"Micah" di Laurell K. Hamilton

Titolo: Micah
Autore: Laurell K. Hamilton
Editore: Nord
Collana: Narrativa
Pagine: 192
Prezzo: 10,00 euro
Anno di pubblicazione: 2011

Anita Blake. Occhi e capelli neri, carnagione chiara, fisico atletico. Il suo lavoro è quello di Risvegliante presso la Animators Inc. di St. Louis: dietro compenso – e per un breve periodo – resuscita i morti (molto utile, ad esempio, nei processi di omicidio). Ma Anita ha anche un secondo “impiego”: è una cacciatrice di vampiri autorizzata. Nel mondo di Anita Blake, infatti, i vampiri sono stati legalmente riconosciuti: possono vivere, lavorare e avere contatti con gli umani, però, se qualcuno commette un errore, ci pensa lei a “sistemarlo” con la sua Browning, caricata a proiettili placcati in argento. Non per nulla i vampiri la chiamano la Sterminatrice.

Micah, nelle librerie da novembre per la casa editrice Nord, è il tredicesimo capitolo della saga di Anita Blake, opera della scrittrice statunitense Laurell K. Hamilton. Questo volume è il primo dei racconti brevi che l'autrice ha deciso di alternare ai romanzi della saga, al fine di dare spazio a quegli eventi della vita quotidiana dei protagonisti che ne restano esclusi.
Il racconto è incentrato, come suggerisce il titolo, sul personaggio di Micah (Nimir-Raj, ossia re dei leopardi mannari, e nuovo amante della protagonista, che fa la sua prima comparsa nel 10' libro, Narcissus in Chains), ed è ambientato tra il 12' (Incubus Dream) e il 13' (Danse Macabre).
La storia inizia quando Anita viene svegliata all’alba per un’emergenza dall’amico e collega Larry Kirkland, il quale ha bisogno che qualcuno lo sostituisca per un paio di giorni. Anita accetta così di andare al posto suo a Philadelphia, portando con sé Micah come assistente.
E' la prima volta che i due sono realmente da soli e questo li spinge a sollevare questioni sul loro rapporto rimaste fino a quel momento sopite, e Anita avrà finalmente la possibilità di scoprire qualcosa in più sul misterioso passato del leopardo mannaro. Nel frattempo quello che doveva essere un semplice lavoro di routine: risvegliare il testimone oculare di un omicidio, stroncato da un attacco di cuore appena prima di deporre, si rivela più complesso del previsto...

Malgrado la repentina svolta subita dalla saga – da urban fantasy ricco di action a paranormal romance particolarmente hot – Micah presenta una trama ben congegnata che costituisce quasi un ritorno alle origini, ai primi romanzi, quelli che hanno decretato il successo della serie e che privilegiano l’aspetto noir - investigativo.

Scrivo da grande amante dell’Anitaverse, e ammetto di essere rimasta molto delusa dagli ultimi volumi che compongono la saga: Anita Blake per come l'abbiamo conosciuta non esiste più. E’rimasto ben poco della Sterminatrice di vampiri, risvegliante per la Animators Inc. e consulente sovrannaturale della polizia di St. Louis: la Hamilton, snaturando il tema portante della saga e la sua protagonista, ha esasperato le peculiarità di Anita – arroganza, egocentrismo, delirio di onnipotenza – e l’ha resa schiava dei suoi istinti sessuali.

Se nei romanzi precedenti l'attenzione del lettore era catturata dal succedersi degli eventi e dalla singolarità del carattere della protagonista, ora tutto ciò passa in secondo piano, soppiantato da interessi decisamente più frivoli. Il sesso è ormai diventato invadente, le scene ‘hot’ sono sovrabbondanti e finiscono per appesantire la narrazione di luoghi comuni e descrizioni spesso superflue. Probabilmente la Hamilton si è resa conto che la presenza del sesso consente di aumentare le vendite e di coinvolgere un pubblico più vasto, oppure si trova in fase “Sex & the City”, non saprei, ma quello che è certo è che i ménage a trois occupano tre quarti di ogni romanzo.

I vecchi personaggi, che nei primi volumi della saga hanno contribuito a creare uno sfondo realistico per la vicenda fantastica (colleghi e amici ‘umani’ di Anita), sono stati surrogati da personaggi nuovi (tutti ‘mannari’), comparse dalla caratterizzazione manieristica e scontata. Quanto ai personaggi “sopravvissuti” sembra che il triangolo tra Anita, Jean-Claude e Richard non riesca più ad interessare i lettori, tant’è che la Hamilton ha deciso di inserire forzatamente nuovi protagonisti, dando così vita ad un’orgia infinita e insensata. D’altra parte i soli personaggi possono fare ben poco quando il problema fondamentale è quello di una totale assenza di trama.

Scrivo tutto ciò con grande dispiacere, e lo faccio guardando con aria nostalgica la mia libreria… lì dove si trova Il ballo della morte… “Dimmi di andarmene, ma petite, e me ne andrò”… Che malinconia…

4 commenti:

  1. "Scrivo tutto ciò con grande dispiacere, e lo faccio guardando con aria nostalgica la mia libreria… lì dove si trova Il ballo della morte…
    “Dimmi di andarmene, ma petite, e me ne andrò”… Che malinconia… "
    Non sai quanto ti capisco... Il ballo della morte è il mio libro preferito

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  2. Peronalmente continuo a leggerli quasi esclusivamente per la storia d'amore con Jean-Claude *-*

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