Francesca Orelli
Interviste
Intervista: Francesca Orelli
Con piacere intervisto molto approfonditamente Francesca Orelli, l'autrice del romanzo Nelle mani della ribelle, edito da Edizioni Leucotea.
Prima di tutto, chi è Francesca?
Ahia, partiamo già con le domande complicate? Dunque, chi sono, chi sono…molti mi definiscono una scatola a sorpresa, e non so quanto abbiano ragione o quanto abbiano torto, comunque per spazzare il campo cercherò di rispondere il più coinciso possibile: di base sono una ragazza tranquilla, “un'acqua cheta” insomma, ma sotto la quale si nasconde un animo appassionato e pieno di fuoco, pronto a saltare fuori quando ce n'è bisogno.
Qual è il tuo lato migliore e perché?
Ho molti lati del mio carattere che mi piacciono e di cui sono soddisfatta, ma di certo quello migliore è la mia apertura mentale: che siano miei coetanei o abbiamo quarant'anni, sono pronta a conoscere tutte le persone e a fare amicizia con loro, anche perché, oltre al fatto che ognuno nasconde tesori ed esperienze diverse dentro di sé, e che ti possono arricchire, non credo nella differenza d'età.
Se potessi, faresti un viaggio su Marte?
Se avessi un bel gruzzolo in banca non solo farei un viaggio su Marte, ma visiterei tutto il Sistema solare!
Qual è il tuo credo?
Vivi e lascia vivere, ma soprattutto rispetta la generazione che viene dopo di te, perché è il tuo futuro ma anche quello del mondo!
Cosa pensi della vita?
Che sia bella o che sia brutta, credo che sia degna di essere vissuta e di essere apprezzata giorno per giorno, sia nelle piccole che nelle grandi cose che ci offre.
Una cosa che ami e che vorresti vedere sempre nella tua vita.
I miei genitori (anche se ho un rapporto piuttosto complicato con loro), i miei amici, Leo Leoni, i miei Gotthard, le Harley Davidson, la scrittura, la lettura, le chitarre elettriche, le band…okay, meglio che mi fermi qui, sennò rischio di annoiare chi mi legge.
Una cosa che odi e che, fosse per te, bruceresti dal mondo senza tanti pentimenti.
L'ipocrisia, la falsità, le malelingue, le bugie, i pettegolezzi, la cattiveria…e in generale tutte quelle persone che le praticano o le usano!
Come hai cominciato a scrivere?
Ho cominciato a scrivere per gioco a 4 anni. A 9 farfugliavo di voler scrivere, e desideravo scrivere, un romanzo di mille pagine, ma non avendo il computer a casa, non ho mai potuto realizzare quel sogno. Poi quando era arrivato, ed io ero adolescente, ero troppo timida per mandare i miei scritti ad un editore…finché a 19 non ho preso le cosiddette in mano ed ho inviato una raccolta di racconti ad una piccola casa editrice.
Cosa c'è di differente in “Nelle mani della ribelle” rispetto al tuo libro d'esordio?
“Sognando Rock” era un libro molto introspettivo, ed anche molto poetico e fantasioso. Con “Nelle mani della ribelle” invece ho deciso di darci un bel taglio con le fantasie e la poesia, e di iniziare a scrivere sul serio e a raccontare della vita, dei problemi e dei sogni di tutti i giorni. Diciamo che dopo un bel po' di svolazzi e di castelli in aria, ho deciso di ritornare a terra e di scrivere della realtà e degli esseri umani invece che di esseri fantastici molto lontani da loro e molto difficili da capire.
Potendo, daresti una medaglia a chi?
A Leo Leoni, perché con il suo esempio positivo, mi ha insegnato molto di più dei miei genitori e degli educatori che mi hanno seguita in passato.
Chi è il tuo idolo?
Eheheh, ti ho già risposto nella domanda precedente!
C'è una sua qualità in particolare che vorresti applicare nella tua vita?
