Interviste
Ombretta Clapiz
Intervista: Ombretta Clapiz
Oggi intervisto un'autrice di talento, Ombretta Clapiz, che ha pubblicato il libro Luce e tenebra con la casa editrice EdiGiò.
Raccontaci qualcosa di interessante su di te o che ti rappresenti.
Non c'è granché da dire su di me. Non ho una vita molto interessante: sono una moglie, mamma, lavoratrice, casalinga... faccio un po' di tutto insomma. Le mie giornate sono talmente piene che raramente ho del tempo per me, ma quelle rare volte in cui capita adoro leggere. E fortunatamente è una passione che ho trasmesso anche ai miei figli.
Come definiresti la scrittura?
È un modo di evadere dal quotidiano, un modo per crearsi un mondo in cui le cose vanno esattamente come dici tu, non come il destino vuole, un mondo in cui la “Legge di Murphy” non esiste, per capirci!
Quando hai sentito l'esigenza di scrivere un romanzo fantasy?
L'esigenza di scrivere in me c'è sempre stata, come succede spesso nei lettori accaniti. L'occasione però è arrivata tardi e solo per una serie di strane coincidenze. Circa tre anni fa, ero in piena fase post-twilight, ho iniziato a immaginare una storia. Il caso ha voluto che fosse un periodo tranquillo (al lavoro e in casa, con i bimbi in vacanza) e... il resto è venuto da sé.
Quanto sei legata al tuo libro “Luce e tenebra”?
Ovviamente molto. È una mia creatura, non come un figlio ma quasi. L'ho tenuto nascosto, anche ai miei familiari, e per tutto il tempo l'ho cresciuto e coccolato. Ci sono voluti mesi finché fosse pronto. Questo non vuol dire che io ne sia pienamente soddisfatta: è un lavoro “giovanile” (per quanto io giovane non lo sia più molto!) e andava un po' limato, lavorato ancora. Purtroppo pensavo che la casa editrice mi sarebbe stata vicina in questo...
La protagonista Kris ti assomiglia?
Abbastanza. È insicura e preoccupata del giudizio degli altri ma in realtà è una ragazza forte e alla fine lo dimostra. Anche io sono così, il fatto di non aver ammesso con nessuno di star scrivendo un libro dimostra quanto io sia insicura, ma averlo pubblicato... vuol dire che in fondo sono forte!
Pensi di scrivere un seguito della storia?
In realtà lo sto scrivendo. Ho già in mente tutta la storia e i primi 5 capitoli sono pronti. Il mio più grande problema è il tempo: semplicemente non ne ho.
A cosa ti stai dedicando attualmente?
Come ti ho già detto, è un periodo piuttosto pieno, tra il lavoro e la famiglia. Il mio impegno è cercare di ritagliarmi qualche minuto ogni giorno per il mio prossimo romanzo, ma è difficile.
Cosa ti manca, letteralmente parlando, per sentirti realizzata?
Accidenti che domanda! Non lo so, ovviamente mi piacerebbe che quante più persone possibile mi conoscessero e apprezzassero il mio lavoro. Non ne faccio una questione di soldi, ma di soddisfazione personale. E nonostante la pubblicazione con una piccola casa editrice (che vuol dire zero promozione e zero pubblicità!), sono più che soddisfatta dei commenti e delle recensioni che ho ottenuto.
Quanti sogni hai nel cassetto?
Non ho sogni nel cassetto, la mia vita mi va bene così com'è, con i suoi alti e i suoi bassi. Certo, mi piacerebbe avere più tempo per scrivere. E sarei contenta di sapere che c'è qualcuno che riesce a passare ore piacevoli in compagnia di qualcosa che ho scritto io.
Un messaggio per gli esordienti che ti stanno leggendo...
Non pagate, per prima cosa! E puntate in alto! Non accontentavi di case editrici molto piccole che, nella migliore delle ipotesi, si riveleranno delle semplici tipografie. Se veramente credete nel vostro lavoro e non riuscite a farvi notare da case editrici medio-alte, autopubblicatevi! In questo periodo, con l'esplosione degli ebooks, credo sia la soluzione migliore. Amanda Hocking insegna!
