un giorno possa ribellarsi alla condizione in cui lo hai cacciato, sei migliore di lui? Su Eukora il bene è solo un altro male possibile, questo è il caposaldo. I 'buoni' decidono di eliminare il popolo dei negromanti che hanno già ricacciato sotto terra. Per farlo evocano un demone che intendono usare come arma di distruzione. A loro volta, i negromanti ne evocano uno per difendersi, ma al contrario dei loro nemici, svelano al demone la propria natura. Ora la domanda te la pongo io: se tu fossi il demone evocato per difendermi, non intuiresti immediatamente di essere più forte di me che ti ho portato su Eukora? Altrimenti mi sarei difeso da solo, no? Capito ciò, staresti ancora ai miei comandi? Ecco che inizia la storia che si intreccia con altre vicende che vede coinvolti personaggi singolari che vi faranno gioire e arrabbiare, donne che sono tutt'altro che semplici esserei da difendere, anzi! Eserciti che si muovono, cospirazioni, inganni e tranelli. Tutto ciò per impossessarsi del mondo. Chiudo con l'ennesima domanda: se io sono capace di evocare un demone per difendermi dalle insidie del nemico, credete che possa essere così sciocco da non prevedere la ribellione del demone evocato?

Darai un seguito al tuo romanzo?
No, questa trilogia è conclusa e non intendo scrivere altro. Almeno, per ora.

Perché un lettore dovrebbe leggere il tuo libro?
Ciò che rende questa storia davvero interessante e particolare non è solo il colpo di scena finale, ingegnato in modo da dare al lettore la possibilità d'intuirlo così da non sembrare una presa in giro, ma i suoi personaggi. Non semplici attori di una storia, ma vere proiezioni dell'ego di ognuno di noi. Entrerete nella loro testa, vedrete il mondo attraverso i loro occhi, e vi accorgerete che ognuno di loro è parte di tutti voi. Ombre e luci, paure e sogni del vostro animo saranno portati all'eccesso da ognuno degli eroi che si alternano ne “I Demoni di Eukora”, spingendovi a immedesimarvi in loro, a tenere ora al mezz'orco, ora al negromante, ora all'assassino ora a uno dei due demoni. Non amerete il protagonista, né l'antagonista; amerete Eukora perché diverrete parte di Essa.

Alcuni illustratori hanno contribuito alla realizzazione del tuo mondo fantasy. Come ti è venuta l'idea?
Volevo un tocco di colore e di vivacità. E ho pensato che se saremo in tanti a urlare 'Eukora' l'eco sarà più forte, no?

Sei anche tu un illustratore o ti piacerebbe diventarlo?
Illustratore? No, purtroppo no. Da piccolo disegnavo anche abbastanza bene. Poi, ho perso la tecnica e la mano e oggi non so fare proprio nulla. E onestamente, non mi ha mai preso il desiderio d'imparare.

Cosa ti aspetti dal futuro?
Il film. Una bella trilogia al cinema. Ecco a cosa punto. Ma ci sto puntando davvero e non mi fermerò fin quando non ci sarò riuscito. Scommettiamo che ci riesco?

2 commenti:

Powered by Blogger.