Uhm, fammi pensare…forse tra tutte, e che non ho ancora applicato, la sua tenacia. Spesso e volentieri infatti, quando sento che una cosa è vecchia e superata, sento il desiderio di abbandonarla per ricostruirne una nuova e daccapo…ma facendo così scombussolo tutto e scombussolo anche le persone che mi stanno accanto.
Credi nell'amicizia?
Sì, e credo molto anche nella lealtà e nella sincerità dei rapporti tra le persone.
E nell'amore?
Non lo so, anche perché sono sempre stata piuttosto sfortunata in amore. Diciamo che per crederci, aspetto di trovare l'uomo giusto che me lo faccia davvero apprezzare e non mi incateni.
Il tuo peggiore pregio.
La sincerità e i miei modi fin troppo schietti
E il tuo migliore difetto.
Il senso di giustizia. È già capitato che, sentendo parlare male di me o degli altri, sia intervenuta in modo particolarmente aggressivo, e spesso usando parole molto dure, e questo mi ha creato non pochi guai visto che alcune persone erano anche intenzionate a denunciarmi per queste spiazzate…ed ho anche perso delle amicizie!
Qual è il tuo personaggio preferito tra quelli che hai creato?
Sicuramente Ambra, l'eroina di “Nelle mani della ribelle”, perché, nonostante non sia così aggressiva e tosta come lei, in un certo senso mi rispecchia.
In passato hai scritto un fantasy. Perché all’improvviso hai deciso di abbandonare tutto per scrivere romanzi rosa ambientati nel mondo della musica rock?
Guarda, io sono dell'idea che un vero autore, esordiente o affermato che sia, prima di seguire le mode deve seguire le sue inclinazioni. Già con “Sognando Rock”, nonostante la pubblicazione, avevo provato un senso di insoddisfazione, di mancanza…insomma, come se non avessi scritto né parlato di quello che realmente volevo scrivere e parlare! Poi c'era sempre quest'idea che continuava a tornarmi in mente, alla quale si aggiungeva la sgradevole sensazione di aver scritto qualcosa di trito e ritrito…detto fatto, ho mandato al diavolo quasi 300 pagine e il lavoro di due anni e mi sono messa a scrivere quello che volevo e quello che sentivo di dover raccontare
Credi di più nel valore dei soldi o delle persone?
Entrambi sono importanti, anche se per me le persone sono delle fonti inesauribili di bellezza e sentimento, quindi contano molto di più dei soldi. Un uomo può essere il più ricco del mondo, ma se non ha accanto degli amici sinceri e che gli vogliono bene, rimarrà sempre il mendicante più povero dell'Universo.
Da piccola sognavi di fare...
L'egittologa o la scrittrice. E sono lieta che, anche se non ancora professionista, almeno il secondo sogno è diventato realtà!
Dicci in una frase qual è il rapporto che hai con la natura e con gli animali.
Mi permetto di riprendere una bellissima frase di Gandhi, che sento come mia e riassume molto bene il mio atteggiamento nei confronti degli animali e della natura: “La civiltà dell'uomo si misura in base a come tratta i suoi animali”. Anche per questo motivo che dal 2008, ho deciso di escludere la carne dalla mia dieta e di abbracciare il vegetarianesimo…anche se ultimamente mi sto avvicinando anche alla dieta vegan!
Cosa sono per te i libri e che rapporto hai con loro?
I libri per me sono dei fedelissimi compagni di viaggio: ovunque vada, che sia all'università piuttosto che in vacanza, sul treno o tra la folla, nel mio zaino non manca mai il computer, la macchina fotografica e almeno quattro libri!
Com'è la situazione letteraria e culturale nel canton Ticino?
