"Afterlife" di Claudia Gray

Attenzione: contiene spoilers

Ultimo capitolo di una saga che ha come protagonisti vampiri centenari che, per mettersi al passo con i tempi moderni, frequentano una scuola – l’Accademia di Evernight – a cui sono iscritti anche esseri umani, ignari di questa strana convivenza.

E come per chiudere un ciclo, i nostri personaggi, dopo lungo peregrinare, torneranno dove tutto ha avuto inizio, ovvero all’Accademia in questione.

Per creare il mondo di Evernight l’autrice, il cui vero nome è Amy Vincent, ha tratto ispirazione dai suoi interessi e dalle cose che la appassionano, come le vecchie case abbandonate, i classici del cinema (pensate ai film di Cary Grant che Bianca adora), lo stile vintage e la storia.

Nel precedente capitolo della saga di Evernight di Claudia Gray (Hourglass) abbiamo lasciato Bianca e Lucas, insieme ai loro amici Vic, Ranulf e Balthazar, in una cabina di proiezione di un cinema abbandonato, reduci da uno scontro all’ultimo sangue con Charity, la sorella vampira del bel Balthazar, e altri crudeli vampiri della sua banda.

Molte cose sono successe nelle ultime pagine di Horglass. Bianca è ora un fantasma, Lucas si sta trasformando in vampiro a causa di Charity, e l’umano Vic, venuto a conoscenza della realtà di Evernight, ha deciso di aiutare i suoi compagni di scuola e amici, insieme ai fedeli Ranulf e Balthazar. Per Lucas la trasformazione è sicuramente un duro colpo, considerato che più volte è stato ripetuto che avrebbe preferito morire piuttosto che diventare un non-morto: per lui è l’avverarsi di un incubo.

Il dilemma che si pone all’inizio di questo nuovo volume è: aspettare il giorno e lasciare che Lucas porti a termine la trasformazione in vampiro o accettare la sua morte ultima e definitiva?
Bianca lo amerà a tal punto da compiere il gesto estremo di lasciarlo morire come lui stesso avrebbe desiderato, mettendo così i desideri dell’amato al primo posto o compirà l’atto più egoista di lasciarlo vivere con una natura che lui stesso odia, pur di averlo ancora con sé? «Siamo morti, ma possiamo ancora stare insieme. Non c’è niente di più importante. Siamo più forti della morte. Niente potrà ostacolarci ormai. Nessuno ci separerà mai più.» Penserà Bianca…

Ah, la forza dell’amore! Un po’ sdolcinato e melenso lo è. Ammettiamolo. Con ciò, queste loro effusioni romantiche, sono servite all’autrice a dimostrare come la forza delle dolci e amorevoli parole della protagonista riesca a placare anche l’istinto animale di un neonato vampiro, il cui primo pensiero dovrebbe essere esclusivamente quello di nutrirsi.
Ovvio che la Gray ha voluto trasformare Lucas in qualcosa di eccezionale e soprattutto molto razionale… Pensate che si cruccerà chiedendosi se un vampiro come lui andrà all’inferno.

Un punto in meno a Bianca in questo capitolo. Ha sempre voluto far di testa sua, e fino alla fine la Gray, manterrà per lei la stessa linea d’azione. Cocciuta e testarda fino all’ultimo. Per lei il ciclo si ripete: è entrata prima alla Croce Nera da vampira ed ora entra all’Accademia di Evernight da fantasma.

Vic è il personaggio più originale e allo stesso tempo simpatico di tutta la saga. È in grado di far sorridere il lettore anche nelle situazioni più tese.

I quesiti che ci trasciniamo dai precedenti capitoli sono sempre: «Perché la Bethany (la preside) sfrutta l’Accademia per trovare o forse catturare i fantasmi?» e «Riusciranno finalmente Bianca e Lucas a stare di nuovo insieme?»
Per rispondere al primo interrogativo, finalmente l’autrice ci darà qualche dettaglio in più sul passato della Preside; una storia interessante, anche se pur breve.
Per il secondo dovrete sospirare fino alla parola The end.

Per me è il primo libro che leggo su queste creature eteree, e qui, come per i vampiri, troviamo descrizioni abbastanza dettagliate sui loro poteri e capacità (possono spostarsi creando collegamenti spaziali con oggetti fatti di materiale che in passato era vivo – come il corallo o l’ambra nera – o possono comunicare con i vivi tramite i sogni).

Una curiosità: ma lo sapevate che gli specchi hanno una proprietà fisica della riflessione tale per cui, se per i vampiri è difficile riflettere la propria immagine, per i fantasmi sono una sorta di trappola?

Al termine di questo ultimo capitolo verranno gettate le basi per un prossimo spin-off su Balthazar un personaggio molto affascinante e carismatico, che avrebbe meritato più attenzione all’interno della serie. Ma chissà, l’autrice ci accontenterà prossimamente. La data per la pubblicazione di questo volume è prevista negli Stati Uniti per il prossimo 6 marzo 2012.

Ammetto che arrivata all’ultima pagina sono rimasta un po’ delusa dal finale. Riflettendoci durante la notte, penso comunque che la Gray abbia fatto bene ad optare per un finale di questo tipo. Strano, è vero, ma anche originale. Che alternativa avrebbe potuto offrirci?!? Personalmente sono stufa dei classici finali in stile “e vissero tutti felici e contenti”, dove ogni cosa torna al posto giusto e ogni problema si risolve come per magia completamente. Un po’ più “reale” così, se posso usare questo termine.

Bel romanzo. Una saga che non mi ha fatto pentire della lettura e che consiglio.
Un po’ di amarezza solo perché mi ha lasciata con la sensazione che mancasse ancora qualche pagina. Avrei voluto sapere, anche solo con qualche riga in più, quale strada intraprenderanno gli altri protagonisti. Ma forse, anche questa, è stata una scelta ponderata dell’autrice: che abbia lasciato a noi l’immaginazione?

Stefania Anja

Afterlife, Claudia Gray
Mondadori, 2011
pp. 319 - € 17,00 

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4 commenti:

  1. bella recensione, ora sono ancora più curiosa di sapere il finale! in più non credo sia spoilerosa...hai detto non oltre ciò che si poteva immaginare liberamente dopo la lettura dei capitoli precedenti!

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  2. Grazie Susina! Sì, ho cercato di non sbilanciarmi troppo, ma magari tra le righe qualche dettaglio c'è, e preferisco non rovinare la lettura a nessuno =)

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  3. titolo, copertina, trama ... questo libro sembra perfetto!!!

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  4. Ottima recensione! Per risponderti alla domanda se sapevamo che gli specchi possono essere una trappola per gli spettri, la risposta è sì. Se cerchi un pò in rete, saprai che in alcune culture, alla morte di un caro, coprono tutti gli specchi della casa con un telo nero, per non permettere allo spirito del morto di rimanere bloccato. è per questo motivo che non si deve mai dire 'Bloody Mary' davanti a una superficie riflettente: le permetterebbe di apparire. :)

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