Raccontaci qualcosa di interessante su di te o che ti rappresenti.
Non c'è granché da dire su di me. Non ho una vita molto interessante: sono una moglie, mamma, lavoratrice, casalinga... faccio un po' di tutto insomma. Le mie giornate sono talmente piene che raramente ho del tempo per me, ma quelle rare volte in cui capita adoro leggere. E fortunatamente è una passione che ho trasmesso anche ai miei figli.
Come definiresti la scrittura?
È un modo di evadere dal quotidiano, un modo per crearsi un mondo in cui le cose vanno esattamente come dici tu, non come il destino vuole, un mondo in cui la “Legge di Murphy” non esiste, per capirci!
Quando hai sentito l'esigenza di scrivere un romanzo fantasy?
L'esigenza di scrivere in me c'è sempre stata, come succede spesso nei lettori accaniti. L'occasione però è arrivata tardi e solo per una serie di strane coincidenze. Circa tre anni fa, ero in piena fase post-twilight, ho iniziato a immaginare una storia. Il caso ha voluto che fosse un periodo tranquillo (al lavoro e in casa, con i bimbi in vacanza) e... il resto è venuto da sé.
Quanto sei legata al tuo libro “Luce e tenebra”?
Ovviamente molto. È una mia creatura, non come un figlio ma quasi. L'ho tenuto nascosto, anche ai miei familiari, e per tutto il tempo l'ho cresciuto e coccolato. Ci sono voluti mesi finché fosse pronto. Questo non vuol dire che io ne sia pienamente soddisfatta: è un lavoro “giovanile” (per quanto io giovane non lo sia più molto!) e andava un po' limato, lavorato ancora. Purtroppo pensavo che la casa editrice mi sarebbe stata vicina in questo...
La protagonista Kris ti assomiglia?
Abbastanza. È insicura e preoccupata del giudizio degli altri ma in realtà è una ragazza forte e alla fine lo dimostra. Anche io sono così, il fatto di non aver ammesso con nessuno di star scrivendo un libro dimostra quanto io sia insicura, ma averlo pubblicato... vuol dire che in fondo sono forte!
Pensi di scrivere un seguito della storia?
In realtà lo sto scrivendo. Ho già in mente tutta la storia e i primi 5 capitoli sono pronti. Il mio più grande problema è il tempo: semplicemente non ne ho.
A cosa ti stai dedicando attualmente?
Come ti ho già detto, è un periodo piuttosto pieno, tra il lavoro e la famiglia. Il mio impegno è cercare di ritagliarmi qualche minuto ogni giorno per il mio prossimo romanzo, ma è difficile.
Cosa ti manca, letteralmente parlando, per sentirti realizzata?
Accidenti che domanda! Non lo so, ovviamente mi piacerebbe che quante più persone possibile mi conoscessero e apprezzassero il mio lavoro. Non ne faccio una questione di soldi, ma di soddisfazione personale. E nonostante la pubblicazione con una piccola casa editrice (che vuol dire zero promozione e zero pubblicità!), sono più che soddisfatta dei commenti e delle recensioni che ho ottenuto.
Quanti sogni hai nel cassetto?
Non ho sogni nel cassetto, la mia vita mi va bene così com'è, con i suoi alti e i suoi bassi. Certo, mi piacerebbe avere più tempo per scrivere. E sarei contenta di sapere che c'è qualcuno che riesce a passare ore piacevoli in compagnia di qualcosa che ho scritto io.
Un messaggio per gli esordienti che ti stanno leggendo...
Non pagate, per prima cosa! E puntate in alto! Non accontentavi di case editrici molto piccole che, nella migliore delle ipotesi, si riveleranno delle semplici tipografie. Se veramente credete nel vostro lavoro e non riuscite a farvi notare da case editrici medio-alte, autopubblicatevi! In questo periodo, con l'esplosione degli ebooks, credo sia la soluzione migliore. Amanda Hocking insegna!
Vorrei dire ad Ombretta Clapiz che il suo libro è fantastico.Io l'ho letto...
RispondiEliminaé un fanstasy giovanile e emozionante, non mi piace granchè leggere ma questo libro mi ha conquistata.
Complimenti!!