Eh, qui di sicuro causerò qualche protesta, ma rispetto all'Italia, dove tutti gli anni spuntano nuove case editrici dedicate agli esordienti, qui in Ticino la situazione letteraria e culturale è decisamente morta. Le grandi case editrici guardano ancora al passato, e spesso non ammettono esordienti tra i loro volumi, mentre la maggior parte delle piccole case editrici, quando non arrivano nelle librerie, sono tutte a pagamento. Oltretutto, al contrario che in Italia, nelle librerie e nelle biblioteche c'è molta chiusura, e spesso e volentieri un esordiente, per farsi conoscere e promuovere il suo libro, deve andare al di fuori delle stesse per farlo! Alcune addirittura si rifiutano espressamente di comandare i libri di autori sconosciuti o piccoli…giusto per portare un esempio, con una libreria di Mendrisio, per riuscire ad avere un fantasy scritto da una mia amica e pubblicato dalle Edizioni della Sera, sono dovuta arrivare quasi al litigio e agli insulti!
Passiamo a domande più tecniche: come hai incontrato la Leucotea? La consiglieresti ad altri esordienti?
Eh, a ben pensarci potrebbe essere la trama di un film…praticamente un giorno stavo facendo un giretto tra i nuovi arrivati della mia pagina “Francesca Orelli scrittrice”, quando all'improvviso i miei occhi si sono posati su questa casa editrice…
“Olà, una casa editrice che viene a cercarmi? Ma chi sarà mai, una EAP?”. Detto fatto, e visto che la curiosità era tantissima, ho chiesto l'amicizia su facebook e, qualche tempo dopo e dopo aver sentito parlare in modo positivo da diverse persone, mi sono finalmente decisa a spedir loro il mio nuovo manoscritto. Per quanto riguarda sul consigliarla o meno, sì, la consiglio a tutti gli esordienti, soprattutto a quelli che hanno scritto romanzi rosa, dedicati agli adolescenti o sperimentali, perché con loro mi sono trovata molto bene e, cosa davvero rara, rispondono alle mail degli autori, sono molto gentili e professionali.
Hai uno scrittore che ti ispira?
Uff, facciamo prima a dire che ne ho tanti! Per intenderci, a me piace tantissimo lo stile di Verga, che trovo molto pulito e scorrevole, ma nello stesso tempo adoro il lato piccante delle penne di Maureen Child e di Tawny Weber, la delicatezza di Diana Palmer e gli intrighi di Nora Roberts. E non appena ne ho l'occasione, anche se non rientra tra i modelli a cui ispirarmi, leggo sempre i libri scritti da un buon esordiente!
Noto che di cognome fai Orelli, e scrivi pure! Qual è il tuo rapporto con un cognome che, se si può dire, ha fatto la letteratura italiana degli anni 70 e fa ancora molto discutere di sé? Non ti senti un po' schiacciata?
Affatto! Sono dell'idea che ormai, quando si ha la scrittura e la passione per la stessa nel sangue, poi non si senta per nulla il peso del proprio cognome, e questo indipendentemente dal fatto che ci si chiami Orelli o Pusterla, o che si scriva prosa piuttosto che poesia! E no, non mi sento schiacciata, anzi, se posso dirlo sono orgogliosa non solo di questo cognome, ma anche di poter “continuare” la “tradizione letteraria” della mia famiglia.
Passiamo adesso ad una domanda più leggera: com'è il tuo rapporto con le rock band reali e non con quelle presenti nei tuoi libri?
Mah, diciamo che al di là dello stare sul palco e della loro bravura a cantare e a suonare, il mio rapporto con le band è lo stesso che ho con gli altri esseri umani: ci parlo, ci litigo, ci scherzo, ci polemizzo, ci faccio amicizia….ma posso contare sulla punta delle dita quelle che vado a vedere sempre e con le quali condivido più volentieri la mia “personalità” rispetto alle altre.
C'è un sogno nel cassetto che devi ancora realizzare?
(Ride) Una mega villa con piscina e con le onde artificiali! No, scherzo, comunque di sogni nel cassetto ne ho ancora, ma per scaramanzia preferisco non rivelarli, altrimenti perdono il loro potere e non si realizzano più.
