CATE TIERNAN
Libri
“Abbraccio Immortale” di Cate Tiernan
Torniamo a parlare dell'Immortale Nastasya Crowe, protagonista del secondo libro della trilogia urban fantasy Immortal Beloved, che, dopo aver lasciato lo stile goth, in prima persona ci racconta gli sviluppi della sua storia e come è diventata.
Diciamo subito che il libro è diviso in due parti. Nella prima vediamo la bionda Nastasya alle prese con River's Edge, un centro di riabilitazione per immortali ribelli che lottano contro le loro più oscure inclinazioni nella campagna del Massachussets. Lei si trova lì da due mesi, avendo richiesto l'aiuto di River, immortale proprietaria del posto, e non sa quanto le ci vorrà per rimediare a 450 anni di cattiva condotta. In realtà di anni Nastasya ne ha 459, seppure per aspetto e maturità ne dimostri 17. Il centro ha 4 insegnanti e 8 studenti, tra cui lei stessa e Reyn, un vicino di stanza davvero molto eccitante e sexy, che ha massacrato città e che ha un passato in comune con lei: la famiglia di uno ha ucciso la famiglia dell'altra e viceversa. Entrambi hanno anche una bruciatura non identica ma complementare, le due metà dell'amuleto della madre di Nastasya: lui sul torace, lei sulla nuca. Infine, si capisce subito che tra i due c'è qualcosa, anche se Reyn non vuole lasciarla in pace, mentre la “ragazza” cerca di evitarlo, nonostante voglia lui più di chiunque altro. E come darle torto? Per i primi cento anni Reyn e la sua famiglia hanno terrorizzato la terra di origine di lei, l'Islanda, come la Russia e il nord Scandinavia. Ecco spiegato il nome di Carnefice d'Inverno.
Al di là di questo, comunque, i due si scambiano un bacio infuocato. Oltre al lavoro nel centro, per riabilitarsi Nastasya si dà da fare, stipendiata, nell'emporio dell'odioso MacIntyre, che ha però una figlia che suscita sentimenti di compassione in lei. É proprio nell'emporio che, per difendere la ragazza dalle ire del padre, Nastasya pratica la magia dei Terävä, ai quali appartiene, d'istinto e senza averne dimestichezza, prendendo di conseguenza l'energia al vecchio e stupendosi di questo.
Un'altra situazione particolare accade all'ultimo dell'anno. Fanno un cerchio e durante il tutto Nastasya si libera dell'oscurità, intercalando i suoi ricordi con il migliore amico Incy e gli altri al presente. Finito il cerchio, ancora una volta ha un incontro appassionato con Reyn, che si conclude in un nulla di fatto perché lei non riesce ad affrontare le sue emozioni, non riesce a liberarsi del suo passato, pensa che non meriti di essere salvata e che Reyn sia quasi costretto contro la sua volontà a “perseguitarla”.
La prima parte termina con il licenziamento di Nastasya all'emporio, con il suo incantesimo durante una lezione che va storto e che la convince che la sua magia sia intrinsecamente oscura come quella dei genitori. Continua a sognare cose brutte e angoscianti che riguardano il suo amico Incy, riprova che durante il cerchio magico invece di lasciar andare la magia l'ha sguinzagliata fuori. Quindi lascia la metà dell'amuleto della madre a River, in quanto oscuro, e scappa nel bosco, finché arriva Incy, dal quale sono due mesi che si nasconde. Pensando di aver sprecato gli ultimi due mesi e convinta da Incy, sale in macchina con lui diretta a Boston.
E qui inizia la seconda parte. A Boston Nastasya incontra i vecchi amici e vive ne lusso e nel divertimento. Finché l'incanto si spezza: in un deposito che sprigiona magia nera Incy è ben contento di prendere l'energia a persone normali che si offrono spontaneamente. É l'inizio della fine. Nastasya non approva, se ne va, vorrebbe essere alla fattoria. Pensa a River, a Reyn che cerca di migliorarsi. Incy vuole migliorarsi? Di certo no! Il suo “amico” è probabile che l'abbia sempre usata solo per rubare il suo potere. E lui si vendica imprigionando Nastasya, Boz e Katy, altri ragazzi del gruppo, in un incantesimo che non permette a nessuno di loro di muoversi o parlare. Incy sa tutto di lei e lei lo odia, ma è anche la sua rinascita, in un certo senso. Capisce che può scegliere di essere luce o oscurità, bene o male, e di avere un grande potere, di voler rivendicare la sua eredità, il suo diritto di nascita. É il momento della rivincita su di lui, di ritrovare gli amici di River's Edge e la metà dell'amuleto di sua madre per opera di River, di chiarirsi con il suo amore, Reyn, che le restituisce l'altra metà dell'amuleto dopo averla conservata fino a quel momento. Bisogna solo unire le due metà ed inserirvi la pietra di luna. Finalmente lei può esercitare il potere del casato di Úlfur. Era Lilja, suo nome di nascita, figlia di genitori Terävä.
Pregio del libro è la scrittura vivace, accattivante, moderna, colloquiale con il pubblico, a tratti anche simpatica e divertente o istruttiva su certi particolari. Per non parlare delle minuziose descrizioni che non tralasciano neppure i particolari più raccapriccianti. Gli immortali sono descritti minuziosamente: possono essere uccisi, di solito per decapitazione; hanno un sacco di nomi, storie; mangiano e bevono come noi; sentono dolore come noi. Se un immortale ne uccide un altro, può prenderne la forza vitale e aggiungerla al suo potere. Se prendono il potere da una persona, la distruggono. Inoltre, è apprezzabile la capacità di saltare nel tempo, di rivivere le vite dei personaggi nel passato.
Di contro, non aspettatevi ripetute scene romantiche o che Nastasya e Reyn si spingano oltre il bacio. Non aspettatevi troppa azione, se non alla fine. Per buona parte del libro sembra che debba succedere chissà che cosa, ma ogni volta il pericolo svanisce e non succede nulla di grosso. Da questo punto di vista si riprende bene nel finale.
Stefania Anja
Mondadori, 2011
pp. 243 - € 17,00
© Riproduzione riservata
Nessun commento