"Il mondo di "Italo" in viaggio (con il suo Trombone)" di Giuseppe Nicosia

Titolo: Il mondo di "Italo" in viaggio (con il suo Trombone)
Autrice: Giuseppe Nicosia
Editore: Youcanprint Edizioni o Borè S.r.l
Collana: Infinito
Prezzo: € 13,00
Pubblicazione: 2011

"Il mondo di "Italo" in viaggio (sul suo Trombone)" è un romanzo breve che può essere letto tranquillamente in un paio d'oreNon presenta la struttura propria del romanzo, bensì è molto più simile a un diario o a un taccuino, scritto in terza persona, sul quale sono appuntate, più che narrate, le vicende del protagonista: non c'è una suddivisione in capitoli, ma una serie di annotazioni riguardanti orari, date, luoghi o brevi riflessioni legate alla scena o alla digressione che vengono man mano introdotte. Il protagonista vive il sogno di qualunque ragazzo: ogni giorno entra in contatto con donne provocanti, vogliose e compiacenti (quando non si apposta fuori da un locale o da una discoteca appositamente per adescarne qualcuna), pronte a sedurlo o a farsi sedurre, con le quali consuma rapporti passionali, senza farsi alcuno scrupolo se queste siano sposate o vedove di un membro della sua famiglia. Persino le donne di casa stravedono per lui: le sue sorelle lo rispettano e lo adorano e la madre e la nonna non fanno altro che assecondarne vizi e capricci, giustificandolo e aiutandolo persino a convincere suo padre Celeste (l'unico della sua famiglia che cerca di raddrizzarlo) a prestargli denaro per qualcuna delle sue stravaganti trovate.
Come se non bastasse, quando si caccia nei casini, i problemi si risolvono nel giro di pochi righi, talvolta all'improvviso, in modo ingenuamente semplice, esattamente come tutti desidereremmo accadesse nella realtà. In poche parole Italo ha la vita facile!
A volte appare determinato, egoista e irrispettoso, malato di sesso (come si direbbe oggi), tiene comportamenti maniacali (come la cura ossessiva della sua moto e i vestiti tutti uguali) e sembra non curarsi affatto dei sacrifici e delle privazioni che la sua famiglia fa per lui, come quando sua madre Irma convince il marito a prestargli del denaro per comprarsi un trombone per suonare nella banda del paese e lui, invece, finisce per spendere quei risparmi per comprarsi una Guzzi 850Cc modello California Adventure (da lì il soprannome della sua moto); altre volte, al contrario, sembra ingenuo, bonaccione, insofferente (piccoli prpoblemi, talvolta, provocano in lui reazioni esasperate, come se si trovasse di fronte a ostacoli insormontabili, e finisce col rimanere in uno stato di "sospensione" per lungo tempo) e si lascia guidare dai consigli del padre, senza far storie. L'indecisione di Italo non fa che riflettere quella dell'autore, che in alcuni paragrafi dichiara una cosa e un paio di righi sotto viene smentito dallo stesso protagonista: come quando, una volta arrivato a Venezia, il ragazzo, infastidito dal caldo e dalla confusione generata dai turisti, rimpiange di trovarsi lì e si mostra interessato a trovare subito una sistemazione tranquilla per la notte e poi, invece, inizia a girare per le strade, incuriosito e desideroso di visitare "la città tanto amata dal mondo intero".
In ogni situazione, comunque, il protagonista non appare mai pienamente convinto di ciò che sta facendo. Il motivo stesso della sua partenza alla ricerca di Angie, una ragazza appena conosciuta e alla quale si lega con una rapidità inspiegabile (legame che non contempla comunque alcun senso di fedeltà nei suoi confronti, dal momento che il giovane continua ad avere rapporti con altre donne anche durante la sua ricerca) appare debole, come se fosse frutto di un capriccio infantile.
Solo una cosa è certa: dopo una quindicina di pagine, ogni volta che entra in scena una nuova donna ci si chiede quanto tempo ci metterà Italo a portarsela a letto.
Leggendo questo breve romanzo ho avuto l'impressione che in realtà l'autore intendesse sfruttare il viaggio del suo personaggio come pretesto per poter descrivere l'incantevole bellezza dei paesaggi italiani, narrare vicende che appartengono alla cruda quotidianità familiare e offrire un quadro della semplice ma ricca vita di paese. I veri protagonisti sono i passanti, i personaggi "di contorno", quelli incontrati per caso, come lo spazzino Isio, i musicisti Valeria e Livio, il sensitivo Giovannino, Angie ... L'idea del romanzo poteva essere buona se la trama fosse stata approfondita con più dettagli e curata con maggiore attenzione: come già detto, la vita di Italo prosegue senza ostacoli rilevanti; i pochi problemi incontrati lungo il percorso si risolvono con rapidità in un nulla di fatto; strani misteri che avrebbero potuto ampliare la trama, rendendola più movimentata e intrigante, rimangono irrisolti.
Purtroppo, ciò che penalizza maggiormente il romanzo è l'assenza totale di editing: ci sono virgole fuori posto, diverse ripetizioni, qualche svista (come in un passaggio in cui la particella "a" è stata scambiata verbo avere). E' un peccato constatare per l'ennesima volta che il lavoro di un esordiente non viene quasi mai valorizzato dalla sua casa editrice o, come in questo caso, dalle ditta di auto-printing che promettono correzioni che puntualmente non vengono effettuate. Ad ogni modo, il primo romanzo di Giuseppe Nicosia è una storia che intrattiene il lettore con spensieratezza, che alterna momenti d'allegria a istanti di riflessione e malinconia, una storia dalla quale traspare tutto l'amore per le semplici e piccole cose che rendono la vita importante.

Yami Yume

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