Che consigli daresti ad un esordiente che intende pubblicare?
Uno, di non avere fretta a pubblicare il suo primo lavoro, ma semmai di spenderci ancora qualche oretta, o meglio ancora qualche giornata, per rivederlo; due, di non tirarsela solo perché ha scritto e finito il suo primo romanzo, perché i superbi agli editori seri stanno simpatici quanto un comò di legno massello ripieno di maionese; tre, di non tirarsi indietro davanti alla classica gavetta, perché prima di arrivare alla vetta dobbiamo sempre fare un piccolo allenamento per imparare ad arrampicarci sulla roccia più fragile; e quattro, ovviamente, di non pensare che si pubblica perché si ha fortuna, perché non è assolutamente vero! Si pubblica perché si ha scritto qualcosa di valido e sul quale si ha lavorato per mesi, se non per anni interi, non perché un giorno abbiamo deciso di giocare alla lotteria e siamo stati estratti!
Un'ultima domanda, ma non meno importante: rifaresti daccapo tutto quello che hai fatto in quasi un quarto di secolo di vita?
Uhm, alcune cose le correggerei o le farei in modo diverso, ma tutto il resto sì, lo rifarei daccapo dall'inizio alla fine!
Prima di tutto, chi è Francesca?
Ahia, partiamo già con le domande complicate? Dunque, chi sono, chi sono…molti mi definiscono una scatola a sorpresa, e non so quanto abbiano ragione o quanto abbiano torto, comunque per spazzare il campo cercherò di rispondere il più coinciso possibile: di base sono una ragazza tranquilla, “un'acqua cheta” insomma, ma sotto la quale si nasconde un animo appassionato e pieno di fuoco, pronto a saltare fuori quando ce n'è bisogno.
Qual è il tuo lato migliore e perché?
Ho molti lati del mio carattere che mi piacciono e di cui sono soddisfatta, ma di certo quello migliore è la mia apertura mentale: che siano miei coetanei o abbiamo quarant'anni, sono pronta a conoscere tutte le persone e a fare amicizia con loro, anche perché, oltre al fatto che ognuno nasconde tesori ed esperienze diverse dentro di sé, e che ti possono arricchire, non credo nella differenza d'età.
Se potessi, faresti un viaggio su Marte?
Se avessi un bel gruzzolo in banca non solo farei un viaggio su Marte, ma visiterei tutto il Sistema solare!
Qual è il tuo credo?
Vivi e lascia vivere, ma soprattutto rispetta la generazione che viene dopo di te, perché è il tuo futuro ma anche quello del mondo!
Cosa pensi della vita?
Che sia bella o che sia brutta, credo che sia degna di essere vissuta e di essere apprezzata giorno per giorno, sia nelle piccole che nelle grandi cose che ci offre.
Una cosa che ami e che vorresti vedere sempre nella tua vita.
I miei genitori (anche se ho un rapporto piuttosto complicato con loro), i miei amici, Leo Leoni, i miei Gotthard, le Harley Davidson, la scrittura, la lettura, le chitarre elettriche, le band…okay, meglio che mi fermi qui, sennò rischio di annoiare chi mi legge.
Una cosa che odi e che, fosse per te, bruceresti dal mondo senza tanti pentimenti.
L'ipocrisia, la falsità, le malelingue, le bugie, i pettegolezzi, la cattiveria…e in generale tutte quelle persone che le praticano o le usano!
Come hai cominciato a scrivere?
Ho cominciato a scrivere per gioco a 4 anni. A 9 farfugliavo di voler scrivere, e desideravo scrivere, un romanzo di mille pagine, ma non avendo il computer a casa, non ho mai potuto realizzare quel sogno. Poi quando era arrivato, ed io ero adolescente, ero troppo timida per mandare i miei scritti ad un editore…finché a 19 non ho preso le cosiddette in mano ed ho inviato una raccolta di racconti ad una piccola casa editrice.
