"Lemonade" di Nina Pennacchi

Ci sono incontri che segnano la vita di chiunque, dirlo è banale ma anche realistico... Invece uno scontro, cosa potrà mai causare? Un urto involontario, una bibita che cade e d’improvviso due persone rimangono incatenate l’una all’altra... Solo colpa di una limonata? Può forse essere una così normale bevanda la chiave del nostro destino?

Indubbiamente lo è per Anna Champion, la protagonista di Lemonade, l’ultimo romanzo di Nina Pennacchi edito da Neftasia, che a causa di un apparentemente banale incontro/scontro si ritroverà stravolta la propria tranquilla vita – appunto per una limonata rovesciata in conseguenza dello stesso ma anche, e soprattutto, del bellissimo e assai antipatico Christopher Davenport, il co-protagonista della storia.

Anna Champion è una ragazza mite e tranquilla: di indole assai buona, si occupa con solerte devozione della propria famiglia, navigante in pessime condizioni finanziarie e ancora unita per la presenza del padre da tempo malato, oltre che dei fratelli troppo piccoli per saper già badare a sé stessi. A chi la conosce bene lei certo non nasconde un animo passionale, una lingua arguta e un piedino non proprio aggraziato, che l’aiuta quasi sempre a superare le situazioni quotidiane più difficili.

Cristopher Davenport è invece di Anna un gran bell’alter ego, e non solo letterariamente: tormentato fin dall’infanzia per aver visto morire la madre suicida, nato in infidi bassifondi ma cresciuto in una famiglia benestante, ha un unico scopo nella vita: la vendetta contro il proprio padre naturale perché responsabile della morte materna. Austero, scontroso, burbero, insensibile, violento, maledetto in tutto il proprio essere, non si ferma davanti a nulla, nemmeno se è il caso di fare del male ad una donna: tutto è lecito, se funzionale ai propri scopi.

Quando si incontrano due persone del genere, cosa potrà mai accadere? Di sicuro qualcosa che per la tranquilla Contea del Kent, luogo nel quale la vicenda è ambientata, sarà fuori dall’ordinario: nuove amicizie, strane alleanze, partenze impreviste… E matrimoni improvvisi.

Di primo acchito la trama, i protagonisti, nonché il contesto storico del romanzo possono esser considerati l’ennesima riproduzione o riadattamento della celeberrima vicenda di “Orgoglio e Pregiudizio”, il capolavoro di Jane Austen, ma senza dubbio proseguendo con la lettura si può facilmente notare come, a parte qualche somiglianza forse anche inevitabile, le due storie differiscono, e pure di molto.

Se il grande romanzo ottocentesco nasconde passioni ed emozioni dal cui dipanarsi il lettore può trarre argute illuminazioni volando sopra la storia narrata sulle ali della così ben sollecitata fantasia, Lemonade non lascia invece spazio ad alcun fraintendimento, fantasioso o meno: la passione, e si intenda quella più materiale e concupiscente, è parte integrante ed essenziale del racconto, al punto che senza la lussuria nulla della trama si sarebbe svolto – e ovviamente narrato!

La scrittura regala battute sagaci, che generano e accompagnano eventi altrettanto intensi; tutto è un susseguirsi concatenato e crescente di parole ed azioni, il quale raggiunge l’apice in una scena assolutamente forte che tutt’oggi poche opere hanno il coraggio di raccontare: una autentica violenza carnale. Tale increscioso fatto non accade all’inizio e nemmeno alla fine bensì nel mezzo del romanzo, rappresentandone in buona sostanza il fulcro narrativo. Con la lettura si viene a sapere il perché, il come e quando, si conoscono tutti gli indizi che portano all’atto, e potremo vedere anche l’evolversi dello stesso, ciò che comporterà: una nuova tremenda vendetta, o la violenta manifestazione di una passione celata?

C’è inoltre da riscontrare, ancora per quanto riguarda la scrittura, uno stile senza dubbio moderno, capace di cogliere la lezione “emozionale” dei grandi classici ma andandovi poi oltre con un linguaggio, appunto, che non risulta mai appesantito essendo anzi leggero, fluido e scorrevole, il che permette non solo di leggerlo in modo sempre comprensibile senza dover affrontare troppi tediosi giri di parole, ma anche una semplicità di lettura che aiuta a non perdersi tra le pagine e a non porsi quella domanda piuttosto fastidiosa sul senso di quanto letto – “Cosa mai avrà voluto dire l’autore?” – che non poche opere anche blasonate ingenerano.

In conclusione: amore, vendetta, passione, gelosia, amicizia, antipatia e affinità, Lemonade è tutto un susseguirsi di emozioni forti, contrastanti, ma che lasciano al lettore la voglia costante di proseguire nella lettura fino in fondo.

E’ consigliato a tutti coloro che adorano un romance con un qualcosa in più, ovvero non solo la solita e classica storia d’amore ma una vicenda parecchio vivace, intessuta da tematiche veramente forti e con personaggi certamente degni di nota. Questo romanzo merita 5 stelline su 5, molto bello.

Lemonade, Nina Pennacchi
Neftasia, 2011
pp. 402 - € 19,00

© Riproduzione riservata

2 commenti:

  1. Cercavo notizie su questo libro perchè mi incuriosiva,cosi ho trovato la vostra recensione ed ora non ho dubbi è propio quel genere di romanzo che ha quel qualcosa in più. Mi attira tantissimo la figura del protagonista maschile dall'anima nera....li trovo irresistibili,e penso che questo libro potrebbe rientrare fra quelli "particolari" che si odiano o si amano,e se si amano si finisce sempre per custodirli gelosamente! ^__^ Elen (elensilver@alice.it)

    RispondiElimina
  2. Dirò la verità: è insolita, come presentazione. Ho letto avidamente trama ed opinione e, mentre mi entusiasmavo per aver trovato un altra bella storia romantica da leggere, ad un tratto, mi son fermata e bloccata ad una frase ed ho compreso che la storia ha, forse, ben poco di leggero e di delicato e molto di impetuoso e viscerale. E' da leggere? Chi lo commenta ne è positivamente favorevole e un giudizio appassionato è sempre interessante e stimola la curiosità di chi, come me, è rimasta un attimo scettica e dubbiosa. Tenterò, allora, la fortuna perchè l'autrice è italiana, perchè è una storia diversa da quelle che ho sempre letto e per questa recensione così "acchiappante". Incrocio le dita...
    Maria (mariak99999@yahoo.it)

    RispondiElimina

Powered by Blogger.