LARA MANNI
Libri
Anteprima: "TANIT - La bambina nera" di Lara Manni
Autore: Lara Manni
Editore: Fazi
Collana: Lain
Pagine: 370
Prezzo: 18,50 euro
Data di pubblicazione: 17 febbraio
Italia, 2008. In un paese dove inizia a colpire la grande crisi economica, fa la sua comparsa Axieros, l'oscura dea che ha tramato affinché mondi separati venissero in contatto. Cerca una donna umana piena di rabbia e odio, che possa partorire sua figlia Tanit, la bambina nera destinata a essere fatale per il genere umano. Sul cammino di morte che Axieros sta disegnando si incontreranno due demoni: Hyoutsuki, in cerca del suo destino, e Yobai, in cerca della vendetta. Ma sulla stessa strada cammina anche Ivy, che ha il potere di far diventare reale ciò che disegna e che rappresenta un pericolo per tutti: per la dea, per i demoni, per una coppia misteriosa che ha il compito di riequilibrare i due mondi. Solo Ivy può compiere la scelta definitiva: ma a un prezzo che forse non è disposta a pagare.
Lara Manni è nata e vive a Roma, dove traffica tra librerie e biblioteche. Dal 2006 scrive fan fiction su Efp con lo pseudonimo di Rosencrantz. Nel 2009 ha pubblicato il romanzo Esbat con Feltrinelli e nel febbraio 2011 Sopdet con Fazi Editore.
Gestisce uno dei blog più seguiti in Italia: laramanni.wordpress.com
Hanno detto di ESBAT:
«Un romanzo di formazione, un libro "fantastico" e attuale, fresco e giovane».
Valeria Parrella, Grazia
«Un romanzo intrigante».
Ruggero Bianchi, Tuttolibri - La Stampa
«Uno stile adulto, un romanzo ricco di riflessioni mai stancanti che costruiscono suspense con continui cambi di prospettiva».
Horrror Magazine
Hanno detto di SOPDET:
«Un cortocircuito tra saga fantasy e ambientazione storica, che può richiamare le ambizioni tecniche della “New italian epic” ».
Rosella Simone, Repubblica
“Quando la storia degli uomini tocca picchi di follia, allora è il tempo dei demoni”.
Chiara Palazzolo
"Lara Manni crea un regno popolato da demoni, manga e mondi paralleli, ma con un filo conduttore attuale: l’orrore per la crudeltà umana”
Silvia Pingitore, Il Venerdì di Repubblica
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