Cosa c'è di differente in “Nelle mani della ribelle” rispetto al tuo libro d'esordio?
“Sognando Rock” era un libro molto introspettivo, ed anche molto poetico e fantasioso. Con “Nelle mani della ribelle” invece ho deciso di darci un bel taglio con le fantasie e la poesia, e di iniziare a scrivere sul serio e a raccontare della vita, dei problemi e dei sogni di tutti i giorni. Diciamo che dopo un bel po' di svolazzi e di castelli in aria, ho deciso di ritornare a terra e di scrivere della realtà e degli esseri umani invece che di esseri fantastici molto lontani da loro e molto difficili da capire.
Potendo, daresti una medaglia a chi?
A Leo Leoni, perché con il suo esempio positivo, mi ha insegnato molto di più dei miei genitori e degli educatori che mi hanno seguita in passato.
Chi è il tuo idolo?
Eheheh, ti ho già risposto nella domanda precedente!
C'è una sua qualità in particolare che vorresti applicare nella tua vita?
Uhm, fammi pensare…forse tra tutte, e che non ho ancora applicato, la sua tenacia. Spesso e volentieri infatti, quando sento che una cosa è vecchia e superata, sento il desiderio di abbandonarla per ricostruirne una nuova e daccapo…ma facendo così scombussolo tutto e scombussolo anche le persone che mi stanno accanto.
Credi nell'amicizia?
Sì, e credo molto anche nella lealtà e nella sincerità dei rapporti tra le persone.
E nell'amore?
Non lo so, anche perché sono sempre stata piuttosto sfortunata in amore. Diciamo che per crederci, aspetto di trovare l'uomo giusto che me lo faccia davvero apprezzare e non mi incateni.
Il tuo peggiore pregio.
La sincerità e i miei modi fin troppo schietti
E il tuo migliore difetto.
Il senso di giustizia. È già capitato che, sentendo parlare male di me o degli altri, sia intervenuta in modo particolarmente aggressivo, e spesso usando parole molto dure, e questo mi ha creato non pochi guai visto che alcune persone erano anche intenzionate a denunciarmi per queste spiazzate…ed ho anche perso delle amicizie!
Qual è il tuo personaggio preferito tra quelli che hai creato?
Sicuramente Ambra, l'eroina di “Nelle mani della ribelle”, perché, nonostante non sia così aggressiva e tosta come lei, in un certo senso mi rispecchia.
In passato hai scritto un fantasy. Perché all’improvviso hai deciso di abbandonare tutto per scrivere romanzi rosa ambientati nel mondo della musica rock?
Guarda, io sono dell'idea che un vero autore, esordiente o affermato che sia, prima di seguire le mode deve seguire le sue inclinazioni. Già con “Sognando Rock”, nonostante la pubblicazione, avevo provato un senso di insoddisfazione, di mancanza…insomma, come se non avessi scritto né parlato di quello che realmente volevo scrivere e parlare! Poi c'era sempre quest'idea che continuava a tornarmi in mente, alla quale si aggiungeva la sgradevole sensazione di aver scritto qualcosa di trito e ritrito…detto fatto, ho mandato al diavolo quasi 300 pagine e il lavoro di due anni e mi sono messa a scrivere quello che volevo e quello che sentivo di dover raccontare
Credi di più nel valore dei soldi o delle persone?
Entrambi sono importanti, anche se per me le persone sono delle fonti inesauribili di bellezza e sentimento, quindi contano molto di più dei soldi. Un uomo può essere il più ricco del mondo, ma se non ha accanto degli amici sinceri e che gli vogliono bene, rimarrà sempre il mendicante più povero dell'Universo.
Da piccola sognavi di fare...
L'egittologa o la scrittrice. E sono lieta che, anche se non ancora professionista, almeno il secondo sogno è diventato realtà!
Dicci in una frase qual è il rapporto che hai con la natura e con gli animali.
Mi permetto di riprendere una bellissima frase di Gandhi, che sento come mia e riassume molto bene il mio atteggiamento nei confronti degli animali e della natura: “La civiltà dell'uomo si misura in base a come tratta i suoi animali”. Anche per questo motivo che dal 2008, ho deciso di escludere la carne dalla mia dieta e di abbracciare il vegetarianesimo…anche se ultimamente mi sto avvicinando anche alla dieta vegan!
Cosa sono per te i libri e che rapporto hai con loro?
I libri per me sono dei fedelissimi compagni di viaggio: ovunque vada, che sia all'università piuttosto che in vacanza, sul treno o tra la folla, nel mio zaino non manca mai il computer, la macchina fotografica e almeno quattro libri!
Com'è la situazione letteraria e culturale nel canton Ticino?
Eh, qui di sicuro causerò qualche protesta, ma rispetto all'Italia, dove tutti gli anni spuntano nuove case editrici dedicate agli esordienti, qui in Ticino la situazione letteraria e culturale è decisamente morta. Le grandi case editrici guardano ancora al passato, e spesso non ammettono esordienti tra i loro volumi, mentre la maggior parte delle piccole case editrici, quando non arrivano nelle librerie, sono tutte a pagamento. Oltretutto, al contrario che in Italia, nelle librerie e nelle biblioteche c'è molta chiusura, e spesso e volentieri un esordiente, per farsi conoscere e promuovere il suo libro, deve andare al di fuori delle stesse per farlo! Alcune addirittura si rifiutano espressamente di comandare i libri di autori sconosciuti o piccoli…giusto per portare un esempio, con una libreria di Mendrisio, per riuscire ad avere un fantasy scritto da una mia amica e pubblicato dalle Edizioni della Sera, sono dovuta arrivare quasi al litigio e agli insulti!
Passiamo a domande più tecniche: come hai incontrato la Leucotea? La consiglieresti ad altri esordienti?
Eh, a ben pensarci potrebbe essere la trama di un film…praticamente un giorno stavo facendo un giretto tra i nuovi arrivati della mia pagina “Francesca Orelli scrittrice”, quando all'improvviso i miei occhi si sono posati su questa casa editrice…
“Olà, una casa editrice che viene a cercarmi? Ma chi sarà mai, una EAP?”. Detto fatto, e visto che la curiosità era tantissima, ho chiesto l'amicizia su facebook e, qualche tempo dopo e dopo aver sentito parlare in modo positivo da diverse persone, mi sono finalmente decisa a spedir loro il mio nuovo manoscritto. Per quanto riguarda sul consigliarla o meno, sì, la consiglio a tutti gli esordienti, soprattutto a quelli che hanno scritto romanzi rosa, dedicati agli adolescenti o sperimentali, perché con loro mi sono trovata molto bene e, cosa davvero rara, rispondono alle mail degli autori, sono molto gentili e professionali.
Hai uno scrittore che ti ispira?
Uff, facciamo prima a dire che ne ho tanti! Per intenderci, a me piace tantissimo lo stile di Verga, che trovo molto pulito e scorrevole, ma nello stesso tempo adoro il lato piccante delle penne di Maureen Child e di Tawny Weber, la delicatezza di Diana Palmer e gli intrighi di Nora Roberts. E non appena ne ho l'occasione, anche se non rientra tra i modelli a cui ispirarmi, leggo sempre i libri scritti da un buon esordiente!
Noto che di cognome fai Orelli, e scrivi pure! Qual è il tuo rapporto con un cognome che, se si può dire, ha fatto la letteratura italiana degli anni 70 e fa ancora molto discutere di sé? Non ti senti un po' schiacciata?
Affatto! Sono dell'idea che ormai, quando si ha la scrittura e la passione per la stessa nel sangue, poi non si senta per nulla il peso del proprio cognome, e questo indipendentemente dal fatto che ci si chiami Orelli o Pusterla, o che si scriva prosa piuttosto che poesia! E no, non mi sento schiacciata, anzi, se posso dirlo sono orgogliosa non solo di questo cognome, ma anche di poter “continuare” la “tradizione letteraria” della mia famiglia.
Passiamo adesso ad una domanda più leggera: com'è il tuo rapporto con le rock band reali e non con quelle presenti nei tuoi libri?
Mah, diciamo che al di là dello stare sul palco e della loro bravura a cantare e a suonare, il mio rapporto con le band è lo stesso che ho con gli altri esseri umani: ci parlo, ci litigo, ci scherzo, ci polemizzo, ci faccio amicizia….ma posso contare sulla punta delle dita quelle che vado a vedere sempre e con le quali condivido più volentieri la mia “personalità” rispetto alle altre.
C'è un sogno nel cassetto che devi ancora realizzare?
(Ride) Una mega villa con piscina e con le onde artificiali! No, scherzo, comunque di sogni nel cassetto ne ho ancora, ma per scaramanzia preferisco non rivelarli, altrimenti perdono il loro potere e non si realizzano più.
Che consigli daresti ad un esordiente che intende pubblicare?
Uno, di non avere fretta a pubblicare il suo primo lavoro, ma semmai di spenderci ancora qualche oretta, o meglio ancora qualche giornata, per rivederlo; due, di non tirarsela solo perché ha scritto e finito il suo primo romanzo, perché i superbi agli editori seri stanno simpatici quanto un comò di legno massello ripieno di maionese; tre, di non tirarsi indietro davanti alla classica gavetta, perché prima di arrivare alla vetta dobbiamo sempre fare un piccolo allenamento per imparare ad arrampicarci sulla roccia più fragile; e quattro, ovviamente, di non pensare che si pubblica perché si ha fortuna, perché non è assolutamente vero! Si pubblica perché si ha scritto qualcosa di valido e sul quale si ha lavorato per mesi, se non per anni interi, non perché un giorno abbiamo deciso di giocare alla lotteria e siamo stati estratti!
Un'ultima domanda, ma non meno importante: rifaresti daccapo tutto quello che hai fatto in quasi un quarto di secolo di vita?
Uhm, alcune cose le correggerei o le farei in modo diverso, ma tutto il resto sì, lo rifarei daccapo dall'inizio alla fine!
Questa signorina è molto spocchiosa per poter pensare di scrivere...di gavetta deve farne ancora tanta e finge di voler predicare per le strade quando si crede sull'Olimpo.
RispondiEliminaCome scrittrice non la conosco ma come persona personalmente,pollice verso.
povera donna----è così piena di se fuori e dentro-Pessimo libro "nelle mani della ribelle" QUANTO LA "scrittrice" sedicente
RispondiEliminaIo ho vinto un concorso organizzato da Francesca Orelli con i miei racconti, ma poi è sparita nel nulla, senza lasciare traccia. Mi sembra sinceramente una persona poco affidabile
RispondiEliminaDicci in una frase qual è il rapporto che hai con la natura e con gli animali.
RispondiEliminaMi permetto di riprendere una bellissima frase di Gandhi, che sento come mia e riassume molto bene il mio atteggiamento nei confronti degli animali e della natura: “La civiltà dell'uomo si misura in base a come tratta i suoi animali”. Anche per questo motivo che dal 2008, ho deciso di escludere la carne dalla mia dieta e di abbracciare il vegetarianesimo…anche se ultimamente mi sto avvicinando anche alla dieta vegan!
ma per piacere !!! da fonte certa l'hanno vista mangiare, ed anche con gusto, della carne e parlo nel 2012 .....
come vegetariana mi sento veramente presa per i fondelli da una del genere, è a causa loro se molti pensano che mangiamo pesce o facciamo strappi alla regola mangiando carne.. un vegetariano non mangia carne, punto e se lo fa, mi spiace, ma non lo è e non si può definire tale!
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